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La strage degli innocenti nei cieli del lago di Costanza
La strage degli innocenti nei cieli del lago di Costanza . (01/07/2002 – la collisione in aria di due aerei)
Duemila anni dopo la storia si ripete :
Erode ,storicamente indicato responsabile per la strage nell’anno zero, ed ora Skyguide per quello del 2002 !
Gli stessi ingredienti sia nell’eccidio di Linate che in quello di Überlingen , nel sud della Germania, ove caddero i relitti dei due aerei.
Caro e stimato dr. Pettinaroli
È con rinnovato senso di smarrimento che Le segnalo, incredulo, l’avvilente pochezza informativa del nostro sistema mediatico, troppo indaffarato a riferire il gossip “dorato”e poco attento a fatti anche gravissimi che , interessando soltanto una umanità “piccola e borghese”, non fanno “tiratura”.
Non ho sentito o visto un solo cenno dei media italiani sul mortificante epilogo giudiziario svizzero di un eccidio, gemello del nostro dell’8 Ottobre 2001, commesso 9 mesi più tardi nei cieli d’Europa ed avvenuto per aria invece che al suolo.
Ricordiamo i fatti, che Ella sicuramente conosce e Le chiedo scusa per costringerLa dolorosamente a ripercorrerli con la sua memoria di padre già provato:
il 1/07/2007 un aereo passeggeri della russa Bashkirian Airlines, (46 bambini e 23 adulti tra equipaggio ed accompagnatori), si scontra in volo con un cargo DHL condotto da 2 piloti.
In totale furono assassinati 71 esseri umani, di cui 46 innocenti straziati sulla via delle vacanze in Spagna, provenienti da quella Ossezia che più tardi pagherà un altro alto tributo di sangue
innocente. Le cause accertate furono una serie di gravissime negligenze organizzative, professionali e comportamentali da parte di Skyguide, (agenzia svizzera per il controllo del traffico aereo). (“sounds familiar” , “ci suona familiare”, direbbe con innegabile eloquenza ed aplomb un commentatore d’oltre Manica).
Il quadro allucinante della condotta della sorveglianza del traffico aereo, al momento dello scontro, è deducibile dalla presenza solitaria, nel cuore della notte, di un assonnato controllore alle consolle strumentali del sistema, con radar parzialmente funzionante, alle prese con 15 aerei, uno in guida all’atterraggio e ben 118 contatti radio nel giro di qualche minuto.
Imputati :
otto dirigenti di medio rango ed impiegati di Skyguide, mentre il controllore in servizio, il 36enne oriundo danese Peter Nielsen, era uscito prematuramente dal processo perché assassinato a Zurigo davanti alla soglia di casa ed ai suoi familiari, il 24-02-04, dall’architetto russo Vitaly Kaloyev , (la cui moglie e i due bambini perirono nel disastro)
I processi e le condanne nel tempo:
Corte Cantonale di Zurigo , il 26-10-05 , condanna ad 8 anni di prigione Vitaly Kaloyev, a fronte dei 12 anni richiesti dal p.m Ulrich Weder , per omicidio volontario.
Corte svizzera di Bülach (Zurigo) il 4-09-07 ha così giudicatogli 8 imputati di Skyguide: -tre dirigenti di medio rango ad una media di 12 mesi di prigione , con il beneficio della sospensione
-un impiegato tecnico, responsabile della sorveglianza delle manutenzioni allora in corso, ad una multa pecuniaria di SFr 13.500,00.
- altri quattro imputati assolti per non aver commesso nulla di errato.
Tiriamo le somme e non solo in maniera figurativa :
A cinque anni da questa novella strage degli innocenti, la pur calvinista giustizia svizzera partorisce una avvilente sentenza che ha comminato mediamente 5 giorni di prigione (sospesi) e 200 SFr di ammenda, per ogni essere umano brutalmente privato del diritto alla vita e rapito agli affetti dei suoi cari.
Non sono un giurista e né per mia fortuna un politico,(come già Le scrissi nel caso Attili), per assenza delle specifiche ed indispensabili doti caratteriali, ma questo giudizio mi sembra per niente rispettoso del valore della dignità della vita umana, se appena lo si paragona a quanto prevede la legge federale svizzera RS 455 , all’art.27 Maltrattamento di animali, che così recita :
Capo 1:
Chiunque intenzionalmente..omissis da capo a.fino a capo e. , è punito con la detenzione o la multa.
Capo 2 :
se l’autore ha agito per negligenza, la pena è dell’arresto o della multa fino a SFr 20.000,00
Con giudizio sommario e breve, nella civilissima Svizzera sembrerebbe più tutelato un porcellino d’India che un essere umano, o forse con atroce dubbio è l’etnia che fa rango?
Il P.M. nel corso del processo aveva puntato il dito contro una diffusa cultura della negligenza e dell’assenza della consapevolezza del rischio in Skyguide, definendoli quali fattori contributivi rilevanti nell’errore fatale commesso dal controllore in servizio, Peter Nielsen.
L’amministratore delegato “ ad interim” di Skyguide, Francis Schubert , ha dichiarato la sua convinzione che le radici primarie del disastro risiedono in cause sistemiche nei ruoli d’interfaccia giocati tra addetti ai lavori , tecnologie e procedure , o meglio come direbbe “ Icaro” , allo scatenarsi di quegli errori patogeni latenti, tipici degli incidenti organizzativi nei sistemi complessi , tra i quali è senza dubbio connotabile il controllo del traffico aereo.
