Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

Forum

  • Pensieri-sentimenti

    Paola Rota ci ha lasciati

    Oggi Paola Rota ha voluto concludere il suo percorso terreno.
    La tragedia di Linate in cui ha perso i genitori ed il fratellino Michele e la disperata fine di suo fratello Matteo l’hanno fortemente segnata.
    Lascia un figlio di 6 anni ed una bimba di 3 mesi.

    Il presidente - 20/12/2013
  • Risposte

  • Dolce Paola, la tua storia ha terminato il tuo tempo troppo, troppo in fretta.
    La mia fantasia di credente ti vuole ora libera dal peso umano che il destino ha voluto abbandonare sulle tue spalle.
    Mi chiedo dove siano i valori che si predicano, dove siano i passi del potere se costruiscono le storie che noi ben conosciamo.
    C’è sempre l’imprevedibilità di conseguenze che si formano da processi tecnici, e quella che è prodotta dall’incapacità della responsabilità di ciò che si vorrebbe ordinare o volutamente ignorare.
    Sai Paola, noi siamo stati colpiti da tale mancanza di etica dell’intenzione ed etica della responsabilità e ciò che è veramente vergognoso e che ci allinea a criminali, è che ancora oggi si persevera in questo odioso modo di fare.
    Ho udito con le mie orecchie gente messa a gestire grandi responsabilità, i quali perseverano con la pessima frase “ è il modo di fare all’Italiana!”.
    Vedi Paola, è proprio vero che i dolori immensi non sono comprensibili da tutti ed è per questo che la nostra Associazione trova in Patria tanta ottusità.
    Cara Paola, con tutto il bene che ti vogliamo, riposa in pace.

    Giovanna - 20/12/2013
  • Appena sono venuto a conoscenza di questa agghiacciante notizia non ho potuto fare a meno di pensare a Palermo, alle accuse che ci hanno fatto in tutti questi anni di essere " incendiari", di voler "esagerare" per attirare l´attenzione, di cercare un ruolo da protagonisti a discapito degli " esperti" di Istituzioni e note organizzazioni , di voler essere protagonisti alla stregua di " enfants teribles", per sminuire il tutto, all´atteggiamento di costante sufficienza e fastidiosa " tolleranza", ancora più esasperata dal consenso convinto di chi, invece, fuori dall´Italia, ha apprezzato impegno, professionalità, capacità, dedizione, altruismo.
    Ripenso alle circostanze che ci hanno portato ad essere presenti a Palermo, alla volontà di costituirci parte civile, difficile e complicata, da soli, fornendo a tutti gli altri il nostro supporto, ai fatti emersi e da noi sottolineati più volte nel lavoro, che ci hanno permesso di essere presenti alla esercitazione e di verificare che....nulla e´ cambiato, che, anzi, si cerca di nascondere la sporcizia sotto il tappeto.
    Mi chiedo se qualcuno dei presenti al debriefing di Palermo, abbia ripensato, mentre discuteva a mo´ di riunione condominiale e cercando di scaricare, a 158 scampati per miracolo ad un incidente, vaganti shoccati e feriti, sotto la pioggia, al buio, in un ambiente ostile, in cerca di aiuto e conforto......credo che siano stati considerati un " fastidio", un antipatico " incidente di percorso", da cancellare, come vorrebbero fare un alto esponente, ed il Tribunale di Palermo.
    Ripenso a quando un importante dirigente di un istituzione, a Roma, in una serata "esclusiva, al tavolo con me, dopo le critiche e gli apprezzamenti fatti sull´incidente di Palermo, aveva risposto: " in Italia le cose funzionano così), causando una mia violenta reazione: avrei addentato lui, al posto della pietanza servita...
    Ripenso a tutti i progetti fatti e proposti, ufficialmente apprezzati e...cestinati.
    Ripenso a tutti gli interventi, che hanno avuto il consenso dei più, ma il freddo sorriso tollerante ed infastidito di Autorità, di Istituzioni e note organizzazioni.
    Ripenso a tutto quanto abbiamo detto, provato, sostenuto, dichiarato, smascherato.
    Ripenso alla speranza ed al consenso nei nostri confronti di chi crede nella Safety, cerca di portarla avanti, ed individua solo in noi un supporto, un aiuto, un riferimento.
    E mi dico che dobbiamo andare avanti, continuare a denunciare, lavorare, essere presenti, aiutare, fornire guida, supporto, aiuto.
    Indicare la strada e, almeno noi, tenere alta la fiaccola, per tutti, ed ora anche per Paola.
    Arturo

