Era fredda quella mattina
mi alzai presto per andare in università,
stranamento il cellulare squillò
erano poco più delle 8.40
la voce amica mi raccontava una tragedia
iniziò un viaggio lungo sino ad ora
e che mai più scorderò
penso spesso a Voi tutti
per voi ero un angelo
ma i veri angeli siete Voi
avevo 19 anni
ma nonostante il tempo passi veloce
vi tengo sempre nel mio cuore.
Un soccorritore
M.M.
M.M. - 06/10/2006
Risposte
Grazie, Angelo M.M. fai parte di quei volti che non scorderemo, anche se visti avvolti nella oscura nebbia del dolore, dell´angoscia
Sono certa che la tua mano ha incontrato tante, tantissime volte le nostre, ci hai stretto e confortato, hai asciugato lacrime....
Anche noi porteremo nel cuore, sempre, tutti coloro che ci hanno dato la mano in quei terribili giorni in cui ci sentivamo sprofondare nelle " sabbie mobili " della disperazione......
Grazie per non averci dimenticati...grazie per ricordare....Adele
Adele - 06/10/2006
Grazie a Te, a tutti Voi che ricordate i Nostri Cari e il Nostro dolore, grazie perchè voi siete stati gli ultimi che hanno dato Loro una mano......avrei tanto voluto abbracciare il Mio Papà un´ultima volta e dargli una carezza, ma il destino non me l´ha permesso....
Grazie perchè vi siete presi cura di Loro mentre noi, impotenti, aspettavamo solo di rivederli......Grazie.
Francesca - 09/10/2006
In quel maledetto giorno noi eravamo impossibilitati a fare qualsiasi cosa,in quell´aereoporto regnava solo il caos frammisto alla disperazione, non potevamo fare nulla,dovevamo solo aspettare che ci dicessero qualcosa,che ci portassero da qualche parte , quel giorno eravamo all´inferno.
Sapere che a distanza di cinque anni tu ti ricordi di noi con profonda "pietas" e con tanto tatto può solo dimostrare che tu come soccorritore e come uomo ti sei avvicinato ai nostri cari con gli stessi sentimenti che con il tuo pensiero ci palesi e che sono propri solo di un angelo.
Di questo ne sono sicura ed è questa una di quelle certezze che mi aiutano a sopportare meglio questa immane tragedia.
Grazie,Anna Motta