Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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    martiri o vttime

    In questi giorni, alcune famiglie incontrandosi o sentendosi telefonicamente per gli auguri Pasquali, hanno trovato modo di parlare del prossimo appuntamento in programma per Roma. Sono cosi venuti a conoscenza del testo che verra´ pubblicato sul libro delle preghiere, e che verra´ letto nel corso dell´ innaugurazione della piazza dedicata in ricordo delle vittime di Linate. Nel testo si legge che i nostri cari verranno definiti dei "Martiri inconsapevoli". Acune famiglie non sono del parere di utilizzare il termine "Martiri" bensi "Vittime inconsapevoli". A tale proposito vorrebbero conoscere anche l´ opinione degli altri famigliari. Chiedono inoltre al Presidente Paolo Pettinaroli (a cui fanno tanti auguri di una pronta guarigione) di prendere in considerazione la loro proposta, cercando di valutare, in modo opportuno, la necessita´ o meno di apportare al testo la modifica richiesta. Le famiglie:Fogliani,Ghiglino,Sanna,Caffi,Motta,Pesapane,Agosti,Conte,Candiani.
    giuseppe - 24/04/2003
  • Risposte

  • Mi sento di rispondere sentendomi chiamato in causa dal messaggio.
    "Martiri inconsapevoli" è una espressione che mi è stata detta da un parroco del Duomo in confessione, prete che ha preso parte alla Messa di suffragio per i nostri Cari e molto vicino a tutti noi.
    Ho trovato le stesse parole nell´omelia di un cardinale in merito ai Morti del teatro di Mosca, uccisi dal gas utilizzato per liberarli dai loro sequestratori, anche loro ammazzati per una causa che assolutamente non era la loro.
    "Martiri inconsapevoli" lo lascerei perche è una espressione poetica molto bella, piena di contenuti e significativa.
    Certo nessuno dei nostri Cari avrebbe dato la sua Vita per la causa della sicurezza dei voli, siamo noi che dobbiamo batterci per questa causa, con molta probabilità una tragedia del genere non accadrà mai più almeno a Linate e speriamo in nessun altro aeroporto del mondo, tutti i miglioramenti apportati a Linate sicuramente hanno avuto per motore anche la morte dei nostri Cari.
    In questi giorni ho chiesto consiglio a diversi familiari ed in molti hanno concordato con la correttezza di "martiri inconsapevoli" solo in un caso mi è stato detto detto di considerarla una "inutile forzatura" e di non aver piacere che “venga considerato martire".
    Sottolineo che le due parole vanno lette insieme e non disgiunte la parola inconsapevoli sottolinea il fatto che i nostri Cari erano completamente ignari, ma martiri serve a dare un senso alla loro morte.
    Mi viene un dubbio, non è che il rifiuto è motivato dal "politically correct" dal non voler dar fastidio?
    Spero non sia così altrimenti mi sa che il desiderio di Giustizia e di Verità che ha animato tutti noi si stia affievolendo.
    Abbiamo paura che diano fastidio a qualcuno?
    Che la gente od ancor più i colpevoli di quanto accaduto non le accettino di buon grado?
    Ok cambiamole pure ma non con “vittime inconsapevoli” magari con “i nostri Cari assasinati” perché è questo che è successo, la parola vittime ha un significato molto più ampio, comprende anche le persone che non sono state ammazzate come i nostri Cari, ma si è riflettuto un attimo prima di proporre “vittime inconsapevoli” cosa centra inconsapevoli con vittime?
    Allora fatemi sapere se preferite: ammazzati, uccisi, assassinati o altri termini che permettano di capire che la loro morte è stata causata da COLPE e non da fatalità.
    Considerato che la preghiera sarà presente in un libretto, sicuramente molto bello al quale tengo come a tutto ciò che viene fatto per conservare memoria dei nostri Cari, e sarà realizzato dal Comitato 8 ottobre – Enac – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Aeroporti di Roma – Alitalia – Assicurazioni Generali – Il Correire della Sera – Enav e SEA ritengo che un riferimento corretto all´assassinio dei nostri Cari sia dovuto.
    Mio fratello lavorava giorno e notte, i suoi colleghi mi hanno detto che la domenica precedente era stato fino a notte fonda collegato ai server della sua ditta, aveva sviluppato in prima persona un sistema per la localizzazione delle chiamate telefoniche attraverso le celle GSM, sistema di cui stava curando l´applicazione in California ed utile a salvare vite umane permettendo ai mezzi di soccorso di giungere sul luogo di destinazione nel minor tempo possibile. Quanto stride il paragone con le persone che hanno ammazzato i nostri Cari, con il menefreghismo diffuso, il desiderio di onori e lodi magari a scapito di chi effettivamente lavora, che dominano molti dei sistemi, per non parlare dello scarico di responsabilità di cui siamo primi testimoni.
