Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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  • Messaggio per...

    per chiunque possa darmi una risposta .......

    Alcune semplici domande dettate da pura curiosità,formulate da una persona non avente diritto ad eventuali risarcimenti derivati dalla causa da intraprendere negli Stati Uniti , in quanto sorella. Come mai le clausole "oggettive" contenute nelle quietanze risarcitorie non sono state identiche per tutte le famiglie?Tutti noi siamo stati coinvolti nella medesima tragedia,non vedo perchè ci debba essere diversità nei "cavilli legali"... Con quale criterio e da chi sono state imposte ad alcune famiglie delle clausole limitanti e ad altre no? Dov´è finito il "coordinamento" dei legali? Se qualcuno vorrà chiarirmi le idee,perchè non capisco........
    laura cairo - 15/07/2003
  • Risposte

  • Per incarico del Presidente Pettinaroli, e quale penalista di un consistente numero di famiglie coinvolte nell’incidente di Linate, rispondo al messaggio di Laura Cairo del 15/7/03 osservando quanto segue. Confermo che secondo il diritto nord-americano non è consentito ai collaterali (ad esempio fratelli, sorelle, etc.), di intraprendere azioni risarcitorie per responsabilità extracontrattuali innanzi ad una Corte civile o penale. Sostiene la Sig.ra Cairo che nelle quietanze sottoscritte dalle famiglie risarcite (famiglie italiane? Quietanze personalmente visionate?) sarebbero contenute clausole “oggettive” dissimili tra loro. Allo stato l’affermazione appare come una mera petizione di principio indimostrata alla quale non può ovviamente seguire una compiuta risposta. Lieto però di fornire in futuro tutti gli elementi chiarificatori, a mia disposizione, ma solo nel caso si dimostri, come premessa, che nelle quietanze sottoscritte dai parenti di famiglie italiane a favore delle Compagnie di assicurazione siano contenute “clausole oggettive dissimili”. Ovviamente non conosco la posizione degli stranieri gestita da avvocati stranieri o da avvocati italiani estranei al gruppo dei difensori da me coordinati. Nessuno mette in discussione che il dolore provocato da questa immensa tragedia non possa essere suscettibile di differenziazioni qualitative e quantitative ma, al di là della comprensibile improprietà del linguaggio usato, non appare allo stato in alcun modo dimostrato nel messaggio cui qui si risponde che sussista anche “una diversità nei cavilli legali…”. Di nuovo, prima di poter rispondere sul punto, occorre che sia stato con sicurezza accertato (il che non appare) che, per quanto attiene le posizioni delle famiglie italiane già risarcite, vi siano state “clausole limitanti” per alcuni e per altri no. E’ del tutto fuori luogo pertanto chiamare in causa il coordinamento dei legali, tenuto inoltre conto che la quietanza “tipo” e i criteri risarcitori da seguire, oggetto di discussione e di accordo tra alcuni legali del Comitato ed i rappresentanti del “Panel” di Assicuratori, è stata a suo tempo inviata dall’avv. Giorgetti a tutti i legali delle parti interessate che hanno partecipato alle frequenti riunioni del Comitato di coordinamento tra legali, tenutesi nel corso di circa un anno e mezzo, presso l’Aula Ambrosoli del Palazzo di Giustizia di Milano. Mi auguro di avere in qualche modo contribuito a chiarire le idee, in caso negativo fin da ora me ne rammarico. Avv. Paolo Dondina
    avv. Paolo Dondina - 17/07/2003
  • Con tutto il rispetto, avvocato Dondina,Lei non mi ha per niente chiarito le idee,ma non se ne rammarichi:per quanto mi riguarda,la discussione si chiude qui.Arrivederci.
    laura cairo - 18/07/2003
  • Ciao Laura, se vuoi scrivimi una e mail al mio indirizzo personale. Preferisco non scrivere qui. Ciao
    pietro - 18/07/2003
  • Mi sono accorto che l´indirizzo email non è apparso, eccolo di seguito: pietro.caputo@reckittbenckiser.com
    pietro - 18/07/2003