Comitato
SENTENZA DISASTRO DI CAPOGALLO
Cari amici,
Vi segnalo che la sentenza del Giudice dell´Udienza Preliminare di Palermo, emessa oggi a conclusione del tragico evento dell´ATR 72 Tuninter, oltre ad aver condannato i responsabili tunisini a pene detentive non da poco (10 anni al comandante e 10 anni al primo ufficiale, le più alte) ha riconosciuto alla Fondazione 8 Ottobre un risarcimento pari a € 15.000,00.
Se non erro, si tratta della prima volta che la Fondazione beneficia di un risarcimento come parte civile: un segnale positivo ed incoraggiante per proseguire nella sua opera meritoria.
Un abbraccio
Avv. Antonio Alessio Boccia
Avv. Antonio Alessio Boccia - 23/03/2009
Risposte
- Le mie felicitazioni.
Sono veramente contento della sentenza di ieri. Per fortuna, il nostro sistema giudiziario emette ancora sentenze giuste. Giusta per le vittime, giusta per i loro familiari, giusta per coloro i quali, loro malgrado, sono rimasti coinvolti in questa brutta esperienza. Giusta, perchè è giusto punire coloro i quali non svolgono correttamente il loro lavoro, fosse anche in buona fede. Non si scherza con le vite umane.
Complimenti alla Fondazione ed a tutto i suo staff tecnico.
Marco Iannuzzi - 24/03/2009
- Credo sia utile un breve riferimento alla sentenza, in questo frangente, perchè ho avvertito da più parti la necessità di qualche elemento maggiore rispetto a quanto disponibile sui mezzi di comunicazione.
Premetto e ricordo a me stesso che si tratta di una tragedia di notevole entità, e non posso non considerare che anche chi ne è stato interessato in termini di condanna vive un dramma, e che sarebbe stato certamente meglio per tutti se questo disastro non fosse mai accaduto.
In questo particolare caso, inoltre, l´informazione ha trovato un grande limite per via del rito processuale adottato (abbreviato), che prevede la celebrazione a porte chiuse.
Ritengo purtroppo impossibile che si possa fornire una idea concreta di quanto è stato esposto in una requisitoria dettagliatissima, che ha impegnato tre intere udienze.
Indubbiamente si è trattato di un processo che ha presentato aspetti di notevole complessità tecnica in fase istruttoria, e contraddistinto da un impianto accusatorio estremamente approfondito e dettagliato, che attraverso la sentenza ha visto confermata la sua validità.
Ciò posso evincere, ovviamente, alla luce delle risultanze del solo dispositivo, ed in attesa di conoscere le motivazioni.
Non intendo commentare in termini di generica congruità le pene irrogate, e mi limito a riscontrarne - è ovviamente mio personale avviso - la equità giuridica rispetto al quadro di responsabilità rappresentato dai Pubblici Ministeri, e riconosciuto attendibile (evidentemente) dal Giudice dell´Udienza Preliminare.
Ritengo utile evidenziare, di questa vicenda processuale, alcuni aspetti che, sempre a mio parere, hanno portata generale. In primis l´ordinanza di ammissione delle parti civili, che ha rinsaldato e traslato alcuni concetti relativi alla rilevanza delle Associazioni di familiari, ed ha riconfermato il profilo del valore morale risarcibile dei familiari più lontani (in questo caso uno zio), nonché alcuni aspetti riferiti al diritto di un cittadino di una altra nazione di chiedere un risarcimento nel nostro Stato, se qui si tiene il processo, secondo canoni di valore parametrati al nostro ordinamento.
Un ulteriore dato saliente è rappresentato, ritengo, dalla circostanza che in sentenza sia stata riconosciuta la colpevolezza di due figure manageriali della compagnia aerea. Ovviamente non si può esimersi dall´indicazione fornita da tale dato, ed ovvero la penale rilevanza dei comportamenti decisionali, e l´elevato grado di incidenza diretta di detti comportamenti sugli eventi afferenti la sicurezza, anche e soprattutto in termini di responsabilità individuali.
Su questo sito, inoltre, credo mi sia consentito esprimere un punto di vista non professionale. E a questo proposito voglio dire che sono stati anni interminabili.
Ho iniziato ad occuparmi di questa vicenda circa dieci giorni dopo la caduta dell´aeromobile, e credo quindi di essere l´unico legale che (pur assistendo parti diverse), ha avuto un ruolo in questo processo dall´inizio delle indagini sino alla fine dell´iter di primo grado.
E´ stata senza dubbio una esperienza difficile, che per tanti aspetti, anche molto negativi, mi ha coinvolto molto.
Ma mi ha anche consentito di conoscere persone che ritengo straordinarie, come Paolo Pettinaroli, persone che mi hanno colpito per il loro grande, disperato coraggio, come Rosanna Baldacci, e tante altre che per brevità non cito, e che non dimenticherò mai.
Tutto questo mi ha sempre sostenuto nell´andare avanti, sin qui, con il massimo impegno, e mi fa affermare, oggi, che qualsiasi sia il prezzo pagato, ne è valsa la pena, e lo rifarei ancora.
Grazie.