La reazione dei media russi, alla luce della gravità del disastro, è stata di aspra critica alla mitezza della condanna, ma alcuni parenti delle vittime , prescindendo dalla discutibile severità della condanna,hanno accolto il verdetto come un giusto e doveroso monito per gli altri, perché altri voli non abbiano a finire in analoghe tragedie.
Quali le lezioni da cui trarre preziosi ammaestramenti?
- La prima che la cultura della certezza della pena non possa e non debba essere contrabbandata con un garantismo “ buonista”, perverso temporeggiatore , che opera a discapito di chi non c’è più e ancor peggio di quelli rimasti a soffrire.
- Smentire nei fatti l’allegoria del “Porto delle Nebbie” e punire, in giusta misura , ma punire, per recuperare i valori di una società afflitta dalla perdita di quelli fondanti della vita nel consorzio umano; non premiare invece “omertosamente” con l’incremento delle prebende e dei posti “al sole”, chi ha avuto pesantissime responsabilità nei ruoli del sistema.
- Rivisitare e riqualificare subito le organizzazioni delle Istituzioni nel settore, ponendo al posto dei loro “ sempreterni e tromboneggianti” boiardi di stato, professionisti giovani, seri, preparati e meritevoli di fiducia, senza tessera di partito o “santino” nel portafoglio.
- Demonizzare la cultura “notarile” della delega e degli affidi, dove il concetto di Sicurezza, etereo ed impalpabile, non immediatamente percepibile, collide e sempre soccombe agli interessi tangibili dei grandi business associati, che si crogiolano al “sole” amico delle concessioni quarantennali.
Ecco per ora ho completato questa breve compilazione del mio cahiers de doléance, e mi auguro solo che la Giustizia Svizzera non si sia maldestramente ispirata al poco fulgido esempio del processo di Linate e che consenta all’architetto Vitaly Kaloyev di finire di pagare il suo giusto debito con la giustizia degli uomini, in Russia, per aiutarne il recupero psicologico del suo animo devastato dai fatti di dolore, aventi dimensioni bibliche e che nonostante abbia ucciso, suscitano una indicibile ed immensa , profonda umana pietà.
Confidando nella sua usuale e benevola ospitalità nel suo prestigioso sito dell’8 Ottobre 2001, per la quale Le sono immensamente grato .
La saluto con ammirata stima
Anonimo, in Milano , il 7-09-2007ANONIMO - 08/09/2007Risposte
- Caro Anonimo,
ancora una volta hai esposto una situazione molto grave ed hai fatto una denuncia molto pesante.
Mi vien da dire ...tutto il mondo è paese...
Ma perché succede tutto ciò, perché devono essere le Associazioni, da sole, a dovere prendere atto di una pericolosa realtà che interessa tutti.
Perché la stampa non denuncia queste ingiustizie.
Ma in che mondo viviamo?
Il mondo dei furbetti?
Ma così non va bene! Grazie Anonimo continua a denunciare lo squallore di questo nostro mondo.IL PRESIDENTE - 08/09/2007 - Anch´io quella tragica mattina persi mio marito Filippo allora 31enne nel pieno della nostra giovinezza e felicità.
Bisognerebbe ricordare a quei signori che fanno i processi e che assolvono gli imputati che non solo hanno ammazzato tutti i passeggeri del volo ma hanno distrutto la vita di altrettanti familiari che sperano di trovare un pò di conforto confidando che la giustizia sia giusta e imparziale e che chi ha sbagliato sconti la sua pena come noi familiari rimasti soli sconteremo la nostra per tutta la vita.
Forse quel signore che è ricorso ad una giustizia sommaria chissà se ha trovato un pò di conforto......
Mi associo a ciò che ha detto Paolo"Tutto il mondo è paese" .... in fondo contano solo:
i soldi, il potere e la politica... La vita umana per quei bei signori con la tonaca nera è stata una tragica fatalità.
Grazie Anonimo!
Sara Avigo Predaroli - 10/09/2007
- Caro Anonimo, quello che tu dici è una triste, ma grande verità. E´ per non dimenticare che noi tiriamo avanti nonostante gli schiaffi morali, nonstante le porte chiuse, con diplomazia, ma comunque chiuse, noi andiamo avanti, ed è grazie alle persone come te, come Icaro e come tanti altri che denunciate tutto il malaffare legato alla sicurezza degli aeroporti che noi andiamo avanti. Oggi è l´11 settembre, giusto ricordare quelle povere vittime, giustissimo che la stampa ripercorra quei tragici eventi ed altrettanto giusto è cercare di prevenire gli attentati da qualunque parte arrivino, tutto giusto, ma vorrei fosse altrettanto giusto che i governi, ed in primis quello italiano, si adoperassero con la stessa solerzia con la quale si adoperano per soffocare l´inettitudine e la disonestà dei nostri politici, nessuno escluso, anzichè ostacolare l´attività che il Comitato porta avanti. Forse dovremmo fondare anche noi un nuovo partito, avremmo diritto al finanziamento pubblico ed a tutta una serie di privilegi a tutti noti, forse questa è l´unica via per non essere osteggiati e per lavorare all´interno del Palazzo per il raggiungimento degli obiettivi relativi alla sicurezza degli aeroporti. I numeri che abbiamo, fra soci, sostenitori simpatizzanti e quant´altro costituisce, già così, un numero elevato per la costituzione di un partito di medie dimensioni e la mia non è una provocazione!
Un abbraccio
Ivana
ivana - 11/09/2007