    Arturo Radini - 20/12/2013
  • Cara Paola,
    Tu per me sei sempre stata la sorella bella, intelligente e raffinata di Matteo. Tu eri quella forte: prima dell´incidente, ma soprattutto dopo.
    La colonna della vs sfortunata famiglia, quella che lottava x tutti e portava come esempio di tenacia la mamma Clara.
    Ti ho sempre ammirata, Paola. Anche per il tuo modo di superare l´addio di Matteo, senza portargli rancore e spronando tutti a ricordare il Matteo felice e spensierato di una volta.
    Per sedici anni tu per me sei stata una proiezione di racconti e aneddoti del mio amico ma poi, quel dramma, ha fatto sì che ci confrontassimo a lungo sul perché. Ed è questo a turbarmi maggiormente, ora. Perché se un anno fa la prima cosa che pensai fu "non ci credo: tutti lo farebbero, ma non il Matti", oggi penso "No, Paola no: è impossibile lo abbia fatto".
    Speravo che Olivia e Filippo avessero arginato quel vortice di dolore che solo voi conoscete, ma evidentemente non era così. Sembravi immensamente forte, Paola: una leonessa. E io cerco di capire, di darmi dei perché, ma poi arrivo alla conclusione che no, quella disperazione la conoscete solo tu, Matteo e Clemens e che nessun altro può intendere nemmeno lontanamente ritrovarsi da un giorno all´altro senza i più grandi affetti della propria esistenza.
    Hai lottato tanto, forse troppo. Io spero che tu possa essere serena, cara Paola... E che i tuoi bambini crescano con la consapevolezza che la loro mamma era una grande donna, che un giorno non ce l´ha più fatta a battagliare contro quel buco nero. Ora riposa. Ora abbraccia i tuoi cari e proteggi quelli che restano. E di´ al Matti che mi manca tanto.
    Rossy - 21/12/2013
  • Riposa in pace, dolce Paola.
    Ivana
    Ivana - 21/12/2013
  • Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
    che desti la furia del pallido e del freddo,
    da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
    da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

    Non voglio che vacillino il tuo riso o i tuoi passi,
    non voglio che muoia la mia eredità d´allegria,
    non bussare al mio petto, sono assente.
    Vivi in mia assenza come in una casa.

    È una casa tanto grande l´assenza
    che v´entrerai traverso i muri
    e appenderai i quadri all´aria.

    È una casa tanto trasparente l´assenza
    che senza vita ti vedrò vivere
    e se soffri, amor mio, morirò un´altra volta. Pablo Neruda
    Anonima - 21/12/2013
  • Leggendo la mail di Paolo mi ha preso una gran rabbia.....ma perchè succede tutto questo, perchè non si suicidano quelli hanno causato tutto ciò, invece di starsene spapparanzati nei loro nuovi e prestigiosi incarichi!!! scusatemi, io sono al di fuori, ma ho conosciuto il vostro dolore, che in questo momento so che è tornato in pieno a galla......vi sono vicina e vi voglio bene
    Giovanna Dantini

    Giovanna Dantini - 21/12/2013
  • Cara Paola, spero che tu sia finalmente in pace, da mamma, un sincero abbraccio ai tuoi bimbi....
    mara - 21/12/2013
  • Una preghiera con me per chi crede....un pensiero forte forte comunque a Clemens affinchè abbia la forza di proseguire il difficile cammino...
    A te, paola, riposo in pace.
    adele - 21/12/2013
  • Riceviamo e pubblichiamo questo messaggioricevuto dall´Avv. Salvatore Forello di Palermo che ci assiste al processo dell´ incidente aereo a Punta Raisi, nel qule ci siamo costituiti parte civile

    Desidero esprimere anche da del mio studio la nostra sentita vicinanza per questo tragico e drammatico evento a tutti gli ´amici´ di Paola
    Sono con Voi e al servizio del bene comune perseguito dalla fondazione... Con ancora più determinazione e forza...
    Sollecitare la conclusione delle indagini di Palermo per le ´altre´ responsabilità, preparare l´appello per la sentenza del copilota e continuare a monitorare il sistema Pea di puntaraisi... Intanto ripartiremo col nuovo anno da questo...
    A presto, con affetto.

