Pensieri-sentimenti
AGGIORNAMENTI DA ICARO
Debbo ricredermi: in due precedenti interventi avevo affermato che, dopo l’incidente di Linate, malgrado le plurime rassicurazioni di ENAC ed i ripetuti ammiccamenti al Comitato (rivelatisi quanto mai ipocriti), nulla era cambiato: il totem sempre lì, immobile, muto, inutile.
Invece non è così: ha dimostrato, inaspettatamente (mai termine fu più indicato), grande vitalità e capacità di reazione ed organizzativa.
I direttori di Linate e del Sistema aeroportuale di Milano, Fusco e Ferderico, sono stati da poco assolti in appello e, malgrado l’iter giudiziario non sia stato ancora concluso ( per febbraio 2008 è previsto il verdetto della Cassazione), ENAC provvede, in modo a dir poco almeno inopportuno, ad intervenire sulla propria organizzazione, promuovendoli.
E ciò, malgrado la prima condanna ad oltre 8 anni di carcere e le motivazioni della sentenza di assoluzione in Appello, che avrebbero consigliato una profonda riflessione ed una altrettanto adeguata valutazione in sede amministrativa, sia per la posizione di responsabilità che viene loro attribuita, che per i relativi emolumenti ( circa 90.000 euro annui).
Da rimarcare, inoltre, che Fusco, nominato ora Direttore dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda e, ad interim, di quello di Alghero, sembra abbia a suo tempo sostenuto più volte gli esami per il concorso di accesso alla dirigenza, senza superarli.
ENAC, pur di attribuire a Fusco nomina e trattamento economico da Dirigente, ricorre all’applicazione di un decreto legge (165/2001, art.19, punto 6), modificato dalla legge 168/2005, secondo cui si possono conferire incarichi dirigenziali (anche senza aver superato il relativo concorso) a “…persone di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro….”.
La stessa legge, oltretutto, ricorda che gli Enti diversi dalle Amministrazioni statali, prima di procedere, devono adeguare i rispettivi ordinamenti. ENAC non è un Amministratore statale, ma un Ente Pubblico non economico e non risulta che il relativo ordinamento sia stato modificato in tal senso.
Quante forzature per questo riconoscimento!!! ENAC deve ritenere davvero altamente meritoria la persona per attivare questo procedimento, ignorando anche chi, invece, ha regolarmente superato i concorsi a dirigente.
O queste nomine hanno un’altra chiave interpretativa?
Non lo so, ma sembra, perlomeno, materia da Corte dei Conti……
Comunque perfettamente in linea con un Ente che, se da un lato, per risparmiare, annulla le forniture di acqua potabile ed invita a spegnere la luce, dall’altro spende migliaia di euro per gli uffici milanesi di un Consigliere di Amministrazione, per le sedute “itineranti” dello stesso Consiglio, per le riunioni dei Dirigenti convocate in rinomate e lussuose località, malgrado le numerose sale riunioni nelle 4 ( sì, quattro) sedi romane, per citare solo alcuni degli esborsi francamente incomprensibili.
Chissà cosa pensano in merito il Ministro e la Commissione Trasporti?
E chissà se l’On. Attili ci può illuminare, avendo grande esperienza di Camera dei Deputati e di Consiglio di Amministrazione di ENAC ?
I commenti sono superflui e, comunque, la mia fantasia è molto limitata di fronte a questa realtà
Il Comitato non può fare altro che testimoniare, con dolore, delusione (ancora!), rabbia e con , ahimè, un residuo e piccolo barlume, irrazionale, di aspettativa sulla apertura di qualche coscienza,
motivato dagli oltre 8.000 iscritti e gli oltre 250.000 visitatori mensili del sito.
Perché non proporre, a questo punto, ad ENAC, così conclude finalmente l’iter che sembra voler percorrere, di dedicare la piazzetta dell’Aeroporto di Fiumicino a Fusco e Federico, anziché a Linate 8 ottobre per non dimenticare?
