Varie
LE DUE ANIME DELL'ANSV
Egregio Presidente,
Le scrivo in merito alle dichiarazioni rese del Prof. Franchi nelle settimane scorse e agli ultimi comunicati stampa di ANSV (pubblicati sul sito della stessa agenzia in data 4 marzo).
Tali comunicati sono stati poi ripresi dal giornalista Gregory Alegi della testata Dedalo News.
Letto l’articolo di Alegi , gli ho inviato per e-mail un comunicato stampa dove mettevo in rilievo il diverso atteggiamento di ANSV, che risultava dall’articolo summenzionato, rispetto a quello tenuto durante il processo di Civitavecchia per l’inconveniente grave del Boeing 767-300ER volo HSA-1468 del 27 luglio 2004.
In quell’occasione nessuno si scandalizzò del fatto che la stessa persona fosse, al contempo, consulente tecnico del P.M. ed investigatore ANSV ,in in aperto contrasto con l’annesso XIII ICAO; tale discordanza è posta in rilievo per l’appunto su quella e-mail inviata al Dott. Alegi .
Nessuno ha osato pubblicare quel comunicato secondo lo stile da Prima Repubblica, ma non è questo il punto.
Il nocciolo della questione è che, come si legge nel comunicato sul sito di ANSV, v’è stato un incontro tra Franchi e il Guardasigilli Alfano. “In particolare – si legge – il Ministero della giustizia ha invitato i procuratori generali presso le Corti d’appello a disporre affinché, nel caso di un incidente in cui sia coinvolto un aeromobile e nell’immediatezza successiva all’evento, compatibilmente con le azioni di pronto soccorso e salvataggio, non si verifichino manomissioni o alterazioni delle evidenze prima dell’arrivo dell’investigatore incaricato dell’ANSV (omissis)”.
Ora, caro Presidente, di per sé tutte cose giustissime se non avessimo però dei precedenti non tranquillizzanti. Non tranquillizzante è, per esempio, che ANSV non abbia mai risposto alla mia lettera del 27 dicembre 2008 (e sono passati tre mesi) in cui il sottoscritto, tra l’altro, evidenziava la illegittimità del doppio ruolo del suo investigatore designato. Ma v’è dell’altro.
In un comunicato stampa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’ateneo dove il Prof. Franchi insegna, si parla della premiazione della Dott.ssa Muccini che ha scritto una tesi dal titolo “Inchieste tecniche ed inchieste giudiziarie nel caso di incidenti aerei, marittimi e ferroviari: problematiche giuridiche e possibili soluzioni per il superamento delle stesse” .
http://notizie.unimo.it/campusfile/file/ATN/file26189.txt
Tutto molto bello, ma che mal si concilia con l’atteggiamento generale di ANSV. Forse sarebbe il caso che il Comitato 8 ottobre chiedesse una copia della tesi premiata per capire quali sono le ottime soluzioni ,ivi individuate,e relative al quesito se debba essere privilegiata l’attività di prevenzione di altri incidenti o quella di repressione dei reati.
Come avvocato ritengo che il quesito sia mal posto. La repressione dei reati deve convivere con l’attività di prevenzione senza che l’una o l’altra abbiano una supremazia. E poi, il fatto che esistono due occhi,e non solo uno, può rappresentare una migliore garanzia per guardare che cosa fanno le mani. Ho la netta sensazione che ANSV possa condizionare la magistratura ,utilizzando i suoi investigatori in modo arbitrario, senza subire interferenze dall’esterno, senza neppure il controllo della PDMC , arrivando al limite a far decodificare le scatole nere dell’aereo (come è successo nel caso del 27 luglio , 2004) proprio alla società che si è occupata della manutenzione (principale indiziata del reato).
Non vorrei che quel che ho appena scritto Le sembrasse una teoria del complotto, ma, come si dice: meglio aver paura che buscarne. Sempre disponibile ad un confronto sull’argomento, Le invio i miei migliori saluti.
Andrea Mannino
Avv. Andrea Mannino - 04/04/2009
Risposte
- Ritengo che l´intervento dell´Avv. Andrea Mannino sia molto interessante, in quanto dimostra quanto sia sentita e focale la questione afferente la fase delle indagini in materia di disastri aerei. Sull´argomento lo scrivente, unitamente all´Avv. Ascanio Amenduni, aveva già esposto le proprie considerazioni, scaturenti dalle dichiarazioni dell´ANSV (riportate dalla testata DEDALONEWS e richiamate in una nota gentilmente ospitata da questo stesso sito nella sezione Varie in data 13.03.2009).
