Pensieri-sentimenti
GRAZIE...
Grazie per avermi invitato.
Ho scritto un articolo per un giornale di Bari. Credo spieghi cosa ho provato. Lo allego. A presto.
IL SENSO DELLA VITA
Ottobre 2006. Concerto in memoria delle vittime del disastro aereo di Linate.
Esserci. Questo è stato. La Scala, a Milano. Teatro e storia. Austerità, compostezza, misura. Un compito difficile. Una serata per ricordare 118 persone, che non ci sono più. E la sofferenza. Palpabile, celata, presente. Poi hanno iniziato, piano, gli strumenti, le voci, i suoni. Ed è stata, infine, armonia. Una corrente di emozioni e di tempo, sinuosa e avvolgente, ha preso piano, per mano, le coscienze. Un equilibrio delicato ha legato i pensieri di tutti.
Il messaggio è stato lucido, fermo: siamo qui anche per voi, siamo tutti coinvolti. Cinque anni di attività del comitato 8 ottobre. La gratitudine. Di fronte a quel palco, dal loggione alla platea, il mondo intero: dalla Scandinavia, dalla Germania, dall´Inghilterra, dagli U.S.A, dall´Australia, persone e ricordi, testimonianze e solidarietà.
E c´erano rappresentanze delle più gravi tragedie dell´aeronautica civile del nostro Paese: Cermis, Ustica, Capo Gallo, Verona, Casalecchio di Reno. Duecentonovantasei vittime in attesa, ancora, di verità, e di giustizia.
Silenzi duri, violenti, disperati, accorati, nel discorso di Paolo Pettinaroli, nascosti nelle pieghe di parole composte e affilate. Lo scudiscio del giusto, la forza del perdono, e della responsabilità. Quella che altri, ha detto, rifuggono con la giustificazione. La forza vera è la costanza. La resistenza. La volontà di credere che non è ancora finita, quando tutto sembra perduto.
Queste persone, allora, possono, nel buio, vedere la luce, e hanno meritato il rispetto che più di ogni altro ha valore: quello di loro stesse. E anche quello di chi merita di poterle rispettare.
Al bosco dei faggi, il giorno dopo, tra 118 alberi, la dignità. Tra i tiepidi raggi di sole, il rumore dell’erba e le parole di Ivana Caffi, liquide, come lacrime calde. Un corteo di grazia e silenzio, attraversava il parco Forlanini, sorvolato da aerei in decollo, e andava ad incontrare la memoria.
Esserci è stato, davvero, un privilegio. E ne sono grato.
Ancora una volta, del senso della vita, tanto ho capito, e ancora tanto, di più, ho imparato.
NICOLA FERDINANDO PERSICO
Nicky Persico - 11/10/2006