Cari Amici.
Ho partecipato con piacere al concerto di ieri sera ed avrei partecipato con altrettanta gratitudine anche ai momenti celebrativi di sabato 8 ottobre ma, come vi avevo accennato, ho scelto di stare con mio padre.
Mi sono voluto sentire libero di scegliere, senza però nulla togliere ai sentimenti che mi legano a voi ed a quella comune percezione che non ho la presunzione di paragonare al vostro dolore.
In questo voglio essere chiaro. In un modo o nell’altro sarò sempre con voi nei momenti importanti, come sono stato anche l’intera giornata di sabato, in un rispettoso silenzio interiore.
La serata di ieri è stata meravigliosa, emozionante; la musica è sempre qualcosa di imperscrutabile, di misterioso ed evocativo per ciascuno di noi, ma altrettanto pregevole musica sono stati i discorsi uditi prima, del sindaco Albertini e di Paolo Pettinaroli, l’uno a testimoniare un sincero ed incoraggiante sostegno istituzionale, l’altro a dirimere i dubbi, se mai qualcuno ne avesse avuti, sul vero senso di utilità e di altruismo che il Comitato e la Fondazione hanno saputo infondere nella vita di centinaia di persone.
E se questo è già tanto per una persona comune, diventa vitale per chi pensa di aver perso tutto. Stimo molto Paolo ed il suo impegno, la sua forza di fronte alle prove terribili che la vita gli ha scaraventato contro, l’energia a volte rabbiosa ma sempre positiva che mostra di fronte alle difficoltà nel portare avanti questo progetto sempre più grande. Non è mai facile comunque riuscire a parlare, ma lui lo fa.
Stimo lui come tutti voi anche per i piccoli rivoli di speranza che avete saputo trasformare in questo fiume inarrestabile di solidarietà e di coraggio.