In detto intervento, rammento, si esponeva la necessità, avvertita dai difensori delle persone offese, di avere un ruolo più ampio in detta fase, e si ribadiva la opportunità di non incidere sulle dinamiche procedurali, a potenziale discapito delle finalità di individuazione degli eventuali colpevoli e irrogazione delle connesse sanzioni. In tutto questo, ovviamente, senza diconoscere l´indubbia importanza dell´Istituzione ANSV e della attività finalizzata alla prevenzione in termini generali.
In quest´ottica, quindi, voglio esprimere le mie perplessità (e il mio disaccordo), sull´intervento operato dal Ministro della Giustizia, su sollecitazione dell´ANSV. Tanto perchè, come noto, la fase delle indagini è già argomento estremamente complesso, dal punto di vista procedurale, e non sono poche le complicazioni già esistenti nella normativa vigente, che possono essere solo rese ancor più intricate e insidiose da interventi “tampone”, come sembra essere quello di cui stiamo ora parlando. Voglio specificare, in proposito, che non entro - volutamente - nel merito dei contenuti, ma ne contesto il metodo.
Dal mio punto di vista, infatti, sono dell´opinione che sarebbe meglio, per limitare potenziali effetti “collaterali” a fini processuali, una riforma normativa vera e propria. Tante sono le problematiche che ho riscontrato in passato, in occasione di diversi incidenti aerei di cui mi sono occupato, che mi spingono ad affermare ciò.
Dall´intervento dell´Avv. Mannino e da quanto espresso in proposito dall´ANSV, quindi, traggo ulteriore spunto costruttivo, perchè emerge, senza dubbio, la necessità, espressa da più parti, di rivedere alcuni passaggi della regolamentazione delle indagini. Il merito di aver affrontato (e quindi fatto emergere in termini di dibattito) questa problematica, è da ascriversi, oggettivamente, alla testata Dedalonews. Ne riconosco il merito perchè si tratta di argomenti estremamente tecnici – assolutamente importanti - che poco attraggono l´attenzione dei più, e che spesso, invece, sono forieri di insidie.
Se questo è il quadro, come penso, nel quale tutte le parti rappresentano in buona fede (pur con passione), interessi importanti e aventi pari dignità, credo sia giusto proporre un incontro che veda l´ANSV, i legali coinvolti, le associazioni dei Familiari e qualsiasi altra parte si riterrà di voler ascoltare, a confronto. Tanto al fine di poter chiarire esaustivamente i propri punti di vista, le rivendicazioni di ruolo, e tradurle in una proposta di legge che, in maniera più radicale approfondita, riconosca, per quanto possibile, tutte le posizioni nel modo migliore, garantendo, al contempo, il dovuto riparo da potenziali problematiche processuali.
Grazie.
Avv. Nicky Persico
Avv. Nicky Persico - 07/04/2009
- Desidero informare che in seguito alla pubblicazione della lettera a me indirizzata dall’avv. Mannino, abbiamo ricevuto dalla presidenza dell’ANSV la richiesta di conoscere le regole che disciplinano il Forum ed il nominativo del referente. Ciò al fine di eventuali azioni da intraprendere a tutela della stessa ANSV.
Praticamente stanno pensando di querelare il Comitato che come unico obbiettivo, attraverso il Forum, vuole sensibilizzare chi di dovere a prendere i dovuti provvedimenti per migliorare la sicurezza del trasposto aereo, Per questo da’ spazio a chi vuole intervenire con suggerimenti o con denunce.
Con tutta onestà, mi pare di capire che questa richiesta sia un’ indebita forma di pressione rispetto all´attività di denuncia che la Fondazione pone alla base della propria attività.
Non mi pare assolutamente che la comunicazione pubblicata sia diffamatoria ma critica rispetto ad un ipotesi di modifica normativa che lascerebbe l´esclusiva degli accertamenti tecnici conseguenti ad incidenti aerei al personale di ANSV che, a differenza della magistratura, a volte presenta situazioni di conflitto comportamentale, senza quindi assicurare quella terzietà necessaria a dare garanzie di reale indipendenza.
Dispiace constatare che tale messaggio appaia come una indebita forma di pressione rispetto alla attività di denuncia che la Fondazione pone alla base della propria attività, e ciò, nonostante abbia sempre tenuto rapporti corretti e trasparenti con ANSV, che avrebbero dovuto consigliare un´altra forma di approccio: saremmo stati lieti di ospitare nel nostro forum le argomentazioni dell´Agenzia e, magari, aprire un dibattito in merito, cosa che, a nostro avviso, avrebbe potuto essere, invece, molto utile.
Vorrei sapere come la pensano i nostri lettori.
Ho quindi riletto con attenzione la lettera pubblicata e ho fatto alcune annotazioni in rosso. Continuo a non vedere cose diffamatorie.
