Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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    19° anniversario

    Con il Corona virus, il mondo ha perso la tranquillità. Si è risvegliata la paura della morte nel commercio, nella politica e tra gli umani.
    Ora vivere è difficile, anche il progresso non sa ancora aiutarci.
    Il ricordo di mio figlio Lorenzo tragicamente coinvolto nel disastro di Linate mi fa quotidianamente compagnia.
    Ne parlo a distanza di un mese dalla celebrazione del diciannovesimo anniversario esprimendomi nel modo più educato possibile che so praticare.
    Ho l’impressione che Milano prenda le distanze dall’incidente di Linate, 8 Ottobre 2001.
    Fu una tragedia non provocata da idee politiche bislacche o bombe, accadde poiché l’aeroporto necessitava di manutenzioni vitali, ma i managers responsabili, furono “lenti” nel decidere cosa fare.
    Capisco che tutto ciò non sia un merito per la grande Milano, ma penso che la coscienza possa raggiungere quei punti dove la logica non arriva.
    Milano, dobbiamo dimenticare quei 118 morti e l’unico superstite la cui vita trascorre nella sofferenza?
    Sig. Sindaco, ha scelto liberamente di servire Milano e qualche anno fa, si diceva che “l’esempio viene dall’alto”.
    Alla commemorazione del trascorso 8 ottobre, è intervenuto quando tutto era compiuto.
    Forse, dopo aver deposto la corona di fiori al monumento, avrà sussurrato parole di giustificazione, ma noi attorno a Lei non le abbiamo sentite.
    Può essere che il mio modo di vedere gli avvenimenti sia falsato dal mio lutto, e se così fosse, Le chiedo scusa.
    Ho perso un figlio di 28 anni, padre di una bambina e con tanti buoni progetti di vita. È tutto da buttare?
    Ricordo maggior vicinanza da parte dei Sindaci che L’hanno preceduta.
    Grazie per l’attenzione.
    Giovanna Pettinaroli

    p.s.: pubblichiamo questo scritto che Giovanna ha inserito per suo figlio nei messaggi alle vittime perché ci sembrava giusto farlo conoscere a tutti e dare a tutti il modo di replicare.
    Il Comitato




    Comitato - 06/11/2020
  • Risposte

  • Carissima Giovanna,
    condivido appieno le tue sensazioni. Sono passati gli anni e, la gente normale e semplice come noi, ricorda quell´immane tragedia dovuta a superficialità, noncuranza e pressapochismo, ma, a mio parere, le persone che contano e che occupano posti strategici nella gestione della cosa pubblica no. Io ho perso mio marito, brillante professionista, pieno di entusiasmo per il suo lavoro. lui e due suoi colleghi volevano imitare Napoleone e conquistare la grande Russia con le loro capacità e le loro idee innovative in campo alimentare, ma gli è stato impedito, non da un terrorista o da una bomba messa lì dall´idiota di turno, bensì dall´incapacità e da colpevole leggerezza.
    Per quanto riguarda l´assenza del sindaco di Milano sono costretta, mio malgrado, a farti notare che questa è cominciata un pò di tempo fa, quando, con una lettera ci comunicava che, per motivi di bilancio, non ci poteva più concedere la Scala e assistere quindi alla
    prova generale di spettacoli musicali! Sinceramente a tutt´oggi io non ho ancora capito quanto potesse influire questo nel bilancio del comune di Milano, anche perchè, anche se era solo una prova generale dei bravssimi musicisti scaligeri, aveva una grande significato, sia per il Comune che manifestava di non aver dimenticato, sia per noi familiari, in particolare per gli scandinavi i quali, avevano un´occasione in più di apprezzare la capacità, tutta italiana, milanese in particolare, di rinascere. Desidero concludere salutando tutti di cuore e augurando tanta, ma proprio tanta fortuna al sindaco Sala perchè ritengo che ne abbia un grande bisogno
    ivana - 07/11/2020