    Sappiamo chi erano i nostri cari persone per bene, brave amate e proprio così deve essere nel nostro caso NOI A NOME DEI NOSTRI CARI dobbiamo lottare per la giustizia, che i responsabili siano tirati fuori da quella melma marcia di scaricabarile.
    Invece di sprecare le nostre forze in questi discorsi pseudo-accademici è meglio concentrarci sulla causa vera e propria, ed aiutarci a vicenda perché tra di noi ce ne sono tanti che ne hanno bisogno (e non sto parlando di soldi).
    Mi auguro che in questa faccenda si tratti veramente di quest’espressione perché altrimenti tutta questa situazione fa capire in modo chiarissimo quanto ci siamo allontanati da quello che era e dovrebbe rimanere lo scopo del Comitato.
    Ribadisco che si può benissimo sostituire tali parole ma desidererei che siano sostituite con parole che rispecchino quanto realmente accaduto.
    Mi scuso per essermi dilungato.
    Giorgio Picciriello
    Giorgio Picciriello - 24/04/2003
  • Innanzitutto non sono in polemica con nessuno.
    L´essere di un parere diverso mi sembra una cosa sostanzialmente diversa dall´essere o voler fare polemica.
    Il Comitato l´ho sempre considerato e vorrei sempre considerarlo come una grande Famiglia e come in ogni famiglia ci possono essere dei punti di discussione.
    Fondamentale è sempre stato il voler essere al servizio degli altri, ascoltare ed aiutare tutti per quanto mi è possibile.
    Quanto ho fatto fino ad oggi, magari pagando le conseguenze in prima persona, l´ho sempre fatto per onorare la morte dei nostri Cari.
    Rispondo al messaggio del Presidente con due piccole ma a mio avviso significative note.
    1 le parole sono sempre state "martiri inconsapevoli" e non "martiri innocenti".
    2 la modifica alla Preghiera non è stata una mia idea ma del Presidente, che ha proposto di eliminare un pezzo della seconda parte della Preghiera, modifica alla quale ho dato assenso.
    Come richiestomi ho sentito don Giovanni per un suo parere che mi ha detto di essere liberissimi di apportare tutte le modifiche ritenute opportune.
    Visto che la Preghiera si è accorciata considerevolmente ho pensato di aggiungere "martiri inconsapevoli".
    Questa è la Verità.
    Ribadisco di non essere ne voler essere in polemica con nessuno ma solo di aver espresso il mio parere con alcune considerazioni.
    Giorgio Picciriello - 24/04/2003
  • A mio avviso, l´aggettivo "inconsapevoli" unito al sostantivo "martiri" costituisce un binomio espressivo altamente significativo: il "martirio inconsapevole",proprio perchè inconsapevole, non contiene la piena coscienza del pericolo cui si va incontro e neppure l´accettazione del rischio. Comunque, se non si vuole usare questo termine,io non userei neppure il termine "vittime" perchè già troppe volte sfruttato. Si potrebbe sintetizzare così: .....118 amici( amici ...o padri, madri,figli, fratelli.....118 vite!!!) SACRIFICIO INNOCENTE DELLA SUPERFICIALITA´ UMANA. Perchè,noi tutti lo sappiamo, non si è trattato di fatalità....ce li hanno ammazzati!!!!
    laura cairo - 24/04/2003
  • Carissimi Paolo, Giorgio e amici del Comitato, ho letto con attenzione lo scambio di opinioni su questa espressione. Fortunatamente non vedo nessuna polemica, ma solamente la ricerca di un´espressione che si adatti con equilibrio e significato alle parole di don Tremolada e al tempo stesso ai sentimenti che proviamo al ripensare all´assurda morte dei nostri cari. E´ vero, un martire sceglie di soffrire e di dare la vita per qualcosa di grande in cui crede, e in questo senso tale termine pare inappropriato per chi non ha avuto scelta. D´altra parte, come scrive Laura, il binomio "martiri inconsapevoli" riequilibra l´espressione, rendendo l´idea di chi è morto e si è trovato, inconsapevolmente, a essere ricordato affinchè qualcosa cambi, affinchè la superficialità lasci spazio alla responsabilità, come ricordò con forza il cardinal Martini durante la messa di suffragio. Sarebbe un peccato perdere del tutto questo significato, ma alla fine ricordiamoci che stiamo "discutendo" sul testo di una preghiera, non di un atto giuridico. La preghiera è libera, la preghiera arriva al Signore direttamente dal cuore di chi la sente, prima e meglio di quanto possa essere "costretta" nelle parole umane. Non ho una conclusione, nè mi permetto di dare un giudizio finale, ricordo solo che, qualunque sia il testo finale che verrà scelto e scritto, la preghiera che ciascuno di noi ha nel cuore per i nostri cari è ciò che conta di più, così come l´affetto che mi (ci) lega a ognuno di voi, amici, fratelli di questo Comitato che tutti abbiamo avuto la Grazia di incontrare. Grazie, vi abbraccio.