    Avv. Salvatore Forello - Palermo - 21/12/2013
  • Pubblichiamo l´articolo apparso oggi su "IL CORRIERE DI BERGAMO"

    Perse i familiari sul volo di Linate:
    si toglie la vita, come il fratello

    Il tragico gesto di Paola, mamma da tre mesi. Gestiva il castello di Clanezzo, trasformato in ristorante. L’8 ottobre del 2001 aveva perso i genitori e l’altro fratellino. Una famiglia distrutta anche dopo la tragedia all’aeroporto
    Il disastro a Linate

    Sul muro di sassi che dal Castello di Clanezzo scende verso il Brembo c’è una targa che dice: «Aeroporto di Linate - 8 ottobre 2001 - Per non dimenticare». Ma quella tragedia di dodici anni fa non è mai stata dimenticata, anzi forse è proprio quel ricordo che col tempo si fa sempre più doloroso, a continuare a colpire a distanza come i lugubri rintocchi di una campana. Si è tolta ieri la vita Paola Rota, 32 anni, che nello schianto dell’aeroporto milanese aveva perso i genitori e un fratellino, e che solo un anno fa aveva visto anche il suicidio del fratello Matteo. La donna aveva due figli: Filippo, di 5 anni e mezzo, avuto dal primo marito, e Olivia, nata solo tre mesi fa, che aveva avuto dall’attuale compagno. È stato proprio lui, ieri mattina, a trovare la donna impiccata nella loro casa di via Marconi a Clanezzo. Era stata una mattinata come le altre: Paola Rota aveva accompagnato il figlio alla fermata dello scuolabus vicino alla chiesa, aveva chiacchierato un po’ con le altre mamme ed era risalita alla vicina abitazione. Intorno alle 9.30 il convivente, non riuscendo a contattarla, è tornato a casa e ha trovato il corpo senza vita della compagna. Per evitare traumi al figlio maggiore, la camera ardente è stata allestita lontano da casa, nella villa in cui viveva Matteo Rota, sulla collina in cui sorge il ristorante «Cascina Belvedì». La famiglia Rota era infatti dagli anni Ottanta proprietaria del Castello di Clanezzo, trasformato in ristorante e luogo per eventi, e del «Belvedì».
    Giovanni e Clara RotaQuell’8 ottobre era stato Matteo ad accompagnare il padre Giovanni, la mamma Clara e il fratellino Michele all’aeroporto (l’altro fratello, Clemens, che ora ha 22 anni ed è l’ultimo superstite della famiglia, era stato lasciato a casa): i Rota andavano a visitare proprio Paola, che studiava in Danimarca. Il loro aereo in fase di decollo si era scontrato con un Cessna entrato per sbaglio in pista, causando la morte di 118 persone. Ai tre fratelli rimasti era toccato il compito di continuare il lavoro dei genitori. «Era Paola che mandava avanti tutto, era un tipo forte», raccontava ieri una sua amica. «Era una donna molto forte, l’ultima che pensavi potesse fare un gesto come questo», aggiunge un amico uscendo dalla camera ardente. Lei aveva sviluppato l’attività, aveva aggiunto l’albergo, il centro benessere, e nel 2005 si era laureata in Relazioni pubbliche allo Iulm con una tesi incentrata proprio sulla tragedia di Linate: «Mi sarebbe piaciuto girare il mondo, chissà se potrò farlo - disse in un’intervista al Corriere -. Ma ora tutti i miei sforzi sono per l’attività di famiglia. L’ipotesi di vendere non mi ha mai sfiorato. È il frutto delle fatiche dei miei genitori. Mia madre mi ha lasciato una grande lezione: mai fermarsi». Ma il fardello della tragedia doveva essere troppo pesante. Prima per Matteo, che si è tolto la vita nel novembre di un anno fa, e ora per Paola. Il funerale sarà celebrato lunedì alle 15 nella chiesa dell’Albenza, ad Almenno San Bartolomeo, dove si era svolto anche quello del fratello.
    21 dicembre 2013

