In seguito alla pubblicazione della “lista nera” delle compagnie aeree approvate dalla Commissione Europea oggi 22 marzo 2006, il Comitato 8 Ottobre per non dimenticare esprime sgomento nell’aver appreso che nella lista non compaia la Turinter, la compagnia aerea tunisina coinvolta nella tragedia aerea avvenuta a Palermo il 6 agosto 2005 causando la morte di 16 persone.
Detta compagnia, a causa dell’incidente aereo, era stata sospesa dall’operare sul territorio italiano. e non ci risulta che sia stata autorizzata a operare di nuovo anche a seguito di un’ispezione che risulta essere stata fatta da tecnici ENAC in Tunisia.
“E’ incredibile e assurdo il modo in cui vengano stabiliti i criteri di valutazione in seguito ai quali vengono messe al bando certe compagnie e ne vengono invece autorizzate altre, senza verifiche approfondite, ” afferma il presidente del Comitato Paolo Pettinaroli
Il presidente del Comitato 8 ottobre si riserva di richiedere maggiori dettagli e delucidazioni con una documentazione precisa, durante l’incontro che avrà luogo venerdì 24 marzo prossimo con i vertici dell’Enac.
Paolo Pettinaroli, presidente del Comitato 8 Ottobre, che riunisce le famiglie della tragedia aerea di Linate dell’ 8 Ottobre 2001 in cui persero la vita 118 persone, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Leggo stupefatto il comunicato stampa relativo alle indagini effettuate dall’ENAC alla Tuninter per il caso dell’ATR ammarato tragicamente a Palermo. Mi chiedo quali siano i criteri sulla base dei quali una Compagnia possa essere autorizzata ad operare sui nostri cieli, e se le norme siano state rispettate sino in fondo. E’ giusto che queste cose non passino sotto silenzio. Mi auguro sinceramente che l’ENAC continui a fare minuziosi controlli a tutte le compagnie operanti in Italia, ma anche che gli stessi siano effettuati a titolo preventivo. Il fatto che la Tuninter abbia avuto l’autorizzazione ad operare in Italia deve spingerci a chiederci se l’Ente preposto ha dedicato in passato sufficiente attenzione alla questione. Dobbiamo lavorare tutti assieme con la massima trasparenza affinché situazioni come questa vengano chiarite in ogni loro aspetto, e perché non accadano più.