Pensieri-sentimenti
Lettera di Giovanna Gioria a "La Repubblica" del 19/1/2005
Qui di seguito pubblichiamo la lettera che per motivi di spazio non è stata pubblicata integralmente da La Repubblica del 19 Gennaio 2005 a pagina 16.
RIFLESSIONI SULLA RAZZA “PAVONI ITALIANI” DA TRAGEDIA
di Giovanna Gioria
Volutamente ho lasciato trascorrere questi giorni dal disastro ferroviario di Crevalcore poiché l’emozione provata è stata grande. Mi sono sentita nei nostri tragici giorni: il grande dolore di avere perso un figlio e quella desolazione disperata di trovarmi davanti a persone che dovrebbero avere la mansione di dirigere, ma che ne sono assolutamente incapaci per cervello e per etica di farlo.
Anche qui, ho sentito alla TV e letto sui giornali le solite frasi dei “Pavoni” che loro hanno stanziato fondi cospicui per l’ammodernamento ed il potenziamento delle linee ferroviarie e praticamente, la sciagura è mera fatalità o peggio, il colpevole è il macchinista…...ma (sic) lui ormai non può più spiegarsi ed il solito gioco dello scaricabarile, è servito……!!
Penso alle famiglie colpite da questa “storia di stupidità nazionale”, so bene quanto siano scioccati: da questo momento hanno perso il senso della sicurezza che faticosamente e giornalmente tutti costruiamo. Ora ci sono con il dolore anche le difficoltà quotidiane che prima si evitavano.
Se Coloro che analizzano e decidono le nostre sorti avessero dedicato in questi tre anni una discussione alla proposta di assicurazione formulata dal “Comitato 8 Ottobre per non dimenticare”, grandi esperti del “dopotragedia”, magari qualche problema terra terra sarebbe risolto!
La parola “sicurezza”, suona anomala misteriosa, e per noi provati dell’ “8 Ottobre” è la chiave di volta per i problemi del dopo tragedia. Quelli che decidono, possono, per favore, concentrarsi su questa necessità lasciando da parte interessi mirati e vanità?
Purtroppo il tempo trascorre costante e inevitabile, e nulla viene risolto veramente, si dimentica, non se ne vuole più discutere, soprattutto non serve il ricordo a chi riveste certe posizioni, e i processi sono lunghi anni, non sempre si onora ciò che è chiamato Giustizia, e i colpevoli continuano a sedere sulla loro comoda poltrona anche se dichiarati tali.
E’ un Italia di “Pavoni”, ma io che so solo razzolare, cosa ne faccio del mio cervello?
Romagnano Sesia, 11 Gennaio 2005
Giovanna Gioria - 24/01/2005