La responsabilita´ è storia antica.
E´ iniziata gia´ nel paradiso terrestre quando Adamo si è assolto, scuotendosi la responsabiltà di dosso e addossandola a Eva: "E´ stata lei".
Eva a sua volta si deresponsabilizza attribuendo la colpa al tentatore.
Da allora la storia continua senza fine.
Caino cerca di sfuggire alla sua responsabilità, dicendo che non sà nulla del fratello Abele e così di seguito, di giorno in giorno, di anno in anno, di secolo in secolo, di millennio in millennio, fino agli imputati della strage di Linate, che si deresponsabilizzano attuando la tattica dello scaricabarile.
C´è poi un altro sistema per deresponsabilizzarsi ed è il prolungamento dellle inchieste nel tempo, fino a perdersi nella nebbia, dove si smarrisce la direzione, e tutto viene ingoiato dalle sabbie mobili dell´oblio.
Non si riesce più a trovare una persona responsabile.
Quando avviene un fattaccio si cerca il colpevole, ma per quanti sforzi si facciano il colpevole non si trova.
Ma che cosa vuol dire essere responsabile?
E quando si è responsabili?
Il responsabile è colui che risponde delle proprie azioni e dei propri comportamenti, ne prevede i rischi e gli effetti, rendendone ragione e subendone le conseguenze.
La responsabilità dunque non si limita al fatto, ma si estende alle conseguenze dell´azione e all´obbligo di rimediare in qualche modo al danno prodotto.
Se io investo un pedone, non sono responsabile solo del ferimento o della morte del pedone, ma anche delle conseguenze che questa morte produce nei suoi famigliari.
Concludo questa divagazione sul senso di responsabilità chiedendomi: quale sarà mai il concetto di responsabiltà che hanno i colpevoli della strage di Linate?
Giuseppe - 21/06/2007
Risposte
caro giuseppe, anch´io mi sono chiesta tante volte se gli imputati per la strage di linate si siano mai sentiti addosso il peso di una qualche responsabilità che non abbia permesso loro di dormire sonni sereni,di organizzare la propria vita e le proprie azioni senza percepire quella brutta sensazione del non sentirsi del tutto a posto,di qualcosa che manca o non è perfetto,quel fastidio che appesantisce ogni situazione,dovuto ad azioni responsabili non svolte o non riconosciute....Durante il processo abbiamo visto pochi volti affranti tra gli imputati... abbiamo visto al contrario volti sorridenti e voci scanzonate fuori dall´aula...D´altra parte,in questa società in cui i valori massimi sono l´apparire,l´arricchirsi,il divertirsi,difficilmente il senso di responsabilità ha il sopravvento ed è molto facile nel turbinio dei giorni mettere una pietra sopra la propria coscienza......ma, vorrei rispondere alla tua domanda ponendotene un´altra:qual´è il concetto di responsabiltà che la giustizia ha permesso agli imputati di avere?
laura cairo - 26/06/2007
Cara Laura, io sono fermamente convinto, che i RESPONSABILI della strage si sentono addosso quei pesi che tu chiaramente descrivi e che non ci potra´ essere nessun indulto o sconto che togliera´ loro di dosso quei pesi.
Circa i volti sorridenti, posso dire, che a volte sono solo un mezzo per ostentare sicurezza, e che basta osservare attentamente per capire quanto sono,o no, naturali e spontanei .
Penso che la responsabilita´ della Giustizia sia di giudicare rettamente e di riconoscere e di dare a ciascuno cio´ che gli è dovuto (nel nostro caso una pena per i resposabili).
Che cosa ha concesso sin´ ora la giustizia in piu´ o in meno agli imputati della strage, non mi sento in grado di dirtelo.
A livello di coscenza personale pero´, sono convinto di quanto ti ho esposto sopra.