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Pensieri-sentimenti
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE ANPAC
Forse il Com. Berti, non conosce l’emozione che suscitano le sue dichiarazioni: da autorevole capo quale è, impari ad esprimersi con parole adeguate.
Già la sicurezza degli aeroporti fa sorgere dubbi, se il comandante asserisce anche problemi di sicurezza derivanti dai piloti (che non mi aspetto siano così psichicamente fragili) mi si dice cosa debbo pensare?
Forse sarebbe buona cosa che oltre alle ragioni attuali di lotta, circa le quali non mi esprimo per mancanza di conoscenza, i piloti si ribellassero altrettanto drammaticamente ai controlli spesso poco etici degli aeromobili e alle piste senza le regolamentari apparecchiature e segnaletica, dopodiché, non dovrebbero più essere così stressati da mettere a repentaglio la vita loro e di quelli che si affidano alle loro belle capacità.
Ho perso un figlio di 28 anni l’8 ottobre 2001 a Linate.
A te Lorenzo, MammaGiovanna - 23/09/2008Risposte
- La soluzione è entrare nella stanza dei bottoni
Cara Giovanna
Mi riferisco ai tuoi pensieri di madre colpita profondamente negli affetti; riscontrare quanto hai scritto è un piccolo tributo di solidarietà ed attenzione per quanto ,Te ed altri , state instancabilmente operando a favore della Sicurezza della nostra bistrattata Aviazione Civile: sin da quel mai dimenticato 8 Ottobre 2001.
Premetto che sono un datato operatore di manutenzione aerea, e che quindi nel corso della mia pluridecennale attività ho avuto modo di conoscere centinaia di circostanze e di piloti. È certo che nel ruolo rappresentato , la posizione del com.te Berti ha avuto la caratteristica connotazione del sindacalista che , indubbiamente , per sua natura è corporativistica.
In verità però , nelle recenti drammatiche circostanze, ad arte la sua posizione è stata fatta apparire poco “nobile” , stravolgendo il suo pensiero sul contratto al limite della fattibilità (come quello proposto da CAI), i cui termini potevano erodere i margini della sicurezza del volo.
Certamente l’incolumità del passeggero non si assicura soltanto con le indispensabili , indiscutibili ed eccellenti competenze professionali dei nostri piloti, ma soprattutto con una coerente e competente politica di sicurezza di tutto il sistema del trasporto aereo.
Chi sono i protagonisti del sistema trasporto aereo ?
L’ENAC, l’ENAV, L’ANSV, le Compagnie aeree , i gestori aeroportuali etc.
Leggendo le note istituzionali di questi enti ed organizzazioni, l’addetto ai lavori si accorge di quanto bieca sia la politica della facciata, se commisurata alla terribile realtà dei fatti concreti.
Primo fra tutti l’eccidio dei 118 periti a Linate il 8 Ottobre del 2001 : quelle vittime sono una perenne accusa alle orrende incapacità professionali e gestionali degli enti di stato del settore e di chi li dirige.
Riporto di seguito qualche altro esempio di fatti altrettanti gravi , opportunamente depurati dai riferimenti, per non essere poi legalmente” stritolato dal “ Sistema”, che notoriamente non ha il problema di pagarsi gli avvocati.
-Nel 1999 un aereo italiano noleggiato dalla PAM, organizzazione ONU per il supporto alimentare ai paesi In difficoltà, si abbatte al suolo facendo 43 vittime ( ha certe vitali apparecchiature di bordo in avaria da almeno 6 mesi, il fatto è noto a tutti); varie e controverse inchieste tecniche e penali, culminarono con condanne a miti pene detentive che colpirono solo pochi responsabili; chi invece avrebbe dovuto chiaramente controllare e vigilare , impedendo l’avverarsi del disastro, rimase indenne al suo posto.