    Comitato - 21/12/2013
  • Cara Paola, la notizia di Matteo mi sconvolse, ma questa notizia ancora di più... Forse perché anche io, come te, sono mamma e quindi penso a quanto dolore potessi avere dentro se nemmeno i tuoi bimbi sono riusciti a darti la forza di continuare a lottare, come hai sempre fatto da quel maledetto giorno in cui tutti noi siamo dovuti diventare improvvisamente più grandi e maturi dei nostri coetanei, e tu più di tutti. Ti mando un forte abbraccio e ne mando uno ancora più forte ai tuoi bimbi ... RIP
    Francesca - 21/12/2013
  • Non ho avuto modo di conoscere da vicino Paola e Matteo Rota, ma sono parte della "famiglia" e sento un profondo sconforto, già la mancanza di Matteo mi aveva sconvolto ed ora la sorella Paola ... !
    E´ inevitabile accusare il "colpo" toccare con mano la nostra fragilità e stringerci in un immenso dolore.
    Sì preghiamo per Loro e per Noi perché possiamo trovare la capacità e la forza di rimanere Uniti nel tentativo di portare un po’ di aiuto a chiunque ne abbia bisogno.
    Coraggio, un grande Abbraccio a Tutti

    Enio e Mirella
    Enio e Mirella Bertacchini - 21/12/2013
  • Sono uno qualunque, uno che aveva preso il volo SK686 qualche settimana prima con la madre, uno che lavorava a Stoccolma e prendeva spesso quel volo. Oggi come allora decollo da Linate ogni lunedì e ogni volta che l´aereo stacca le ruote da terra, noto sulla sinistra la strada percorsa dal piccolo Cessna che interseca la pista di decollo. Ecco è proprio quello il punto della tragedia e ho notato che a volte, credo a seconda del peso dell´aereo, il decollo avviene un pò prima di quel punto maledetto.
    Spesso ho immaginato l´incubo che quelle povere persone possano aver vissuto e ancor di più, l´incubo che i loro cari hanno dovuto affrontare da quel giorno.
    In particolare mi aveva colpito proprio la storia di Paola e della sua famiglia. Avevo cercato notizie a riguardo su internet e mi faceva piacere notare che l´attività di famiglia era stata portata avanti e pur non conoscendo le persone coinvolte, avevo avuto l´impressione che anche certe tragedie possano essere sconfitte.
    Questa notizia sentita stasera al TG mi ha molto sconfortato e intristito. Non ho molto da dire, sono solo triste.
    Dare colpe serve solo a cercare di evitare tragedie simili in futuro ma di certo non aiuterà nessuno a sentirsi meglio.
    Se fosse stato possibile, avrei preso un pò del vostro dolore, per toglierne a voi.
    Alessandro - 21/12/2013
  • Non più tardi di 4 mesi fa ho soggiornato per alcuni giorni alla Cascina gestita da Paola. Aveva un bel pancione e un viso meraviglioso. Qualche parola scambiata durante la colazione e poco più. Ma conoscendo la sua storia dolorosa mi colpì la sua serenità e solo ora mi rendo conto che era una maschera. Non oso immaginare quanto dolore possa aver tenuto dentro per così tanto tempo. Una madre che decide di lasciare soli i suoi bambini merita rispetto. E proprio ai suoi bambini, al suo compagno e al fratello va il mio pensiero più affettuoso pur non conoscendoli. Spero tanto che abbiano il coraggio e la forza di continuare ciò che Paola non si è più sentita in grado di fare. Se qualcosa c´è dopo la vita terrena spero che ora Paola si sia ricongiunta ai suoi cari e che continuerà a vegliare sui suoi bambini come solo una mamma sa fare. Resta comunque una grande tristezza dentro. Che riposi finalmente in pace.
    Diego - 22/12/2013
  • Caro Paolo,
    la notizia di Paola mi rattrista molto !
    Spero che tu e tua moglie possiate trovare sollievo nel sapere che io e quelli che come me hanno colto la drammaticità del disastro di Linate vi siamo vicino.
    Vi auguro di cuore un sereno Natale.
    Con affetto,
    Roberto