Poi dicono che gli incidenti non pagano…..
A quando il prossimo?
Icaro
ICARO - 21/07/2007
Risposte
- Stimo molto Icaro, denuncia per filo e per segno, con dati precisi, ciò che di losco (ed è un complimento!) avviene ai vertici preposti a governare questa povera Signora Italia.
Il fatto è che per arrivare ai famosi vertici, si deve, a quanto pare, avere una marcia in meno, cioè assenza totale di etica, onestà e pietà per il prossimo.
Il mio Lorenzo aveva 28 anni: provino questi signori a pensare ai loro figli per un solo attimo nella situazione dei nostri....al Cimitero, non sentono pietà? (etica ed onestà è un esercizio più impegnativo, non pretendo tanto).
Cara Signora Italia, con tutta la tua storia e civiltà, sei matrigna di tanti carieristi ben disposti a "prostituirsi".
Lorenzo, te lo devo.
Mamma
P.S. Parlo con l´esperienza di madre, ma conosco da vicino il dolore di orfani e vedove, a loro l´abbraccio più forte e più bello.
MAMMA - 21/07/2007
- caro Icaro, proprio in questi giorni ho dovuto sostenere l´esame per avere la qualifica dirigenziale ai sensi del decreto legislativo 165/2001, dopo anni di onorato servizio (tanti credimi) e dopo uno studio approfondito ho brillantemente superato l´esame, il mio stipendio non è lo stesso di quel "pavone" e soprattutto non ho i suoi meriti, io non ho contribuito ad ammazzare nessuno, ma comunque, credimi, non lo invidio per niente, nè lui nè i suoi "complici pavoni", provo per loro una grande pena, loro hanno come unico pensiero, credo, dove passare le vacanze, io e le mie amiche pensiamo a come sopravvivere a questo enorme dolore che non si affievolisce ma che comunque ci da forza per lavorare e lavorare e lavorare ancora perchè nessun "pavone" possa affrontare un lavoro così importante con tanta superficialità e soprattutto che non venga premiato per negligenze costate la vita a 118 persone splendide.
grazie di nuovo Icaro per la tua presenza e per i tuoi appropriati interventi.
Dirigente - 22/07/2007
- Caro Icaro,
ancora tu a svegliarci ad aprirci gli occhi a denunciare cose che noi, nella nostra ingenuità ed inesperienza non riusciamo neppure ad immaginare.
Se quanto tu denunci è la verità, e sono certo che lo è, mi preoccupo seriamente.
Come dobbiamo agire per far cessare questa situazione ignobile? Vale veramente la pena che noi si continui a lottare per far sì che altri ( tutti) non debbano vivere la stessa nostra struggente esperienza.?
Ma perché queste “grandi” persone non si rendono conto che potrebbero essere coinvolti anche loro, (ma questo sarebbe il meno) i loro figli i loro genitori, le loro mogli?
Non è vero che le cose vanno bene, non è vero che tutto è svolto con rispetto dei regolamenti.
Ultimamente abbiamo cercato un approccio con i vertici delle nostre Istituzioni per organizzare assieme un evento di importanza internazionale relativo alla sicurezza del trasporto aereo, ma dopo poche riunioni abbiamo capito che a loro non interessa tutto questo. Si preoccupano di difendere le loro posizioni evitando di crearsi problemi e soprattutto di allontanare i “rompiscatole” come noi che vogliono mettere il naso nei loro affari.
Hai ragione Icaro quando ricordi i ripetuti ammiccamenti al Comitato che si sono rivelati “quanto mai ipocriti”
Ho appena letto sul Forum l’intervento di Anonimo relativo all’incidente in Brasile.
PAZZESCO!!!
Allora mi chiedo, dobbiamo continuare a combattere contro i mulini a vento? dobbiamo ritirarci? dobbiamo lasciare che le cose vadano così tremendamente male e rimaniamo alla finestra a vedere assassinii di massa?
