Questo messaggio non è per le mamme ed i papà che quel 8 ottobre hanno perso i figli, e nemmeno ai ragazzi che hanno perso mamma o papà.
Questo messaggio è per le VEDOVE.
Che strana parola.
Al solo pronunciarla ti vengono in mente tante cose, tanti stereotipi.
Niente di tutto ciò.
Vedove del 8 ottobre 2001, ditemi per favore se anche Voi, vi sentite più disperate col passare del tempo, se anche Voi come me sentite la mancanza del vostro compagno in modo così totale da mozzarvi il respiro e farvi scoppiare il cuore.
Basta, sono in crisi.
C´è qualcuno tra Voi che si sente meglio?
Grazie per aver raccolto il mio sfogo. Cristina
Cristina - 24/07/2003
Risposte
Cara Cristina, sono Maria Rosa, mamma di Francesca. Ho letto il tuo messaggio e voglio dirti che anche io in questo periodo sono in crisi come te.Più il tempo passa, piu mi manca Osvaldo, in questo momento specialmente,si avvicinano le vacanze e il solo pensiero di non avere il mio compagno con me mi fa star male.A volte penso di non farcela piu ad andare avanti.Mi spiace che non abitiamo vicine, altrimenti avremmo potuto incontrarci per condividire i nostri sentimenti.Purtroppo la nostra vita dall´8ottobre è cambiata e dobbiamo avere la forza di andare avanti.Ti abbraccio.Maria Rosa
Maria Rosa - 24/07/2003
ciao Cristina,
sono una "vedova" e ti posso dire che tutto avrei immaginato che potesse accadere nella mia vita, tranne che rimanere vedova a 32 anni.
Se pensavo alla mia vecchiaia la immaginavo con il mio Roberto mano nella mano, con tanti nipotini. Dicono che non esiste dolore più grande che perdere un figlio, ma cosa ne sanno di cosa si prova a perdere la persona che si ama così profondamente da desiderare di trascorrere tutta la vita insieme a lei? Hai ragione più passa il tempo e peggio ti senti poichè arriva la consapevolezza che non lo rivedrai più.Forza Cristina..........ognuna di noi è unica al mondo.....perchè abbiamo la forza di continuare a vivere, il coraggio sta proprio qui........rialzarsi dopo questa terribile caduta. Ti abbraccio forte! Marisa
marisa - 01/08/2003
Carissime Cristina, Marisa e M.Rosa, non ho nulla da aggiungere in più oltre a quello che già avete detto, siamo tutte nella stessa triste barca, la vita con noi è stata crudelissima, ma tiriamoci su le maniche amiche care e lavoriamo affinchè nessuno sia messo nelle nostre condizioni e doverci disperare per quanto ci è stato tolto per negligenza, superficialità ed incuria.
un abbraccio fortissimo
ivana - 03/08/2003
Ciao Cristina, sono appena tornata da un lungo viaggio e come dopo ogni fuga sono "dovuta" tornare alla realtà...perchè è questa la mia vita adesso, sono anche io una di quelle che tu definisci "una vedova dell´8 di ottobre": avevo 27 anni in quel momento, avevo da poco festeggiato il mio primo anniversario di matrimonio, dopo tantissimi anni trascorsi insieme. Andrea era l´uomo della mia vita, siamo cresciuti insieme e sognavo di trascorrere con lui il resto della mia vita, di fare milioni di cose bellissime. Nella mia mente non c´erano incertezze, vedevo come qualcuna di noi ha detto un futuro meraviglioso davanti a noi, vedevo già la casa piena di bambini che poi sarebbero diventati grandi...vedevo noi due più vecchi ancora su una panchina mano nella mano a guardare i nostri nipotini...Poi in due secondi la mia vita è cambiata, come la tua e come quella di molte altre persone, non ci sono più certezze anche se ogni giorno mi impegno per andare avanti e lotto per cercare di costruirne qualcuna. Ho fatto migliaia di cose per restare impegnata, per non pensare, per andare avanti. Non so se puoi capirmi, ma in questo periodo mi sento come una che non è mai soddisfatta di sè e delle cose che fa. Sento che ogni cosa che faccio, sia pur bella, non mi appaga, non riesce a colmare il vuoto che ho dentro di me. Lo avranno detto anche a te che il tempo lenisce le ferite ed il dolore, ma non è così: più il tempo passa più sento la mancanza del mio Andrea, più il vuoto si amplia, più mi sento sola e soffro per la sua assenza. Vedo un posto meraviglioso e non sono felice come dovrei perchè penso lui non può vederlo o dividerlo con me, mi succede qualcosa di fantastico e non riesco a gioirne pienamente perchè lui non può dividere questa gioia con me. A volte non so come venirne fuori, vorrei morire per stargli un po´ più vicino. Poi penso che lui vorrebbe vivere e allora ogni mattina mi guardo allo specchio e dico "Forza Gabry, fai un bel sorriso, devi andare avanti, devi vivere". E´ brutto dirselo, ma è l´unica cosa che per ora funziona. So che puoi capirmi e che sicuramente lo stai facendo anche tu. Ti abbraccio forte