Oggi il mio pensiero va ad Adele prima di tutto...e ai 118 Angeli che l´hanno protetta e assistita!!!
Il secondo pensiero va invece ai nostri militari e alle loro famiglie. E´ stata una morte diversa rispetto a quella dei nostri cari, ma il risultato è lo stesso. Persone innocenti,giovanissime, che stavano svolgendo il loro lavoro, sono morte in modo atroce e tragico. E le famiglie? Sappiamo bene cosa si prova ad avere la consapevolezza che qualcosa è successo, ma nessuno che ti dice se è vero oppure no. Illusioni, speranze, convinzione che a te non possa essere successo...e poi l´arrivo di chi sa, di chi ti dirà come stanno le cose, di chi ti batte una mano sulla spalla e ti dice "devi essere forte"... Ora più che mai capisco, purtroppo, quello che si prova e ieri ho rivissuto il dolore di quelle mogli, quei figli, quei genitori, che hanno perso chi amavano e ameranno sempre.
Uso il nostro sito per far arrivare loro il mio messaggio di solidarietà.
Francesca - 13/11/2003
Risposte
Cara Francesca,anch´io, e penso tutti noi, ho provato le tue stesse sensazioni.Questa sera quando ho visto al telegiornale quella giovane sposa, con in braccio il suo bambino, che abbracciava il Papa ho rivisto mia figlia e tutte le altre nostre ragazze che hanno provato lo stesso dolore; tutti i genitori che si chiederanno che scopo ha ora la loro vita avendo perso i loro figli.Rispetto a noi hanno però un sostegno morale, la consapevolezza che i loro cari erano laggiù per svolgere il loro compito di soldati, consci dei rischi che correvano così come lo sono oggi i loro commilitoni pronti a sostituirli.Loro sono morti nell´adempimento del loro dovere per portare la Pace in un Paese travagliato dalla guerra, vittime della barbarie.I nostri cari sono invece stati vittime della superficialità e della trascuratezza.Per noi non c´è consolazione.Un bacio, Giorgio
Giorgio - 15/11/2003
mi associo al messaggio di Francesca e in particolar modo a quello di Giorgio.Anche il mio pensiero è corso alle famiglie, alle mogli alle mamme. I loro cari sono morti da eroi, erano consapevoli dei rischi anche se forse consapevolezza non significa accettazione, soprattutto da parte di coloro che restano a casa.Il mio pensiero va anche alle mogli, figli, genitori, amici di coloro che per il momento sono scampati agli attentati, di coloro che stanno per partire. Fino a quando? si chiederanno? e la loro angoscia è forse ancora più pesante.Ma i nostri? I nostri 118 sono andati ignari all´appuntamento con la morte.I nostri 118 hanno subito l´attentato dell´incuria e della negligenza, del lasciar fare, del lasciar passare. E per noi non c´è proprio consolazione.
Cristina - 17/11/2003
Cara Francesca, condivido totalmente i tuoi sentimenti e pensieri.
Questa nuova grave tragedia ha nuovamente segnato molto Giovanna e me. Ora basta piangere, dobbiamo solo pregare Dio affinchè quelle famiglie possano trovare la forza di conrtinuare a vivere come abbiamo trovato noi. Grazie.