    Avv. Roberto Anastasi - 22/12/2013
  • Sono senza parole. Il dolore di tutti noi è stato immenso ed a distanza di anni lo è ancora, ma la perdita di entrambi i genitori e di un fratellino è davvero inconcepibile ed inaccettabile. Paola, con grande forza è riuscita a proseguire il lavoro dei suoi genitori, si è laureata, si è sposata ed ha avuto dei bimbi ma probabilmente dentro di lei il dolore cosi prepotentemente forte accentuato dalla scomparsa dell´altro suo fratello e "nascosto"forse anche a sé stessa per continuare a sopravvivere, perché di sopravvivenza si tratta, l´ha portata a questa decisione terribile. Forse si sentiva in colpa perché i suoi genitori e Michele erano su quel maledettissimo volo per andare a trovarla, o forse il dolore è stato più forte anche dell´amore per i suoi bambini. Bambini che ora si trovano senza la loro mamma, non per untragico destino ma per una terribile scelta. Scelta che vorrei che pesasse sulle coscienze dei responsabili della distruzione di tutte le nostre vite e di quella di tutte le nostre vittime che purtroppo non sono più 118 ma 120.
    Leila - 22/12/2013
  • Sono sconvolto dalla scomparsa di paola rota. Quale vicesindaco del mio paese dopo aver sentito la sua tragedia in un telegiornale, la invitai ad un convegno sul ruolo educativo dei genitori il 2 ottobre 2005.la andai a prendere di persona a bergamo dove mi offrì il pranzo e poi nello stesso giorno la riaccompagnai a casa. Mi lasciò solo una copia della sua tesi di laurea sulla tragediadi linate.non l´avevo più sentita da allora, anche perché vidi in lei una ragazza un po chiusa, ma anche altrettanto forte.mi rimane di lei un caro ricordo ed un grandissimo dolore. Un abbraccio ai bimbi e al fratello più piccolo che paola mi fece salutare . commosso esprimo la mia più sincera vicinanza.
    luca bersan
    sindaco di villa bartolomea.
    luca bersan - 22/12/2013
  • Che triste notizia!Sono fortemente scossa e dispiaciuta per ciò che è successo a Paola e alla sua famiglia, ho letto dei suoi genitori e del fratellino,ho letto del fratello Matteo... Quanto dolore ha dovuto "assorbire"dal giorno dell´8 Ottobre 2001.Nulla è servito a placare e a riempire il vuoto affettivo della sua vita e, anche la gioia dei suoi piccoli, che certamente avrebbe voluto condividere con i suoi familiari,non l´ha trattenuta dal compiere l´estremo gesto.sì, perchè qualsiasi gioia, dopo una tragedia terribile che ti colpisce negli affetti più cari, è sminuita ed è incredibilmente struggente! Cara Paola, anche se non ti ho conosciuta, a Te va´il mio pieno rispetto.
    Rosanna Baldacci.
    Rosanna Baldacci - 23/12/2013
  • Buona sera, scusate ma poco so dell´incidente. Vorrei capire il nesso con Punta Raisi e il tribunale di Palermo.
    S - 27/12/2013
  • Il nesso c´è ... eccome!
    Infatti solo per puro caso, e circostanze particolarmente favorevoli, l´incidente di Palermo non ha prodotto una tragedia come quella di Linate nel 2001. Questo è il motivo per cui la Fondazione 8 ottobre 2001 si è costituita parte civile nel processo penale, una cui prima parte si è conclusa in primo grado presso il Tribunale di Palermo.
    Il suo scopo e l´impegno, fino dalla costituzione (all´inizio come Comitato di assistenza ai famigliari delle vittime), sono stati quelli di operare, informare, sensibilizzare l´opinione pubblica, ma soprattutto gli enti e le autorità istituzionali responsabili della regolamentazione, gestione e sorveglianza su aspetti non rispondenti ai canoni di sicurezza previsti.
    Ciò per contribuire fattivamente ad evitare il ripetersi di sciagure come quella del 2001 a Linate.

