Dal “Corriere della Sera” del 23.11.2008 pag. 33 di Maria Antonietta Calabrò.
Dal saggio di Marcello Pera “PERCHE DOBBIAMO SENTIRCI CRISTIANI. IL LIBERALISMO, L’EUROPA, L’ETICA” (Mondadori)
“ Il dono di Dio un patrimonio Dio” è solo “ un patrimonio di virtù, costumi, civiltà: la nostra”
“La scelta cristiana di darsi a Dio o di agire velut si Christus daretur ha prodotto i migliori risultati.
Quella scelta ha grandi vantaggi, anche nel campo dell’etica pubblica. (…..) non separeremo la moralità dalla verità, non confonderemo l’autonomia morale con la libera scelta individuale, ……”
Vorrei chiedere al Senatore Pera come ha vissuto il suo incarico a Roma. Da quanto capisco e senza voler fare di ogni erba un fascio, il mondo che ci governa, non sono ispirati a tanto contenuto.
L’ho sperimentato con i fatti che mi è toccato di vivere.
Mi spiego meglio: Com’è che sull’inchiesta de L’Espresso di questa settimana circa l’ENAC ed il grave problema dello sfasamento delle bussole a Linate ed il disastro di Linate, dell’8 ottobre 2001, nè i mass media né una voce degli interessati hanno speso una parola?
Senatore Pera, non so trattare come Lei l’argomento sul liberalismo classico, ma mi creda, non è solo perché esso “sia diventato anticristiano, senza fondamenti e le sue libertà sono appese nel vuoto”, è l’ignoranza abissale e l’ingordigia che producono tanta tragica emergenza.
A te Lorenzo
Mamma
Giovanna - 23/11/2008
Risposte
A Giovanna: Ottimo il tuo brillante guizzo con riferimento a Pera, molto acuto e pertinente.