Nicky Persico
Nicky Persico - 27/03/2009
- Dopo la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Palermo il 23 marzo 2009, desidero, con questa mia, ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini in questi lunghissimi anni che ci separano da quel tragico 6 agosto 2005.
Il primo e più sentito ringraziamento, dal più profondo del cuore, va a Paolo Pettinaroli e naturalmente a tutti coloro che fanno parte della Fondazione 8 ottobre.
Vicini sin dai primi giorni, ci avete sorretto, supportato e accompagnato in questi anni bui e, soprattutto all´inizio, quando eravamo frastornati, confusi e ottenebrati dal dolore. Ci siete stati vicini sino al momento della sentenza di primo grado, come sempre al nostro fianco.
Cosa posso dire di più? Cosa potremo mai fare per potervi degnamente ringraziare?
Questi anni sono stati interminabili, e resistere è stato veramente difficile. Abbiamo dovuto sopportare di tutto, comprese le accuse di chi ci tacciava di scarso coraggio, e un giorno renderò pubblica anche quella parte di calvario che oggi resta nascosta, e che in pochi conoscono. Adesso non è il momento. Anche per quello verrà il suo tempo.
Voglio quindi ringraziare chi ha condiviso queste difficoltà, giorno dopo giorno, e per questo ha subìto attacchi di ogni genere e tentativi di screditamento di ogni sorta, anche personali. Ma ciononostante non ha mai rinunciato, ed ha continuato a lavorare senza sosta.
Ringrazio quindi i legali delle costituite parti civili, per il loro impegno, ed anche per la loro abnegazione.
Un sentito grazie a tutti coloro che, in qualsiasi modo, ci sono stati vicini e ci hanno dimostrato la loro solidarietà. Non li menziono direttamente perchè l´elenco sarebbe davvero troppo lungo, ma a tutti vada un fortissimo abbraccio.
Quell´aula di tribunale è un luogo che ricorderò sempre con grande sofferenza. Pochi possono sapere, o immaginare, cosa abbia significato per noi ascoltare, per lunghe ore e per più giorni, l´elencazione degli eventi che hanno portato quel maledetto aereo in fondo al mare. Tante volte avrei voluto alzarmi, spalancare la porta di quell´aula e mettermi ad urlare. Tante volte il dolore era così insopportabile da togliermi il respiro. Ma lo dovevamo a loro, a tutti quelli che sono stati colpiti da questo disgraziato evento, e resistevamo. Ogni volta era peggio, e al ritorno ci volevano giorni interi per recuperare lucidità.
I Pubblici Ministeri, Marzia Sabella ed Emanuele Ravaglioli, che sempre ringrazio insieme a tutti gli investigatori, hanno messo in atto un lavoro di indagine straordinario, immenso e capillare allo stesso tempo. Hanno portato alla luce delle verità orribili, raccapriccianti, e davvero difficili da ascoltare e da accettare.
Un processo che, se fosse stato pubblico, avrebbe senz´altro meglio spiegato i fatti e le logiche che hanno portato alle condanne inflitte.
Nessuno di noi ha mai gridato vendetta. Ma invocato giustizia sì.
Nessuno di noi ha mai voluto un caprio espiatorio. Ma sapere chi era colpevole sì.
Questa sentenza deve far riflettere. Le sterili polemiche non servono a nessuno. Sarà più utile, invece, trarne spunto e insegnamento. Ne sarà capace, questo sistema?
Vedremo cosa accadrà in futuro, se e quando ci sarà un processo di appello.
Io so, di certo, che alle conseguenze di quel 6 agosto 2005 non vi sarà mai la possibilità di appellarsi in nessuna sede, e questa è la vera condanna, che in moltissimi stiamo scontando.
Grazie.
Rosanna Baldacci
Rosanna Baldacci - 27/03/2009
- Mi sento il dovere di ringraziare di vero cuore anche a nome della Fondazione 8 Ottobre tutti coloro che hanno fatto si che la indegna tragedia di Capo Gallo fosse dignitosamente riconosciuta dalla legge.
Le condanne inflitte sono molto pesanti e, anche se non potranno mai riportare ai famigliari i loro cari, hanno fatto si che i colpevoli ricevessero la giusta punizione.
Grazie a Rosanna e tutto il suo gruppo di belle persone, grazie all´avv. Amenduni per la grande capacità dimostrata, grazie all´avv. Persico per averci sempre sostenuto, grazie ai media ed a tutti coloro che ci sono stati vicini.
Un abbraccio
Paolo
Il Presidente - 30/03/2009
- Carissimi,
se non lo sapete già, Vi informo che la Corte d´Appello di Palermo, giovedì 12 aprile, ha emesso la sentenza di secondo grado nel processo penale per il disastro di Capo Gallo. Come spesso accade, le pene sono state tutte ridotte (la massima è divenuta 6 anni e 8 mesi) e, grazie all´indulto del 2006, non verranno scontate. Non è stato, però, smontato l´impianto accusatorio sulle responsabilità penali e, inoltre, credo sia stata confermata la sanzione civile del risarcimento alla Fondazione 8 Ottobre disposta dal giudizio di primo grado.
Avv. Antonio Alessio Boccia
Avv. Antonio Alessio Boccia - 15/04/2012