-Qualche anno fa, un comandante si trovava con il suo aereo italiano in panne all’estero , avaria che ne avrebbe permesso fisicamente il volo, ma con grave rischio per la sicurezza, si rifiutò di decollare : venne licenziato sul posto e gli si negò persino il rientro da passeggero su altri voli della Compagnia; fatto arcinoto a tutti, ma da tutti parimenti ignorato; la Compagnia non ha avuto nemmeno un richiamo formale ed il pilota ora s’industria all’estero, perché nel nostro paese chi si ribella al “Sistema”, ne viene bandito a vita.
- Nel luglio del 2004 due aerei, uno keniota e l’altro italiano , subirono in breve tempo la medesima avaria in volo (motore in fiamme ed atterraggio di emergenza a Ciampino), il vettore italiano non venne fermato e l’indagine dell’ANSV si concluse in 6 mesi, mentre quello Keniota ,(equipaggio italiano), venne fermato e fallì) ;l’indagine ANSV non è ancora conclusa, forse imbarazza far scoprire che una nota Compagnia aerea, cui i Kenioti avevano appaltato la manutenzione dei propri aerei, era la vera responsabile dell’accaduto: per amor di verità anche la Procura competente che aveva aperta una inchiesta, dorme sonni tranquilli da quasi 5 anni!
Cara Giovanna , come vedi nei pochi casi sommariamente riportati, (e sarei potuto andare avanti per delle ore) , appare la Incontrovertibile dimostrazione della potenza incontrastata del vero “Sistema”, e qui non si tratta del problema della certezza della pena, semmai di quello di far emergere i fatti che l’omertà ambientale cela e priva dell’obbligatorietà dell’azione penale, unico incerto baluardo rimasto a difesa del passeggero.
Nello scenario sopra descritto , incredibile ma vero ,l’Aviazione Civile appare del tutto fuori controllo ed il Com.te Berti , in queste circostanze, avrebbe inutilmente “abbaiato alla luna”, dando fiato alla CAI per alleggerire le sue responsabilità sul fronte delle dispute contrattuali .
L’unica soluzione parrebbe quella di penetrare nella stanza dei bottoni, rivoluzionando il “sistema”, proibendo le chiamate ai vertici per chiara fama politica, arruolando a concorso esperti europei del settore, legando ai risultati raggiunti, stipendi ed eventuali chiamate a responsabilità penali .
Quanto scritto non vuole essere una difesa del presunto atteggiamento del com.te Berti, ma nelle intenzioni dovrebbe aiutare il neofita a leggere tra le righe , e forse anche tra le lacrime , le incredibili sentenze assolutorie di personaggi che hanno strappato via figli e sposi che , a quanto risulta, non si sono nemmeno sentiti in dovere di scusarsi con i congiunti delle vittime di questa infame strage di stato.
Ti saluto con affetto e stima
Un colletto blu.UN COLLETTO BLU - 25/10/2008 - Caro Colletto Blu,
ho letto la tua risposta ai miei pensieri ed alle mie impressioni. Ti ringrazio per la pacatezza, l’educazione e la comprensione che usi nello spiegarmi cose vergognose che nei miei giorni prima dell’8 Ottobre 2001, non solo non potevo immaginare ma non le avrei mai credute.
Mi descrivi un mondo che a definirlo cinico, non rende minimamente l’idea. E’ un’orda di gente corrotta e avida che riconosce solo il potere.
Dei nostri imputati a Roma, uno solo ha voluto incontrare me, mio marito e mio figlio e chiedere perdono. Gli altri li ricordo in tribunale, circondati dai loro difensori, tutti molto pieni di sé. Nessuno ha mai rivolto lo sguardo al nostro gruppo, prevalentemente mamme, per un solo educato cenno di saluto. Il “danno” irrimediabile è nostro, avrebbero dovuto provare un po’ di pietà cristiana, oppure le loro carriere, neppure così tanto spezzate, avevano più valore dei nostri morti?
Provo molta pena per loro e li ho perdonati. Così facendo sono più serena con Beatrice, Silvia e Alessandro.
Grazie ancora.
Cordialmente.
GiovannaGiovanna - 25/10/2008 - Cara Giovanna,
ho letto il tuo sfogo sul forum del Comitato e vorrei intervenire per esprimerti un mio pensiero da “pilota”, anche se non sono uno dei piloti direttamente interessato alla triste vertenza in corso.
