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Pensieri-sentimenti
Roma - febbraio 2008
Tanti di noi spessissimo curiosano in questo sito nella speranza di trovare un nuovo messaggio. Provo io a rompere il silenzio con pensieri che risulteranno sicuramente scontati e un po´ banali.
In questi giorni ripenso a Roma che 6 anni fa ci ha accolti per la sentenza definitiva del processo. Ho pochi ricordi: mi sembra che facesse freddo, non so cosa ho mangiato e dove ho dormito. Del palazzo di giustizia, con un senso di angoscia, ricordo solo l´esterno: un enorme mostro grigio che fagocitava me, una nullità.
Ricordo bene invece i vostri volti, rivedo i vostri sguardi. Aspettavamo la sentenza e sapevamo già che indipendentemente dall´esito non sarebbe arrivata la pace e non saremmo mai riusciti a proclamare:"giustizia è stata fatta". Probabilmente ancora oggi i nostri pensieri sono pieni di perché.
Ogni giorno percorriamo la nostra strada ancora in salita. Certo il dolore si è trasformato; per anni è stata una parola non certo astratta, ma tutta la sua concretezza si posava sui nostri corpi, sui nostri pensieri, sulle nostre azioni, sui nostri respiri.
Siamo tutti cambiati e strabocchiamo di tristezza e nostalgia.
A fatica però continuiamo a vivere, posiamo velocemente lo sguardo sulle cose belle, condividiamo il nuovo dolore degli altri, ascoltiamo la voce del silenzio.
Voglio che a ciascuno di voi arrivi il mio abbraccio e il mio sorriso, perché solo voi sapete.Paola - 25/02/2014Risposte
- Paola carissima, cogli sempre nel segno.
le tue parole sono ricche di umanità, di dolore sopito e di speranza.
Continuiamo a tenerci per mano, condividiamo la serenità, i momenti gioiosi e la tristezza che a tratti appare improvvisa e pesante.
Solo fra di noi ci possiamo capire.
Uno sguardo, un cenno di capo.
una sonora risata che coglie di sorpresa.
E´ importante sentirci vicini.
Grazie per aver...rotto il silenzio!
Speriamo che altri ti seguano, ci seguano e scrivano una parola che ci faccia capire che siamo ancora in tanti uniti a condividere...
Un abbraccioadele - 04/03/2014 - Cara Paola, le vicende quotidiane, la vita che, malgrado tutto, prosegue e ci impegna ogni momento di più, ci impediscono un contatto più frequente.
Penso però che fra tutti noi resti, immutato, il vincolo che ci unisce. Un abbraccio a tutti, GiorgioGiorgio Centonze - 10/03/2014