Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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    L´INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL´ESSERE

    Nel propagandato efficientismo dell’ ENAC , nel suo confronto con la realtà di ogni giorno, la conferma di una magistrale scuola di facciata.

    Per alcune Istituzioni del Paese è ormai più importante l’apparire che l’essere:

    Caro dr. Pettinaroli
    Non riesco a tacere di fronte al pericoloso perpetuarsi del “teatrino” di alcune Istituzioni del nostro Paese e così, anche per confortare il senso di smarrimento “gridato” da Ivana il 30 gennaio scorso, ho ripreso a battere sulla tastiera il mio profondo disgusto per chi sta affondando questo Paese , e non solo nei rifiuti.
    Ecco alcune delle mie riflessioni :

    Rapporto ENAC 2007
    .Nel giugno dell’anno scorso ebbi la ventura di leggere uno di quei report “patinati”, un “tomo” di quasi 200 pagine ,dalla veste tipografica siderea e dai contenuti Aristotelici, dal titolo altisonante, “L’Autorità nell’Aviazione Civile”- Rapporto 2007- edito dall’ENAC e firmato dal suo presidente.(edizione integrale sul sito ENAC).
    Il mandato del presidente dell’ENAC, che era d’ imminente scadenza, fu provvidamente rinnovato il 21 Settembre del 2007, grazie ai pareri positivi espressi dalle Commissioni di Senato e Camera per la sua conferma ad un ulteriore mandato di quattro anni.
    (immaginiamo l’emozione dell’on.le Attili membro della IX commissione Trasporti della Camera ed allo stesso tempo del C. di A. dell’ENAC).
    Sicuramente tutti i componenti le Commissioni avevano tempestivamente letto il rapporto 2007, una vera “Opera Omnia” nel suo genere, dalla cui lettura (eroica) si trae l’impressione che l’ultimo volo sfuggito al rigore normativo e di controllo dell’ENAC, (però soltanto perché non esisteva ancora), sia stato quello del mitico Icaro!! (si badi, non il nostro Icaro, che dimostra sempre di ben conoscere le regole, e non solo….)
    La realtà, invece, è purtroppo quella delle continue denunce sulla cronica incapacità gestionale dell’ENAC, (nostro massimo nume tutelare dell’Aviazione Civile ); denunce su fatti gravissimi che vengono a stento soffocate da media compiacenti; fatti che attengono ad ogni settore cui l’Ente sarebbe preposto e che portano alla luce nefandezze da “Grand Guignol”.
    L’ultima, solo in ordine di tempo, è la recentissima lettera del I° febbraio scorso, che la Federazione ATM-PP , (una delle federazioni sindacali dei controllori volo), ha scritto al Ministero dei Trasporti, all’ENAC ed all’ENAV per denunciare la “Mancata conformità del Servizio Informazione Aeronautiche (AIS)- Pubblicazione AIP Italia”.
    l´AIP (Air Information Publication), è un documento che contiene tutte le informazioni operative per volare in sicurezza in Italia, il cui importantissimo servizio di aggiornamento è si compito dell’ENAV, ma su controllo ed autorizzazione dell’ENAC.
    Incredulo per quanto avevo letto, sono andato a rivedere il rapporto ANSV su Linate e da pag. 45 e seguenti , gli argomenti trattati sono connessi allo stato dell’AIP Italia alla data dell’8 ottobre 2001; in particolare, a pag.49, par.1.10.32. , si constata l’agghiacciante approssimazione di quanto rappresentato nella documentazione Jeppsen, cartina dell’Aerodromo e Parcheggi di Linate, ( come noto tratti dall’ AIP Italia) , e di cui verosimilmente si era dotato l’equipaggio del Cessna.
    Un autorevole atto d’accusa per questo “orrorifico” modo di gestire l’Aviazione civile in Italia che, come apprendo dalla lettera dell’ATM-PP, è inalterato nello stile a distanza di oltre sei anni dall’eccidio di Linate e che non turba minimamente la coscienza di quanti , nonostante percepiscano remunerazioni da satrapo, continuano a far mancare al sistema Aviazione Civile del Paese uno degli strumenti di vitale importanza per la Sicurezza del Volo, la quale viene invece assicurata e garantita solo sulla carta (“patinata”).
    Per amor di verità, sempre dispensata con palese avarizia, l’ENAC/ENAV sarebbero inadempienti per la conformità dell’AIP dal I° Gennaio 1998, termine stabilito dall’ICAO : cioè da oltre 10 anni. Due lustri sono pericolosamente vicini ai 15 anni inutilmente trascorsi per risolvere i problemi delle pattumiere campane!!
    L’accostamento potrebbe sembrare irriverente , ma in verità non lo è: infatti in ambedue i casi ci sono dei mostruosi e colpevoli ritardi che hanno attentato e che tuttora attentano alla vita delle persone.