Vorrei, innanzitutto, tentare di illustrare meglio quanto, a mio avviso, riduttivamente ed impropriamente è stato attribuito al C.te Berti, anche se debbo condividere con te che alcuni toni utilizzati dai rappresentanti dei piloti, ma non solo da loro, in questa circostanza, non sono stati molto felici.
E’ difficile, soprattutto da esterni, comprendere, dalle poche battute concesse di volta in volta ai vari personaggi, la complessità e la articolazione della vertenza, nei cui meandri, a volte, anche io mi smarrisco, pur ritenendomi un “addetto ai lavori”.
Ritengo che, se fosse stato correttamente ed interamente riportato il pensiero espresso, sarebbe stato facilmente compreso che i riferimenti ad eventuali margini di sicurezza erano riferibili al contenuto della proposta messa sul tavolo dalla CAI, per quanto in essa espresso in tempi di volo, di sevizio, di riposo (incerto) e di sedi, la cui intercambiabilità dovrebbe essere attuata con pochi giorni di preavviso, indipendentemente da condizioni familiari e personali. Proposta, peraltro, giudicata non trattabile, inamovibile e resa nota alla categoria dei piloti solo al momento della firma, ad ultimatum scaduto….prendere o lasciare!
Posso anche assicurarti che l’interesse della Associazione dei piloti per i problemi tecnici, con particolare attenzione per quelli che possono vedere coinvolta la sicurezza del volo, c’è sempre stata.
Nell’ambito delle Associazioni Professionali dei piloti, proprio quelle che la cordata “Colaninno” vuole a tutti i costi cancellare, vi sono Dipartimenti Tecnici che lavorano con continuità a problemi aeroportuali, operativi, procedurali e quanto altro coinvolga l’aspetto tecnico/professionale del trasporto aereo, segnalando anche ad ENAC, sicuramente in modo meno incisivo e capace di quanto voi riuscite a fare, sia per ovvia capacità che per la indipendenza che riuscite a mantenere, deficienze, criticità, problemi operativi.
Ma, come credo che anche tu abbia potuto constatare, la nostra Autorità Aeronautica è spesso sorda e latitante, incapace di controllare e garantire, pronta ad essere presente ed a “tuonare” solo quando è sollecitata dalla “Voce del Padrone”, come anche questa vicenda ripropone (mi chiedo perché, l’indagine messa in atto su Alitalia, sacrosanta, non sia stata messa in atto, o lo si faccia ora, nei confronti della miriade di Compagnie italiane, che hanno noti problemi economico/gestionali sicuramente assimilabili, se non superiori, a quelli di Alitalia.
Il dolore che hai provato, e provi, per la enorme perdita che hai subito, non posso neppure immaginarlo; ho avuto anche io perdite e lutti, ma nessuno assimilabile a quello che può rappresentare la morte di un figlio. Posso solo dirti che, dal momento della tragedia, mi sono sentito coinvolto anche io e, per quanto mi concerne, ho partecipato e partecipo al dolore.
Su quell’aereo sono anche morti dei piloti.
Io mi auguro, e lo credo, che i piloti sappiano esprimere in modo piu propositivo il loro ruolo in questa vertenza, contribuendo, ora, alla sua definitiva soluzione.
Così come mi auguro che, anche in futuro, possano continuare ad operare le Associazioni Professionali; per quanto piccolo tu possa considerare il loro contributo, credimi, è davvero importante.
Vi abbraccio tutti, e vi sono riconoscente, anche da “addetto ai lavori”, per la grande opera che state svolgendo per la Sicurezza del volo e la tutela del passeggero.
Anonimo
ANONIMO - 25/10/2008
- Caro Anonimo,
ho letto il tuo cortese e pacato riscontro al mio pensiero che purtroppo è sempre aspro nei confronti del mio “prossimo che comanda e decide”.
Sono certa, come tu dici, che l’interesse dell’Associazione dei piloti sia molto vigile, ma perché non denunciano gli irresponsabili delle inadempienze?