    Qualche esempio sulle analogie tra inefficienze simili riscontrate in ambedue gli eventi:
    LINATE: ci sono voluti oltre 10 minuti dal momento dell´incidente per capire che era successo qualcosa ed iniziare le operazioni di soccorso, molto oltre il tempo massimo previsto in tali casi, con conseguente confusione nelle operazioni di soccorso.
    PALERMO: a Palermo, malgrado non ci fosse nebbia ed uno dei fortunati sopravvissuti (un comandante che viaggiava fuori servizio) avesse informato la torre con il suo portatile di quanto accaduto e della posizione, ci sono voluti oltre 20 minuti per individuare l´aeromobile. Nel frattempo, i passeggeri, shoccati, alcuni feriti, ma tutti sopravvissuti, si sono avviati autonomamente verso la lontana aerostazione, al buio e sotto la pioggia, senza alcuna assistenza o soccorso.
    A Linate erano tutti morti.
    LINATE: il radar per il rilevamento dei movimenti al suolo degli aerei era installato ma non funzionante, per difficoltà "burocratiche" (in attesa da lungo tempo di aggiornamento e di certificazione).
    PALERMO: il radar-doppler per segnalare fenomeni di windshear (rapide variazioni del vento in direzione e/o intensità) dopo anni di studi e progetti si è arenato in una palude di interessi contrapposti, che nulla hanno a che vedere con la sicurezza dei voli, in un aeroporto dall´orografia "difficile". Un sistema e´ installato, ma "non utilizzabile"
    LINATE: il procedimento penale sull´incidente mette in risalto le inefficienze della segnaletica e delle luci che servono le piste ed i
    raccordi, particolarmente necessarie in caso di scarsa visibilità (nebbia): Enac non ha svolto con diligenza il suo compito di sorveglianza.
    Le comunicazioni e le procedure non sono state aderenti alle norme: Enav non ha svolto azioni di controllo sull´operato dei suoi dipendenti. La documentazione aeroportuale utilizzata dal pilota non risultava aggiornata ed era carente.
    PALERMO: il PEA (Piano di Emergenza Aeroportuale) ha mostrato nell´attuazione gravissime falle e disorganizzazione totale.
    Enac aveva certificato e confermato la validità dello stesso e la sua aderenza ai requisiti solo 3 (tre) mesi prima.

    Come evidenziato all´inizio, solo il concomitante verificarsi di situazioni fortunate ha permesso ai passeggeri del volo di cavarsela con una "passeggiata" notturna e solitaria, sotto una pioggia battente, fino all´aerostazione, distante 1,5 km. La stessa pioggia che ha impedito al carburante uscito dalle ali danneggiate e sparso sul terreno fradicio, di prendere fuoco, trasformando l´aereo e i suoi passeggeri in un incubo come quello di Linate. A Palermo i Vigili del Fuoco hanno raggiunto il luogo dell´incidente (aereo sul bordo pista) 22 (ventidue) minuti dopo l´allarme: le norme di certificazione in questo caso prevedono un tempo di 2 (due) minuti per l´intervento.
    Inoltre, una volta giunti in aerostazione autonomamente, i passeggeri sopravvissuti si sono mischiati agli altri in arrivo e partenza. La opera di soccorso ed assistenza è stata estremamente carente, in molti casi inesistente.

    Tribunale di Palermo: si è concluso, in primo grado, un procedimento contro i piloti, con la condanna del Comandante, riconosciuto in prima istanza, colpevole. Un secondo procedimento, mirato ad evidenziare le gravissime carenze emerse nella macchina dei soccorsi e nella attuazione del Piano di Emergenza Aeroportuale, nonché da parte di chi ne era responsabile e doveva vigilare, è ancora al vaglio della Magistratura.
    Contribuire ad una completa ed accurata analisi dell´incidente, attraverso il quale sono state confermate gravi lacune del sistema aeroportuale non solo di Palermo (un incidente di quest´anno, a Roma Fiumicino, ha ribadito le tare emerse a Punta Raisi), e già emerse a Linate, nonché della pressoché inesistente o quanto meno efficace azione di sorveglianza e controllo affinché simili situazioni non si verifichino più, è il principale obiettivo della costituzione di parte civile della Fondazione a Palermo.

    la Task Force Tecnica

    Task Force Tecnica - 29/12/2013