    Pietro - 25/04/2003
  • Ragazzi che delusione!
    Forse qualcuno sta perdendo di vista il reale scopo del Comitato! Vi sembra troppo il termine "MARTIRI INCONSAPEVOLI" Ma come? Vi siete dimenticati come sono morti tutti i nostri cari? E Perchè?
    Allora pensateci un attimo, riflettete sugli ultimi 18 mesi, pensate alla disperazione, alla solitudine, a come è cambiata tragicamente la nostra vita , e ricordatevi delle parole che sono state dette alle udienze. Di come gli imputati si sono mostrati indifferenti al nostro dolore, di come l´avvocato non so chi, ha fatto la sua sceneggiata da Oscar dicendo:"C´inchiniamo davanti al dolore dei parenti delle vittime".
    Forse è la paura che vi spinge a fare passi indietro? Non c´è paura, non c´è niente su questa terra che mi può fermare nel battermi per ottenere la vera giustizia, perchè mio marito è morto per COLPA di qualcuno e non per fatalità.
    Al funerale io dissi che me l´avevano ammazzato, la penso ancora così, è stato assassinato come lo sono stati tutti gli altri.
    Ogni giorno mi ritornano alla mente le immagini di mio marito all´obitorio. Un cadavere carbonizzato, un ammasso di ossa annerite è tutto quello che è rimasto di lui, dell´uomo che ho amato fin da bambina. Nessuno si merita di morire così!!
    E voi non volete che si parli di MARTIRI? Ma io lo griderei al mondo intero! Non perdiamoci così per strada, i nostri cari hanno solo noi, dobbiamo tenere sempre vivo il loro ricordo ed essere coerenti col sentimento che ci ha spinti a costituire il Comitato.
    Non fatevi condizionare da chi, essendo colpevole, tenta di arrampicarsi sui vetri per uscirne nella maniera migliore.
    Questa gente non ha scrupoli, e se accettiamo il loro gioco vuol dire fare un grande torto ai nostri "martiri inconsapevoli".
    Sarebbe una grandissima delusione per me non trovare scritte queste parole.
    Ed è una delusione ora apprendere che non siamo più una famiglia con un unico scopo, ma evidentemente non lo siamo mai stati! Io voglio camminare a testa alta, io voglio che mio marito sia sempre orgoglioso di me e sono sicura che "MARTIRI INCONSAPEVOLI" è il termine che avrebbero usato anche loro, eh si...........perchè loro si sentono proprio così!
    Marisa
    Marisa Rubolino Mastromauro - 25/04/2003
  • Sterili le polemiche che rischiano di impaludare il compito di denuncia e sensibilizzazione che ci siamo prefissi. Arido il dibattito circa l´uso di una definizione al posto di un´altra. Martiri, vittime inconsapevoli? Ognuno di noi e ognuno dei nostri cari è martire e vittima di una tragedia annunciata, causata dalle pesanti inadempienze di un servizio carente, inetto, dunque gravemente colpevole.Un grazie a Giorgio per il suo generoso contributo. Restiamo vicini per non dimenticare!
