"Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que´ pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti-tedesco
perché metto le birbe alla berlina,……..
Entrando in Sant’ Ambrogio a Milano per ricordare il nostro 8 ottobre, Ivana mi recita “Sant’ Ambrogio” e io provo affetto e mi sento capita da Giuseppe Giusti come mai mi capitò a scuola…..un centinaio di anni fa.
Anch’io provo la pena di vivere, tanta tristezze e sconforto per ciò che distrusse la mia pace.
Certo non fu una guerra, fortunatamente non ho memoria di cose simili, ma mi riferisco ad una malintesa interpretazione della libertà che dei miei simili si presero.
Credevano di potere e sapere gestire le vite del loro prossimo e tanto fecero con menefreghismo e prosopopea che ne distrussero 118 di vite.
Provo pena per loro, ma loro, sotto lo strato di paura della verità per il giudizio del prossimo e della Legge, hanno un po’ di umiltà da ammettere con loro stessi che c’è stato uno “sbaglio” di gruppo?
Come il Giusti davanti agli invasori sente quasi compassione, anch’io davanti a questi immaturi, trovo la voglia di parlare di loro con Dio, e penso che anche Giusti sarebbe per l’ “8 Ottobre per non dimenticare”.
