Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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  • Messaggio per...

    Un pensiero per le vittime in Brasile

    ......questa mattina, come ogni mattina, stavo ascoltando il notiziario alla radio......e ho sentito la terribile notizia di quanto accaduto a San Paolo.....dall´altra parte del mondo......un luogo lontano....a persone sconosciute, ma che sento tanto tanto vicine! Un pensiero a chi è volato dai nostri Angeli e a tutti i loro Cari che stanno vivendo ciò che noi conosciamo bene!.....Passa il tempo, ma la ferita è sempre lì, pronta a sanguinare ogni volta che la mente torna a quasi sei anni fa...Prima mi dispiacevo nel sentire le notizie di simili tragedie, è ovvio, ma poi passava, la vita scorreva. Ora mi feriscono profondamente e mi lasciano un senso terribile di amarezza e vuoto.........Un abbraccio a tutti!
    Francesca - 18/07/2007
  • Risposte

  • mi unisco al pensiero di Francesca per il nuovo drammatico incidente aereo brasiliano. Anche il mio pensiero è volato al nostro tragico 8 ottobre di quasi 6 anni fa.....molte le analogie...le tragiche fatalità....la mancanza di sicurezza anche lì.....il fuoco....l´urto contro un hangar..... Mi sento vicina a tutti coloro che in questa ore stanno vivendo il nostro stesso dramma e li abbraccio virtualmente e con una preghiera. Adele
    adele - 18/07/2007
  • Già visto. Si ripresenta ancora una volta il nostro incubo. E a chi non viene in mente una domanda: se i responsabili della sicurezza fossero davvero responsabili, in senso morale e legale, non si potrebbe evitare tanta sofferenza ?
    maria antonietta - 19/07/2007
  • Non c´è molto da aggiungere a quanto hanno scritto coloro che mi hanno preceduto e che condivido totalmente.
    Il l pensiero di tutti noi è volato al nostro 8 ottobre, al nostro schianto al nostro hangar alle fiamme ai nostri cari alle polemiche, alle promesse dei politici alla garanzia di migliorare la sicurezza ecc...
    Anche questo orrendo incidente è avvenuto a causa di mancanza di sicurezza.
    Sono sempre più convinto che quanto noi stiamo facendo per il miglioramento della sicurezza è di vitale importanza.
    Non dobbiamo abbandonare la nostra "missione".
    Lunedì ci siamo recati a Bruxelles per partecipare all´organizzazione di un convegno Europeo. In questo momento siamo a Roma dove abbiamo proposto un nuovo convegno per il prossimo Maggio
    Lo abbiamo promesso e vogliamo mantenere la nostra promessa nonostante le difficoltà e gli ostacoli che dobbiamo affrontare.
    Stiamo vicini e continuiamo ad aiutarci
    Quanto avvenuto a San Paolo non deve più avvenire.
    Il mio pensiero, il nostro pensiero vola a San Paolo con tutta la commozione e l´affetto che solo noi possiamo trasmettere.
    Il Presidente - 19/07/2007
  • teniamo duro, ora più che mai non possiamo mollare! Un forte abbraccio a tutti
    ivana - 22/07/2007
  • Incidente dell’Airbus della TAM ? :
    No ! è più giusto titolare: :
    Assassinati altri 200 esseri umani !

    Egregio dott. Pettinaroli:

    Ho letto la Sua toccante risposta al pensiero di Francesca per le vittime del Brasile e mi sono detto, non c’è tempo per piangere, è già partito il balletto delle responsabilità, aiutiamo la nostra gente a capire, perché oggi è la volta del Brasile a piangere i suoi morti ammazzati a Congonhas , così come lo fu per noi nella tragedia di Pristina, così come lo fu per il Dornier di Genova, così come lo fu per i nostri cari trucidati a.Linate ed ancora recentemente per le giovani vite assassinate dal tunisino ATR 72 a Capo Gallo, nell’agosto del 2005. ( e c’è chi, da “leguleo” consumato, vanta un primato di assenza d’incidenti per l’Aviazione Civile Italiana!!!) :
    Dobbiamo far conoscere alla nostra gente il terreno di cultura di quelle profonde e velenose radici che concorrono all’originarsi di tanti fatti luttuosi ed il perché di tanti, troppi, lunghi silenzi. Incidente dell’Airbus della TAM ? : No ! è più giusto titolare: Assassinati altri 200 esseri umani ! E se questa volta, provassimo a fare una lettura meditata delle notizie su questa strage, invece di “bere” quello che i media riversano sui network , vuoi per “dovere “ d’informazione che per compiacenza a questa istituzione o all’altra compagnia. :
    È troppo presto per fare delle valutazioni tecniche, cerchiamo soltanto > di leggere criticamente tra le riga delle notizie di stampa, senza indulgere alla facile teoria dei fatti, perché l’ultima parola spetta alla lettura delle scatole nere, già recuperate, e all’onestà intellettuale, professionale e morale di chi ce le leggerà.