    Paola - 25/04/2003
  • "Vittime innocenti" o Martiri inconsapevoli"? Sono tutte e due: vittime innocenti per l´incuria di molti, ma anche martiri inconsapevoli se questa tragedia potrà salvare altra gente, se la morte dei nostri cari non sarà inutile, se qualcosa cambierà negli areoporti, se le persone che hanno le responsabilità della sicurezza di altre persone faranno il loro lavoro con più attenzione, rigore e responsabilità. Questo ho sempre pensato, detto, insegnato ai miei figli, ai miei alunni, a chi mi sta intorno. La vita di ciascuno di noi può cambiare la vita degli altri, dipende da come la giochiamo. Per quanto riguarda la preghiera, non importano le parole che si usano, ma quello che ognuno sente nel suo cuore, solo questo salirà a Dio come invocazione. Un abbraccio a tutti, Rosella
    Rosella - 25/04/2003
  • I due termini hanno fatto esplodere in tutta la sua crudezza, la dura realtà della loro scomparsa. Ci sono colpe molto gravi...ma non dobbiamo dividerci tra noi. Un abbraccio,Sr.Maria Grazia
    Sr. Maria Grazia - 25/04/2003
  • Il tipo di morte atroce e crudele subita dai nostri cari a causa dell´incuria di tanti, mi fa pensare al martirio, certo inconsapevole da parte loro, però credo che anche le parole "vittime innocenti", rappresentano adeguatamente il sacrificio della loro vita. Nella preghiera comune ognuno deve potersi sentire rappresentato nel suo dolore, al di la delle parole più o meno calzanti con la rappresentazione individuale che ognuno ha della propria tragedia. Non dividiamoci per questo.
    Gigliola - 25/04/2003
  • Carissimi tutti, anche a me la parola "martiri" non piace molto. Preferirei "VITTIME INCONSAPEVOLI"...Sono sicura che anche per questo argometo troveremo una soluzione perfetta e che starà bene a tutti. Un abbraccio a tutti!
    Francesca - 25/04/2003
  • Carissimi tutti, non credo che ci sia in alcuno di voi uno spirito di polemica che mal si accompagnerebbe con la solidarietà che ci deve essere fra noi visto il dolore che ci accomuna. Penso pittosto che ciascuno vorrebbe trovare la frase che meglio possa rappresentare il sentimento da tutti noi provato. Suggerirei quindi di voltare pagina, di dimenticare entrambe le definizioni " martiri inconsapevoli" o "vittime inconsapevoli" in quanto il fatto di scegliere l´una o l´altra porterebbe ad uno schieramento di parte assolutamente dannoso per tutti. Il nostro Comitato ha riscosso il consenso di tutta l´opinione pubblica certamente per la tragedia che ci ha colpito ma anche per via del nostro atteggiamento composto e misurato, mai andato oltre le righe, e per la dimostrazione di compattezza che abbiamo saputo dare. Proporrei quindi, come detto, di dimenticare le due espressioni fonte di disaccordo e di usarne un´altra, non certo più debole: "...i nostri Cari, uccisi dalla superficialità, dalla trascuratezza, dalla supponenza, dall´ incompetenza di chi avrebbe dovuto garantire la loro sicurezza". Un abbraccio a tutti. Giorgio
    Giorgio Centonze - 25/04/2003
  • Il tuo messaggio, Giuseppe, mi invita a dover esprimere un mio parere, forse per la prima volta mi trovo a leggere un msg già frutto di una riflessione avvenuta per così dire “dietro le quinte” tra familiari, alcuni membri del Comitato direttivo altri no. Bene, forse parlare dei ns. 118 cari non come “martiri” bensì come “martiri inconsapevoli” credo sia appropriato Marco era legato alla vita, era consapevole del valore e del dono della vita….E’ STATA LA SUA MORTE, determinata dall’incuria, negligenza, imprudenza degli uomini e mancanza di rispetto della vita altrui, ED IL VALORE DATO ALLA STESSA AFFINCHE’ UNA TRAGEDIA COSI’, UNA MORTE COSI’, NON DEBBA MAI MAI PIU’ ACCADERE, a considerarlo “martire inconsapevole”. E non posso pensare che questa espressione possa “prestare il fianco ad inutili critiche e polemiche” Penso che eventuali critiche e polemiche all’interno del Comitato non possano essere altro che costruttive Visto che tutti noi abbiamo un obiettivo comune. Invece, per quanto riguarda le eventuali critiche e polemiche che possano arrivare da ambienti esterni, credo abbiano molta strada da fare prima di scalfire il mio cuore, i nostri cuori già profondamente provati. Ora cerchiamo di prepararci per il processo. Un abbraccio a tutti Donatella N.B. Vittime inconsapevoli? Scusate ma provate a spiegarmelo. Se dovessi essere colpita da un infarto fulminante sono vittima inconsapevole!?