    La Sicurezza Aeroportuale ad Alghero. È di pochi giorni fa la notizia di Aeronews su di un Enac “ancora spettatore” e latitante nella Sicurezza dello scalo di Alghero, dove il solito intreccio d’intese inconfessabili ha ridotto i varchi di accesso alla zona di Sicurezza, da 13 ad 1(uno); il prefetto Guglielman è stato costretto a minacciare la chiusura dello scalo sardo , la cui pluridecennale convenzione ENAC con l’ente di gestione SOGEAAL, aveva ricevuto l’imprimatur della Corte dei Conti appena lo scorso Novembre !
    Nel finalino del relativo pomposo comunicato ENAC del 27-11-2007 , tra l’altro si legge: Le società affidatarie dovranno quindi attuare in autofinanziamento piani di sviluppo ………..bla, bla, bla, …. della tutela della qualità dei servizi per i passeggeri e nel pieno rispetto degli standard di sicurezza.
    Ecco come ad Alghero si sono subito autofinanziati: parcheggi a gogo alla faccia della Sicurezza ! Ed ENAC cosa ha controllato ?
    Non sarebbe stato più efficace che una delle numerose trasferte, fatte dal direttore generale in varie parti del mondo, fosse stata invece dedicata, con stile da “insalutato ospite”, allo scalo di Alghero, nella sua qualità formale di direttore della Security,?
    Oltre tutto, anche Alghero è un posto dove si soggiorna e si mangia bene e sarà un caso, ma il direttore di aeroporto di Alghero è Fusco, direttore facente funzione a Linate, quando avvenne l´incidente .
    Fusco è stato poi "promosso" direttore a pieno titolo dopo l´assoluzione, ma con causa ancora in corso, e "forzando" una legge per la nomina a dirigenti di personalità e studiosi di grande livello quando chiamati a collaborare con la Pubblica Amministrazione.

    L’ “affaire” ICCSAI e l’aeroporto di Viterbo.
    Che dire di questa vergognosa vicenda che ha persino indotto un lettore del sito a reclamare un nuovo concetto di disgusto nel grado di apprezzamento degli “inciuci” nella cosa pubblica, poiché a suo dire , quello del “vomito” era stato largamente superato.

    La Giustizia.
    Possibile che tra i numerosi lettori del sito 8 Ottobre 2001 , non ci sia un magistrato dalla toga “fiammeggiante”, che abbia voglia di leggersi per intero questa lettera, di trarne le debite conseguenze e d’informare chi di dovere?
    (www.atmpp.it)
    Se egli ci fosse , dovrebbe far presto, per evitare che il 19 febbraio prossimo in Cassazione, si possano inopinatamente giudicare leggere le colpe di chi ha messo a morte 118 esseri umani. Ogni nostro istante è irripetibile, perché la vita stessa è irripetibile; non abbiamo seconde possibilità ed un giudizio nefasto aggraverebbe tragicamente, con il suo incredibile peso, la “vita” di chi non c’è più, perché su questa terra nessuno muore veramente finché viene ricordato nei cuori di chi resta.
    La ringrazio dr.Pettinaroli per l’attenzione concessami e ripropongo alla riflessione dei suoi numerosi lettori il suo alto pensiero sulle condanne a suo tempo comminate: L´ importante è che questa gente se ne vada via, e i loro posti siano presi da persone che sanno fare questo lavoro".
    Mi riconosco e mi unisco in questo semplice, lapidario auspicio, incrociando le dita per Voi Tutti , tenaci ed instancabili promotori del Comitato 8 ottobre 2001:
    Il Paese non lo sa, ma Vi deve tanto di più, insieme all’incalcolabile sacrificio della preziosa vita dei Vostri Cari.

    . Anonimo
    Anonimo - 04/02/2008
  • Risposte

  • Anonimo carissimo, al solito stuzzica i miei sentimenti e mi riporta a “Il Principe” di N. Macchiavelli: “Gli uomini sono creature egoiste che si comportano unicamente in funzione delle proprie utilità e dei propri interessi.” E’ da sempre che si ripete questa trama e chi ne è vittima rimane sola col proprio dolore, dolore che arriva a ondate e cancella la quotidianità con una violenza che non so descrivere. Vorrei che si capisse che né io né i miei “colleghi” di questo difficile percorso, pretendiamo che si violino principi inderogabili; lo Stato non è di per se stesso un termine per natura positivo, (basta dare un occhiata alle tragedie del passato), però, voglio sperare e credere con tutte le mie forze che questo Stato si convinca a servire obbiettivamente il bene comune. Lo deve al mio Lorenzo e a tutti i suoi 117 compagni del volo SK 686. Giovanna
    Giovanna - 05/02/2008
  • Sono tornata ieri sera da Roma e oggi mi sono messa a rileggere tutto quelli che tu e tante altre persone avete scritto in questi ultimi mesi....Attendiamo tutti con ansia la sentenza di domani.....speriamo davvero che qualche "togato" abbia accolto il tuo appello ed abbia pensato a quello che hanno passato i 118 Angeli e a quello che tutti noi stiamo passando e siamo condannati a passare per il resto delle nostre vite. Non può finire come tutti i processi in Italia, tante parole e poca giustizia! Non può!....
    Francy - 20/02/2008