    Leggiamo a caso un quotidiano messicano, accreditato nella rete editoriale messicana che, ieri 21 luglio, ho trovato sul sito http://www.oem.com.mx/elsoldesanluis/notas/n352912.htm :
    El Sol de San Louis – Reuters- edizione del 20 luglio 2007.
    Il “catenaccio “della prima pagina mette in rilievo un elemento particolare della notizia che, traducendo dallo spagnolo, annuncia:
    “Airbus dice che l’aereo della TAM poteva volare senza invertitori di spinta”

    Finalità: difesa dell’immagine commerciale del prodotto, l’Airbus è talmente affidabile che poteva, (può), volare senza invertitori. ( infatti in volo non servono e sono mortali se si attivano!)
    Subito dopo nell’articolo, il messaggio iniziale, trionfale e subliminale, viene sommessamente ridimensionato nell’assunto: si, l’aereo può volare senza invertitore, ma per soli 10 giorni.

    Allora domandiamoci : se gli invertitori non servono perché devono essere rimessi in efficienza entro 10 giorni?

    Gli invertitori, come dice la stessa Airbus da Tolosa, fanno parte dell’elenco principale degli equipaggiamenti minimi che l’A 320 deve avere efficienti per poter operare il volo e quindi, con buona pace dei sedicenti esperti , essi fanno parte della MEL,(Minimum Equipment List = lista degli equipaggiamenti minimi) , anche se vengono dati 10 gg di tempo per rimediare all’avaria. Questa concessione di tempo, che nell’intenzione dell’estensore della norma, doveva servire a far rientrare l’aereo nella sua base di manutenzione per la riparazione dell’avaria, nella logica aberrante del profitto ad ogni costo, viene invece abusata da alcuni operatori, con pochi scrupoli, per continuare a far operare gli aerei con sistemi in avaria, anche importanti come quello degli invertitori di spinta, mettendo a serio repentaglio la vita di tanti esseri, ignari di essere oggetto di tale ignobile, vile e scellerato mercimonio.

    ( chiudete gli occhi : riandate alle immagini della gente sorridente, dei giovani, dei vecchi e bambini, che a tutte le ore s’imbarcano sugli aerei, fiduciosi nel sistema che li dovrebbe proteggere , sistema che a volte si trasforma in crudele carnefice, come un mitologico Saturno che divora i propri figli !)
    Riapriamo ora insieme gli occhi.
    Gli invertitori di spinta, come dice la definizione, una volta toccata terra, indirizzano il getto dei turbomotori dall’indietro in avanti, riducendo così la corsa d’arresto dell’aereo e alleviando il compito dei freni meccanici ed aerodinamici.
    Anche se gli aerei vengono certificati per l’atterraggio senza tener conto degli invertitori, ogni pilota sa di poter contare su questo ausilio, insieme a qualche metro di pista in più, (che a Congonhas non c’era), per rimediare a qualche inevitabile errore.
    Scendendo in basso nella scala degli scrupoli e sconfinando nei codici penali di qualsiasi latitudine, esiste poi il “vezzo”, tollerato da chi non dovrebbe tollerarlo, di far apparire sulla carta l’avaria riparata per qualche giorno, per poi dichiararla di nuovo e così riaprire ex-novo il ciclo dei 10 gg. (pratica questa ricorrente a qualsiasi latitudine e ben nota agli addetti ai lavori: controllori e controllati!) .
    Da quanto tempo realmente il “reverse” della TAM era in avaria ? Non ce lo diranno mai!! Ribadisco che è assolutamente prematuro trarre qualsiasi conclusione, ma interrogarsi e coltivare dubbi sulle ragioni di questo ulteriore assassinio di massa,( non si parli di sciagura), è umanamente doveroso per dare coscienza tecnica a chi non può averla , ed aiutarlo così a comprendere criticamente i fatti.
    Ritorniamo all’articolo di El Sol de San Louis : l’articolista insiste sulla non necessaria efficienza degli invertitori di spinta per il volo, e aggiunge che comunque rappresentano un vantaggio,(quando funzionano!), per la Compagnia, perché riducono il consumo dei freni dei carrelli d’atterraggio, (componenti costosi), e per i piloti, perché possono accorciare la corsa di atterraggio quando risulta necessario !