Certo sarebbe tutto più facile e più comodo e certamente molto più economico che volare fra Roma, Milano e Bruxelles e sentirsi deridere (perché così avviene alle nostre spalle) e compatire.
Chiedo a chi mi legge di intervenire, chiediamo un aiuto morale e materiale, chiedo agli addetti ai lavori di dirci cosa vogliono fare di concreto e cosa vogliono che noi si faccia.
Volete farci chiudere la bottega?
Va bene, ma prima dovremo dirlo a tutta l’Italia che ci sostiene e che crede in noi.
Grazie Icaro, continua ad aiutarci.
Il presidente - 22/07/2007
- Grazie a chi ha uno sguardo così chiaro sulla realtà.
Forse a noi mamme orfane dei figli non è possibile guardare con tanta lucidità: i nostro occhi sono sempre opachi, sempre un velo di pianto li ricopre.
Ma credo che sia un po´ anche il nostro dolore impotente la ragione per la quale non si deve abbandonare la lotta, la speranza.
mariantonietta - 23/07/2007
- Fusco e Federico promossi!!!
E ci mancherebbe, grazie alla loro condotta processuale l’ENAC “ha ripetuto” ben 40 milioni di EURO. Meritano molto e molto altro ancora e qualcosa anche per come hanno saputo gestire l’emergenza, su come si sono "rapportati" ai famigliari delle vittime gli sarà stato riconosciuto???
Dal sito della trasmissione REPORT (puntata del 15 ottobre ’06):
Cliccare qui
…
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Dopo l’incidente, tutti gli enti e le compagnie coinvolte decidono di risarcire subito i familiari delle 118 vittime. Senza aspettare gli esiti del processo costituiscono un panel internazionale, stipulano cioe’ un contratto per pagare subito.
PIERLUIGI DI PALMA- Ex direttore generale ENAC
Come ENAC entrammo direttamente in quanto soggetti non assicurati e al contrario le altre 4 parti sono state rappresentate dalle assicurazioni di riferimento.
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Per l’Enav, la Sea, la compagnia Sas ed il Cessna pagarono cioe’ le assicurazioni. L’Enac, ente pubblico, non essendo assicurata, sborsò tutto di tasca propria, ma pose una condizione.
VITO RIGGIO - Direttore Generale ENAC
Nell’ipotesi fossimo stati non responsabili i soldi tornavano a noi.
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Per tutti si trattò quindi di un accordo bonario, cioe’ tutti pagarono 25 milioni di euro, senza stare a vedere di chi fosse la colpa e in che misura, e considerarono definitivamente chiusa la questione dei risarcimenti. Enac, cioe’ lo stato, invece versò i suoi 25 milioni, ma a condizione di rifare i conti alla fine.
PIERLUIGI DI PALMA - Ex direttore generale ENAC
Con la sentenza di primo grado è evidente che noi non avremmo potuto ripetere le somme e forse avremmo…per recuperare i 25 milioni di euro e forse avremmo dovuto pagare anche qualcosa in più. Al contrario, con la decisione di secondo grado è evidente che l’intera somma messa a disposizione è ripetibile da parte dell’ENAC.
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Se perciò la corte di cassazione confermerà la sentenza di appello, l’Enac riavrà dalle assicurazioni dei condannati 25 milioni di euro, gli interessi e qualcos’ altro.
VITO RIGGIO - Direttore Generale ENAC
Stiamo riformulando la nostra assicurazione, dobbiamo rivedere il parametro perché, siccome eravamo stati condannati, avevamo un rischio più alto, adesso abbiamo un rischio più basso perché siamo assolti.
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Dopo il disastro di Linate, per espresso volere della corte dei conti, in considerazione dei forti rischi patrimoniali, anche l’Enac stipulò un’assicurazione.
GIOVANNA CORSETTI
E quanto vi costa?
