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Pensieri-sentimenti
Anche noi siamo vittime
Ho letto "Spingendo la notte più in là" scritto dal figlio di Luigi Calabresi. Racconta la storia della sua famiglia dopo l´uccisione del padre e di altre famiglie vittime del terrorismo. Ho trovato tantissime similitudini con la nostra esperienza e le nostre sofferenze e ho terminato il libro con la certezza che non possiamo e non dobbiamo tacere. Dopo la sentenza di febbraio, forse ci siamo un po´ arresi alla stanchezza, alla delusione, alla sfiducia e forse pensavamo che il "non parlarne più" ci potesse aiutare a soffrire meno. E´ stato così per voi? So che il nostro direttivo continua il suo lavoro, ma se anche noi tutti non riprendiamo le redini facciamo solo il comodo di quell´Italia che vuole seppellire i morti in fretta e metterci sopra una bella pietra. La morte dei nostri cari deve fecondare il tempo e trasformarsi in insegnamento di vita. Se non continueremo a far memoria si ripeteranno con grande facilità quegli errori che conosciamo bene che sanno cambiare per sempre le vite. Vorrei un giorno vedere all´interno dell´aereoporto di Linate la targa che ricorda le 118 persone che una mattina nebbiosa di ottobre, pieni di gioia di vivere e con in testa esagerati progetti per il futuro non fecero più ritorno, lasciando le loro famiglie nell´eterno dolore. Il coraggio della famiglia Calabresi ci serva da carica per realizzare i nostri progetti. Un caro salutoPaola - 13/07/2008Risposte
- Ho letto ciò che ha scritto Paola. Sono d’accordo con lei. Da tempo lamento la scarsa partecipazione dei nostri “colleghi di sventura”, (leggi scarsa partecipazione e non disinteresse).
Certo che l’Italia dei papaveri ha interesse ad ammutolirci, a creare distacco e ritirarci nel dimenticatoio di Stato con altre tragedie italiche.
I papaveri non vogliono perdere poltrone, benefici dorati,e via di questo passo, perciò una tacita alleanza li unisce e fa si che nessuno di loro venga estromesso dal sistema o peggio, pubblicamente dichiarato incapace.
Com’è che i direttori di Linate/Malpensa sono stati assolti dalla carneficina dell’8 Ottobre 2001 (118 morti) e nei guai ci sono rimasti solo quelli protetti da santi minori più lontani dal potere?
In questi giorni si è fatto un gran parlare e scrivere sul “Lodo Alfano”. Ho visto solo una lotta di poltrone!
Se questi signori provassero per soli cinque minuti la disperazione di genitori e vedove che hanno perso il loro Bene, il loro Futuro in un fottutissimo incidente aereo, forse non sarebbero così cinici, prevaricatori e menefreghisti. La Giustizia e l’onestà con il popolo che governi è tutta un’altra cosa. (Quanto sopra vale anche per altre brutture commesse su bambini, donne ed anziani)
Auguro ai signori che decidono per noi che non abbiano mai a vivere queste tragedie perché al dolore, dovrebbero sopportare anche il peso delle menzogne perpetrate.
Le leggi non si fanno con gli eccessi di piazza, ma con la profonda onestà intellettuale e meticolosa conoscenza delle situazioni e soprattutto basta col volere salvare capre e cavoli (leggi colleghi o peggio gente asservita ad una corrente politica)
Se si vuole e si crede nella coerenza, e si è etici, le menti da destra a sinistra e vice versa, ci sono, basta non soffocarle usando l’inganno dei singoli o peggio mediatico.
A te Lorenzo
mamma
P.S. Io posso perdonare i colpevoli della mia storia, lo Stato, no, deve giudicare. Il giudizio deve essere un monito per tutti noi. Fortunatamente la vita scorre oltre a ciò che ha prodotto ma non deve partorire illusioni, menzogne o prevaricazioni per accaparrarsi vantaggi oltretutto mostruosi.Giovanna - 15/07/2008 - Anch´io noto ormai da tempo partecipazione e interventi sempre più scarsi e diluiti nel temo, da parte nostra.
Eppure so che quasi ogni giorno molti di noi si collegano al Sito e leggono, anzi, sperano ci siano novità, notizie...vogliono sapere...
Ma non scrivono!
Il Sito è un ottimo mezzo per far sentire le nostre voci!!!!
Credo che nessuno di noi si sia arreso. Forse un po´ stanco, un po´ deluso si, ma arreso mai!!
A tratti è umano esser presi dallo sconforto, pensare che non ce la si fa più ad " arrampicarsi sui vetri insaponati" quando si vedono ogni giorno le scorrettezze, le ingiustizie e le assurdità del nostro Sistema, dei Signori che ci " dovrebbero" governare " e far in modo che si viva bene.....