    Ma a Congonhas non è stato forse questo il caso ?

    Ripeto ancora che è troppo presto per esprimere giudizi tecnici, forse il pilota, come sembra, è atterrato troppo velocemente,forse le condizioni di pista dichiarate al momento non avrebbero comunque consentito un atterraggio in sicurezza, ma l’aereo che nella corsa d’arresto sbanda di colpo a sinistra, proprio dal lato del turbomotore # 1 che ha l’invertitore funzionante, suscita una profonda abissale angoscia, che richiama alla nostra mente l’impunito assassinio dei 118 dell’8 Ottobre 2001.
    Semplificando al massimo, pensate di stare alla guida di una macchina e di dover frenare di colpo con il solo freno sinistro, l’auto inevitabilmente vi devierà verso sinistra : forse è quello che è successo all’aereo della TAM !
    Ripetute notizie di stampa danno la pista rifatta di recente, ma priva della fresatura dei canalicoli di drenaggio dell’acqua piovana, con un ristagno d’acqua di oltre 10 mm, fatto forse ignoto al pilota, e ciò ha potuto, al momento dell’atterraggio, indurre fenomeni di acquaplanning che hanno completato il quadro criminale di una pista discussa e nota per le sue carenze.
    Riassumendo:
    - Con stile a noi familiare, l’Autorità Brasiliana dell’Aviazione Civile si defila dichiarando che la pista è conforme alle Norme di Sicurezza,(quali?). La memoria corre alla strombazzata omologazione dei nostri aeroporti , ingravidata da ben 64 deroghe all’annesso XIV dell’ ICAO.
    - l’Airbus dice che ai suoi aerei per volare non sono necessari gli invertitori di spinta, (vero, ma quando atterrano a cosa servono?)
    - la TAM ammette che il suo aereo aveva un problema tecnico( e che problema! E da quando ?) - il pilota sa che non è prudente andare verso una pista corta, colma d’acqua,( se lo sa), e con un invertitore di spinta in avaria, ma a chi lo racconta ?
    Se nicchia si può trovare defenestrato sul posto, lasciando i comandi ad un meno scrupoloso, (o disperato), collega, così come accadde qualche anno fa ad un comandante di linea aerea italiana che, essendosi rifiutato di decollare da un aeroporto estero con un aereo malconcio, fu licenziato in tronco, sostituito sul posto e con il divieto di usare aerei della stessa compagnia per rientrare in Italia!
    Il tutto nell’assoluta indifferenza dell’ENAC che fu poi messa formalmente a conoscenza dei fatti e di tutto il resto. ( si mormora che l’epilogo che lasciò indenne la Compagnia abbia del miracoloso e che sia da attribuire all’intercessione di un retrodatato Santo Padre).
    Sembra che il miracolo si sia poi ripetuto a Fiumicino nel luglio del 2004, quando una compagnia keniota e sempre la stessa italiana , ebbero al decollo una avaria simile ad un motore,( per la verità meno grave per la keniota), con decisione xenofoba di ENAC di mettere a terra la keniota, che quindi fallì, mentre l’intercessione del retrodatato Santo Padre, riportò subito in volo quella italiana.
    Più miracolo di così !

    - il presidente Lula disdice gli impegni (bontà sua) e minaccia di chiudere l’aeroporto di Congonhas.( ma perché? non glielo hanno ancora detto che è perfettamente in regola?) - il presidente Lula parlerà alla Nazione ed il Congresso lancia una inchiesta!( speriamo che anche in Brasile non ci sia un “ porto delle nebbie”, perché allora il risultato è davvero scontato: la colpa è stata esclusivamente del pilota !!)
    A questo punto , , tutto mi appare così familiare e vissuto (déjà vue) che, spinto dall’afa di questi giorni, mi verrebbe la voglia di andare a fare un bagno alla spiaggia , quella poco distante da Congonhas .
    Un po’ lontano ? Credete, con tutto il rispetto dovuto ai nostri cugini latini, il Sud America è meno distante di quanto crediate , basta comprare un biglietto low-cost e volare da un capo all’altro del nostro Bel Paese!
    Grazie dott. Pettinaroli , per il suo consueto asilo alle mie anonime dissertazioni, sperando che il nostro non diventi soltanto un desolante abbaiare alla luna.
    Anonimo
    22-07-2007
    ANONIMO - 22/07/2007