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Emozioni
Ciao a tutti,
ieri sera di ritorno da Roma, dopo una giornata molto intensa e piena di emozioni, ho ripreso per la 3^ volta l’aereo dal nostro tragico 8 ottobre.
L’incontro con il Santo Padre mi ha colmato il cuore di grande gioia e speranza, la Sua opera iniziata ancor prima di divenire il Sommo Pontefice, mi è particolarmente cara la Sua vita percorsa sulle orme di Cristo.
Durante il volo ero seduto tra Rosella e mio padre e sul volo c’era anche Joshua.
Per me i momenti più “duri” sono sempre il decollo e l’atterraggio, il primo è andato tutto bene, anche se la tensione è sempre altissima, in fase di atterraggio invece ho sentito i motori riprendere a spingere e l’aereo pian piano riprendere quota.
La tensione ovviamente è salita in tutti i passeggeri ed ancora più in noi toccati dalla tragedia, siamo rimasti tutti in silenzio, alcuni ad occhi chiusi altri si son stretti l’un l’altro.
Un’emozione forte, il pensiero corre alla promessa fatta a mia moglie, e mio malgrado non mantenuta, “d’ora in avanti viaggeremo in aereo sempre e solo insieme ed ancor di più oggi”.
Ho capito subito che il comandante stava effettuando una manovra di “riattacco” (non sono esperto ma leggendo e rileggendo i vari documenti che ci riguardano qualcosina l’ho capita anch’io).
Dopo un po’ il comandante ha confermato il mio pensiero, è stata effettuata una manovra di riattacco perché la pista risultava occupata.
Abbiamo ripreso quota, l’aereo si è riposizionato e l’atterraggio è stato effettuato senza problemi.
Mentre ci accingevamo a scendere dall’aereo, alcuni passeggeri hanno notato il nostro stato di agitazione, e per tranqulizzarci hanno detto che certe manovre possono capitare anche se il viverle non è assolutamente piacevole.
Rosella ha spiegato chi siamo e da dove arriviamo, al che il passeggero ci ha detto che l’8 ottobre, il nostro 8 ottobre, lui era in partenza per Francoforte, era al check-in di fianco ai nostri Cari che ricorda molto bene.
Ha ricordato che un passeggero del volo per Copenaghen era arrivato in ritardo e la hostess ha bloccato la navetta per l’aereo per consentirgli di imbarcarsi.
Chi era? Forse non lo sapremo mai.
Il nostro interlocutore ed ora nostro amico ci ha detto che il suo volo è partito 3 minuti prima di quello dei nostri Cari, ed appena atterrato a Francoforte è stato raggiunto dalla telefonata della moglie preoccupata per quanto stava accadendo a Linate.
Lui è rimasto di ghiaccio nell’apprendere che tutti i nostri Cari che aveva visto poco tempo prima …………….
Ci ha espresso tutta la sua vicinanza e ci ha detto di adoperarci seriamente perché tutto ciò non accada mai più, perché si possa volare sempre più tranquilli e con maggior sicurezza.
Ho una sensazione strana pensando al volo di ieri, non ho avuto paura, ero conscio che non ci sarebbe accaduto nulla, però in un volo normale i passeggeri non dovrebbero essere sottoposti a simili tensioni, certo può succedere di dover “riattaccare” il tutto avviene nella massima sicurezza, ora non so la rilevanza statistica di questa manovra, spero sia molto rara, comunque forse è stato un piccolo segno che i nostri Cari, volati in Cielo per la tragedia di Linate, ci hanno voluto dare.
Un caro saluto
GiorgioGiorgio Picciriello - 15/05/2003Risposte
- Caro Giorgio, ho riletto tutto quello che mi avevi già raccontato al telefono ieri sera....questa notte ci ho pensato tanto e, forse, è stato davvero un segno dei Nostri Cari. Forse volevano dimostrarci che sono stati con noi tutto il giorno e che da lassù vegliano su di noi e ci proteggono.Anche l´incontro casuale con una delle persone che li ha visti per l´ultima volta...le sue parole di ammirazione per noi...Forse... Non lo sapremo mai, ma il pensiero che possa essere questa la spiegazione di tutto mi fa stare bene, mi fa sentire mio papà ancora più presente...quindi mi voglio autoilludere che sia così. Un abbraccio a tutti e a Loro!
Francesca - 16/05/2003