Ma dopo l´umano sconforto c´è la rinascita.Dopo il buio profondo deve nascere la Luce e dobbiamo andare avanti.
E andare avanti nella nostra sete di giustizia, nel nostro combattere gli errori perchè non si ripetano più tragedie tanto immani quanto evitabili.
Andare avanti vuol dire anche far sentire la nostra voce, i sentimenti che viviamo nel quotidiano.
far capire al mondo anche e sopratutto sul nostro Sito, che è visitato ogni giorno da tante tante persone, che noi ci siamo sempre.
Che non abbiamo dimenticato e che anche l´Italia tutta non deve dimenticare.
E non deve dimenticare in particolar modo quella parte d´Italia che risponde al nome di " Giustizia e Onestà per il popolo italiano..."quei signori che occupano poltrone troppo spesso mal assegnate, troppo spesso usate solo per " il potere" e non per il compito loro assegnato....
Noi ci saremo sempre.
Coraggio, scriviamo i nostri pensieri.
Lo dobbiamo, per quelle 118 stelline che brillano Lassù e che ci chiedono giustizia, pace, bontà.
adele - 20/07/2008
- Cari tutti, ci viene istintivo prendercela con lo Stato o con chi lo rappresenta e questa è indubbiamente una valvola di sfogo. Così come è vero che le nostre lamentele sono sacrosante.
Dimentichiamo però che lo Stato siamo noi. E noi per troppi anni abbiamo tollerato situazioni sempre meno tollerabili accettando che questo nostro Paese sprofondasse nell´abisso. L´aver trascurato, da parte delle autorità preposte, le più elementari norme di sicurezza a Linate, con le catastrofiche conseguenze che portiamo sulla nostra pelle e che non ci abbandoneranno mai, è solo una delle dimostrazioni dell´incuria generale che viene tollerata. Tolleriamo la maleducazione ormai imperante; il bullismo nelle scuole; vediamo i genitori che invece di prendersela con i propri figli che non hanno saputo educare li giutificano con gli insegnanti ed anzi prendono le loro parti; accettiamo che i nostri figli frequentino discoteche dove notoriamente si spaccia droga; accettiamo che tornino a casa ubriachi quando è ormai mattino; non ci indignamo e non richiamiamo i colpevoli all´ordine quando vediamo gettare dai finestrini fazzoletti di carta, pacchetti vuoti di sigarette, bottigliette di plastica; tolleriamo che dipendenti di uffici pubblici o privati ci trattino con indolenza; tolleriamo che pluripregiudicati circolino impunemente continuando a delinquere grazie a cavilli burocratici od alla lentezza della nostra famosa "GIUSTIZIA" ( siamo o non siamo nella Patria del diritto?); accettiamo che le nostre strade e giardini diventino bivacco di sfaccendati; accettiamo che interi quartieri siano diventati off limits per la nostra gente ed addirittura per le forze dell´ordine; e si potrebbe continuare per ore nell´elenco di quanto tolleriamo, Detto tutto questo come possiamo poi pretendere che chi ha commesso errori a Linate per incapacità, trascuratezza, menefreghismo paghi per le sue responsabilità?
Noi siamo i responsabili, noi che abbiamo accettato questo continuo degrado. Un abbraccio a tutti. Giorgio
Giorgio Centonze - 07/08/2008
- Ritengo l’analisi gi Giorgio molto giusta, ma fortunatamente non si può abdicare alla giustizia, né lo Stato né noi individualmente .
Se così si facesse l’esempio potrebbe essere contagioso!
Giovanna - 09/08/2008
- Caro Giorgio, io sono tra quelli che hanno sempre sperato in una sentenza con pene esemplari per i responsabili che hanno commesso quegli errori fatali che hanno causato la strage di Linate.
Avevo sperato in quella conclusione perchè non avevo mai analizzato l´incidente nell´ottica delle tue (giuste) considerazioni.
Pero´ Giorgio, mi devi scusare, ma non posso accettare la tua conclusione finale, (noi siamo i responsabili) perchè significherebbe affermare di aver dato un mio contributo nel causare la strage, con la conseguente morte di mio figlio.
Non è giusto e nemmeno razionale giungere a una tale conclusione dopo una vita vissuta con l´impegno ad assumere sempre un comportamento diametralmente opposto al menefreghismo.
Viviamo in una societa´ dove vi sono persone che con il loro irresponsabile comportamento arrecano dei danni agli altri, ma vi sono altresi altre persone che si impeganano per mettere riparo a tutto questo.
La nostra Fondazione con gli scopi che si è prefissa di raggiungere,ne è un esempio.