VITO RIGGIO - Direttore Generale ENAC
Ci costerebbe 5 milioni di premio che appunto sono tanti e probabilmente sono troppi rispetto al fatto che adesso siamo stati assolti.
GIOVANNA CORSETTI (fuori campo)
Come per la propria auto, il premio dell’assicurazione si paga in base al rischio, cioè agli incidenti provocati. L’Enac condannata al massimo della pena paga anche il massimo del premio assicurativo, l’Enac assolta vince anche con l´assicurazione. Potrà quindi richiedere parte dei 10 milioni di euro che in due anni ha gia’ versato, piu’ gli interessi. In tutto oltre 40 milioni di euro. Lo stato è il banco e non perde mai!
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Lo stato spinge gli altri ad assicurarsi ma lui non lo fa. Nell’immediatezza dei fatti paga subito i familiari delle vittime e si assume la responsabilità morale. Nel 2002 sigla un accordo con gli altri soggetti coinvolti nell’incidente, cioè Enav e Sea, dove si dice: “ Se saremo assolti, i condannati dovranno restituirci i soldi”. La cosa curiosa è che sull’accordo sta scritto “strettamente confidenziale”. Nessuno deve sapere. Lo stato contro lo stato…un processo impossibile. E adesso vediamo le altre promesse fatte, su alcune piste che nel 2004 erano messe male. Ripartiamo ancora da Linate.
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Don Chisciotte - 24/07/2007
- Per la precisone l´ENAC non "ha ancora ripetuto" ma "ripeterà" la somma nel caso la Cassazione confermerà la sentenza di secondo grado.
Don Chisciotte - 24/07/2007
- Cara Mamma
Leggo con emozione e profondo rispetto il tuo pensiero di Mamma e di gratitudine per Icaro che si libra alto in questo nostro povero cielo, livido delle lordure di chi lo amministra
Icaro che sfida il sole feroce del Potere, puntuale trova sempre il modo preciso e grave per metterci a parte dei retroscena e delle speculazioni malvagie orchestrate dai signori del Potere.
Fatti ,quelli denunciati da Icaro, che pesano come macigni sulla terribile ed assurda sventura dell’8 ottobre del 2001.
La marcia in meno , o meglio nessuna marcia, è purtroppo quello che oggi “serve” per entrare nella “casta”, cara Mamma, i nostri figli non devono avere nessuna cultura dei “valori”, diversamente sono dei perdenti.
Guai a loro se si fanno etichettare come “bacchettoni”, moralisti desueti e bocciati alla scuola della soprafazione altrui.
Allora mi chiederai cosa dobbiamo dire a questi nostri figli, quando un po’ smarriti ci chiedono di capire questo mondo che va alla rovescia di quello che gli abbiamo sempre raccomandato?
Confesso il mio smarrimento!
La pietà è un lusso che i carrieristi di lungo corso, o meglio “ gli ufficiali di scrittura” che si “parassitano” sulle nostre istituzioni, non possono assolutamente permettersi : anzi non mi stupirei se tra i requisiti della loro idoneità fisica ci dovesse essere l’assenza delle sacche lacrimali.!
Devo scusarmi per il mio intervento del 22-07 dove mi riferivo, inopportunamente, all’America latina , per rendere il clima di abborracciamento che aleggia sulla nostra povera Aviazione Civile.
Ed invece dal Brasile ci arriva oggi la notizia-lezione che per i fatti criminali di Congonhas, Lula ha defenestrato il medagliere cui era attaccato il ministro della difesa brasiliano ed ha nominato un nuovo responsabile per l’Aviazione Civile Brasiliana: a solo 7 giorni dalla sciagura della TAM !
Invece in Italia, dopo sei anni, premiamo con soldi e cariche, chi ha mandato a morte i nostri cari,
e lasciamo ben comodi nelle loro poltrone i boiardi di stato !
Un profondo, deferente e sentito abbraccio alla coraggiosa Mamma di Lorenzo.
Perdonami per l’anonimato.
ANONIMO - 27/07/2007