    Donatella - 25/04/2003
  • Caro Presidente, caro Giorgio,sono entrata oggi nel sito ed ho trovato un fermento, una agitazione......Ho letto incredula e, anche senza volerlo, vi ho scorto cenni polemici.Poi ho riflettuto miseramente sulla nostra disgrazia ed ho pensato che questi toni accesi, queste puntualizzazioni sulla scelta di parole più o meno appropriate, altro non sono se non altrettante grida di dolore di chi ha avuto la vita stravolta, di chi non si rassegna, di chi si sente ancor peggio dell´8 ottobre, da chi si sta accorgendo che l´8 ottobre non è un incubo , che l´8 ottobre è per sempre. Con grande affetto e un grazie grande grande per il Vostro impegno, il Vostro tempo, il Vostro coinvolgimento, la Vostra presenza.Anche se non ne avete voglia, anche se non vi sentite bene, anche se....................
    Cristina - 26/04/2003
  • Ringrazio tutti per aver risposto ai miei dubbi riguardo all´ espressione "Martiri inconsapevoli".A mio parere non è stata una discussione ne arida, ne sterile, ne vergognosa e tanto meno aveva uno spirito polemico. Ho semplicemente espresso il parere di una mamma che spera che suo figlio non abbia sofferto in quel tragico momento. Sentirlo chiamare " MARTIRE", se pur inconsapevole,mi evoca i volti sofferenti e consapevoli dei veri martiri ai quali associo quello di Andrea, che a 23 anni pensava a tutto tranne che fare il martire. E´ stato deciso di chiamarli "MARTIRI INCONSAPEVOLI"? OK. A tale proposito però mi sembrava giusto esprimere apertamente i miei sentimenti.Un abbraccio a tutti.
    Franca - 27/04/2003
  • Ciao a tutti,
    la nostra Preghiera sarà un ulteriore momento di unione innanzituto tra noi ed i nostri Cari ma anche tra tutti noi che la eleveremo in coro.
    I pareri espressi nel nostro forum dimostrano ancora una volta quanto ci mancano tutti Loro.
    Lo scambio di opinioni è sempre una cosa positiva, quindi anche i pareri sofferti ed emozionati non hanno nulla della sterile polemica.
    Ognuno di noi ha la propria Preghiera nel suo cuore, ed ancora più bella ed importante è la Preghiera che realizziamo con la nostra vita.
    Mi è stato richiesto di proporre una soluzione, ho pensato di inserire nella nostra Preghiera le seguenti parole:
    "Vittime della negligenza umana"
    in sostituzione a "Martiri inconsapevoli".
    Ho comunicato tale decisione a Paolo Pettinaroli ed alla famiglia Conte e ci siamo trovati tutti d´accordo.
    Vi abbraccio tutti.
    Giorgio
    Giorgio Picciriello - 27/04/2003
  • Mi dispiace di non aver potuto esprimere il mio pensiero, ma le mie condizioni di salute non me l´hanno permesso. Penso che questo scambio di opinioni sia nato dal fatto che ciascuno di noi vorrebbe trovare l´espressione più appropriata per rappresentare il suo dolore ed esprimere la rabbia per il vuoto che giorno per giorno si fa sempre più concreto. Noto con sollievo che la situazione si è risolta con l´utilizzo di un´espressione altrettanto significativa che sottolinea e mette in risalto che la MORTE DEI NOSTRI CARI non è stata una fatalità, bensi´ ESSI SONO STATI UCCISI soltanto dalla superficialità e dall´incuria di chi ha pensato a perseguire interessi diversi a scapito della sicurezza delle vite umane. Comunque, LA LORO MORTE RIMANE UN "SACRIFICIO INCONSAPEVOLE", per noi che eravamo all´oscuro di tutti i retroscena di Linate, ma "loro", "i grandi responsabili", sapevano che prima o poi sarebbe accaduta una simile tragedia. Inoltre, il Comitato deve essere sempre LA VOCE DI TUTTI NOI, perciò è bene che quando sorgono delle problematiche, anche piccole, si ascolti l´opinione di tutti i membri. Cerchiamo di non dividerci ma di rimanere uniti per tutto quello che è stato fatto finora, per la "bella famiglia" che si è costruita e, soprattutto per il valore della GIUSTIZIA CHE COME COMITATO RAPPRESENTIAMO E PERCHE´ E´ QUELLO CHE SI ASPETTANO DA NOI "I NOSTRI CARI". Un grande e affettuoso abbraccio
    catia - 28/04/2003
  • Ciao a tutti, sono daccordo con il saggio Paolo per la sua dicitura. Anche a me fanno un po´ paura le parole roboanti.
    FrancescoAvelli - 29/04/2003