Nel mio caso personale, erano anni che mancava il radar di terra, la segnaletica sulle piste era poco visibile e via di questo passo. E in torre chi c’era? Possibile che non percepissero che l’operatore era…..un po’ assente nei confronti del suo lavoro?
Cos’è questa catena di disservizi? Perché c’è da temere a denunciare? Ci sono anche qui gli intoccabili?
Ieri sera ho visto alla televisione “ANNOZERO”, saranno pure esagerazioni quelle raccontate, ma non credo più a nessuno. Mi pare di capire che gli onesti siano defenestrati e i “furbetti” (userei un altro termine) vengono riveriti e premiati.
Sai cosa ti dico, io vivendo in un piccolo paese del nord, dove ci “conosciamo” tutti e con i miei pesanti incubi, non mi cambierei con nessuno di loro, li vedo molto signorile sudiciume.
Contraccambio l’abbraccio
GiovannaGiovanna - 25/10/2008 - Caro Anonimo,
Io non sono all’altezza di poter giudicare quanto sta avvenendo fra i sindacati piloti e la CAI , mi limito però a puntualizzare che la dichiarazione di Berti non è certamente stata felice per chi, come noi, della sicurezza ne fa ragione di vita.
Tu dici che:
“ ….l’interesse della Associazione dei piloti per i problemi tecnici, con particolare attenzione per quelli che possono vedere coinvolta la sicurezza del volo, c’è sempre stata. Nell’ambito delle Associazioni Professionali dei piloti, vi sono Dipartimenti Tecnici che lavorano con continuità a problemi aeroportuali, operativi, procedurali e quanto altro coinvolga l’aspetto tecnico/professionale del trasporto aereo…….”
Io che ho ascoltato le numerose interviste televisive e letto decine di articoli sulla questione, non ho mai trovato che ai piloti si interessasse anche la questione della sicurezza dei voli, ho sempre solo sentito parlare di dignità professionale, di positioning, di decurtazioni degli stipendi, ma mai nessuno ha accennato a quanto tu mi fai notare.
Se effettivamente la CAI, nell’ambito dell’accordo dei piloti intende eliminare questo importantissimo punto relativo alla sicurezza, allora sono totalmente con voi e sono convinto che l’accordo con quelle condizioni non debba essere siglato ed appoggio la vostra lotta.
Ma davvero gli “scalatori” sono così incoscienti da non tenere in considerazione questo punto vitale? Anche loro viaggiano in aereo!
Ora comprendo perché Alitalia avesse circa 2100 piloti per 180 aerei.
E ancora mi chiedo, se è vero, come certamente lo è, che i piloti dei Dipartimenti Tecnici lavorano con continuità a problemi aeroportuali, operativi, procedurali , come mai non hanno denunciato per tempo la precaria situazione di Linate rifiutandosi di volare? Ne andavano di mezzo anche le loro vite.…..!br> Dato che non voglio mancare di rispetto a te ed alla tua categoria penso che un maggior chiarimento all’opinione pubblica andrebbe dato.
Ti ringrazio per le parole che hai scritto e la considerazione in cui tieni la nostra Fondazione e saremmo lieti di poterti annoverare fra i tecnici della nostra Task Force. Abbiamo molto bisogno di gente come te.
GRAZIE.
PaoloPaolo - 25/10/2008 - La colpa sara´ pure di pochi ma intanto non se ne puo´ piu´.
Prima dichiarazioni di piloti che si sentono stressati tanto da mettere a rischio la loro vita e quella dei passeggeri che trasportano, ora soavemente, piloti e assistenti di volo dicono che non stanno scioperando ma che stanno agendo in legalita´ applicando scrupolosamente i regolamenti e questo causa ritardi e cancellazioni di voli.
Cio vuol dire allora che finora hanno volato, portando nel mondo centinaia di migliaia di passeggeri senza rispettare le norme di sicurezza ?
Ci hanno fatto volare rischiando la loro vita e la nostra e ci è andata bene grazie al "fattore C"?
Prima termina tutto questo e meglio è.Giuseppe - 13/11/2008