Vogli concludere aggiungendo che anch´io come Paola sono favorevole all´idea di collocare una stele significativa all´ingresso o all´interno dell´ areoporto di Linate, affinchè sia da monito ai resposabili della sicurezza che vi passano per lavorare in aeroporto, e per tutti i passeggeri che vi transitano sia invece motivo di richiamo e di attenzione per un ricordo che non deve essere dimenticato.
Un caro saluto a tutti.Giuseppe - 10/08/2008 - E´ vero Giorgio, hai ragione sembra impossibile che gli Italiani possano accettare certe gravissime situazioni, ma è anche vero che tanti si danno da fare affinché l’amministrazione della Giustizia. sia acconsentita, che la colpevolezza sia conseguenza della responsabilità.
Io ti posso assicurare che al semaforo quando qualcuno butta carta dal finestrino dell´auto, gli faccio capire che è un incivile. Se vedo qualcuno che sputa o che butta carta per terrà lo fermo e gli dico di raccoglierla. Qualche volta sono anche stato minacciato ed insultato per averlo fatto, ma non mollo, spero solo che non mi succeda di peggio!
Ho visto in piccoli paesi sfrecciare in pieno centro motociclette senza tubo di scappamento che facevano rumori infernali, costose macchine sportive lanciate ad oltre i 100 kn all´ora in piccoli vicoli di paese, incivili che scrivono sui muri di case appena tinteggiati ed ho visto i vigili voltare la schiena ed allontanarsi per non intervenire e punire (perché gente pericolosa) per poi andare a rilevare la velocità fuori dai centri abitati dove ci sono ignobili limiti dei 50 Km/h e fare pesanti multe con relativa decurtazione di punti delle patenti a gente che va a lavorare e che magari va ai 65 km/h su strade ampie e libere.
Ho visto giovani che contestano e rompono di tutto lamentandosi che non riescono arrivare a fine mese con lo stipendio e poi spendono € 5 al giorno per le sigarette e € 10 al bar quasi tutte le sere oltre a grandi e inutili giri in auto accompagnati da rumorosi stridori di ruote.
Ho visto che chi ci governa (tranne pochi ai quali va tutto il mio rispetto) contesta violentemente quello che dice la controparte, perché così è la regola e così deve essere anche se quello che viene proposto è giusto per il Paese, e allora mi sento perso.
Ho visto giudici che stravolgono sentenze ben motivate, ma sopratutto ho visto con sgomento giudici di Cassazione che non giudicano ma confermano pari pari quanto ha stabilito l´ultimo che ha parlato.
Questo si che mi sgomenta.
Ho visto tante persone che come noi si danno da fare per far migliorare la vita e favorire l’onestà eppure vengono derise e allontanate da chi dovrebbe fare applicare la legge.
Questo mi intristisce e spesso mi fa pensare di piantare tutto, poi ricordo i nostri cari che hanno perso la vita a causa di queste ignobili persone ed allora la mia rabbia contro questi inetti cresce e non mollo.
QUESTO E’ CIO’ CHE PENSO E CHIEDO AIUTO A TUTTI. LA RASSEGNAZIONE NON PORTA DA NESSUNA PARTE.Paolo - 11/08/2008 - risposta all´ultimo messaggio del Presidente alla frase. " e io non mollo"........... e noi con te finchè morte non ci separi, poi proseguiranno gli altri sulle orme tracciate!
buon ferragosto a tutti!ivana - 12/08/2008 - Raccolgo l´invito a dire qualcosa, per esprimere la mia opinione. Comprendo lo stato d´animo del Sig. Centonze, ma non condivido il suo pensiero. Il mondo è fatto, secondo me, da due tipi di persone: quelle che si arrendono, prima o poi, e quelle che non si arrendono mai.
Quelle che non si arrendono vanno avanti comunque, anche se sembrano sole (o così si sentono), anche se sanno (o pensano) che il loro fare è poco, e sembra una "inutile" goccia nel mare. Gli altri, i "pecoroni", non hanno sufficiente coraggio e dignità per fare. Per non sentirsi inferiori, però, cercano di evitare che altri facciano, ed esultano quando qualcuno, scoraggiato, "molla". Questo li rincuora. E allora esorto tutti, compreso il Sig. Centonze, a non scoraggiarsi e a continuare ad essere tra quelli che "fanno", e a non sentirsi responsabili delle azioni di quelli che "non fanno". Essere onesti e bravi vuol dire una sola cosa: avere qualcosa da perdere rispetto a chi della menzogna e della finzione ha fatto la sua vita. Voi del Comitato siete un esempio, una forza ed un incoraggiamento per tutti. Non fermatevi mai.
Gianfranco - 15/08/2008