Eccola:
Egregio Presidente,
Le scrivo in merito alle dichiarazioni rese del Prof. Franchi nelle settimane scorse e agli ultimi comunicati stampa di ANSV (pubblicati sul sito della stessa agenzia in data 4 marzo).
Tali comunicati sono stati poi ripresi dal giornalista Gregory Alegi della testata Dedalo News.
Letto l’articolo di Alegi , gli ho inviato per e-mail un comunicato stampa dove mettevo in rilievo il diverso atteggiamento di ANSV, che risultava dall’articolo summenzionato, rispetto a quello tenuto durante il processo di Civitavecchia per l’inconveniente grave del Boeing 767-300ER volo HSA-1468 del 27 luglio 2004. (è un dato di fatto)
In quell’occasione nessuno si scandalizzò del fatto che la stessa persona fosse, al contempo, consulente tecnico del P.M. ed investigatore ANSV , in aperto contrasto con l’annesso XIII ICAO; tale discordanza è posta in rilievo per l’appunto su quella e-mail inviata al Dott. Alegi .
Nessuno ha osato pubblicare quel comunicato secondo lo stile da Prima Repubblica, ma non è questo il punto.
Il nocciolo della questione è che, come si legge nel comunicato sul sito di ANSV, v’è stato un incontro tra Franchi e il Guardasigilli Alfano. “In particolare – si legge – il Ministero della giustizia ha invitato i procuratori generali presso le Corti d’appello a disporre affinché, nel caso di un incidente in cui sia coinvolto un aeromobile e nell’immediatezza successiva all’evento, compatibilmente con le azioni di pronto soccorso e salvataggio, non si verifichino manomissioni o alterazioni delle evidenze prima dell’arrivo dell’investigatore incaricato dell’ANSV (omissis)”, (anche questo è ufficiale)
Ora, caro Presidente, di per sé tutte cose giustissime se non avessimo però dei precedenti non tranquillizzanti. Non tranquillizzante è, per esempio, che ANSV non abbia mai risposto alla mia lettera del 27 dicembre 2008 (e sono passati tre mesi) in cui il sottoscritto, tra l’altro, evidenziava la illegittimità del doppio ruolo del suo investigatore designato. Ma v’è dell’altro. ( un altro dato di fatto)
In un comunicato stampa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’ateneo dove il Prof. Franchi insegna, si parla della premiazione della Dott.ssa Muccini che ha scritto una tesi dal titolo “Inchieste tecniche ed inchieste giudiziarie nel caso di incidenti aerei, marittimi e ferroviari: problematiche giuridiche e possibili soluzioni per il superamento delle stesse” .
http://notizie.unimo.it/campusfile/file/ATN/file26189.txt
Tutto molto bello, ma che mal si concilia con l’atteggiamento generale di ANSV. Forse sarebbe il caso che il Comitato 8 ottobre chiedesse una copia della tesi premiata per capire quali sono le ottime soluzioni ,ivi individuate,e relative al quesito se debba essere privilegiata l’attività di prevenzione di altri incidenti o quella di repressione dei reati. (interessante e spero che una copia della tesi ci venga inviata e magari ci diano la possibilità di pubblicarla sul nostro sito)
Come avvocato ritengo che il quesito sia mal posto. La repressione dei reati deve convivere con l’attività di prevenzione senza che l’una o l’altra abbiano una supremazia. E poi, il fatto che esistono due occhi,e non solo uno, può rappresentare una migliore garanzia per guardare che cosa fanno le mani. Ho la netta sensazione che ANSV possa condizionare la magistratura ,utilizzando i suoi investigatori in modo arbitrario, senza subire interferenze dall’esterno, senza neppure il controllo della PDMC , arrivando al limite a far decodificare le scatole nere dell’aereo (come è successo nel caso del 27 luglio , 2004) proprio alla società che si è occupata della manutenzione (principale indiziata del reato). (questa è un opinione)
Non vorrei che quel che ho appena scritto Le sembrasse una teoria del complotto, ma, come si dice: meglio aver paura che buscarne. (e qui sono d’accoro con l’avvocato. Noi siamo qui apposta per evitare di buscarle) Sempre disponibile ad un confronto sull’argomento, Le invio i miei migliori saluti.
Andrea Mannino
Il Presidente - 08/04/2009
- Egregio Presidente,
visto che sono stato "tirato per la giacchetta", ci tenevo a fare una piccolissima precisazione in riferimento al mio messaggio pubblicato sul sito in data 4 aprile 2009.
Quando Lei riprende il mio testo scrive ad un certo punto che trattasi di un’opinione. Il suo commento è sì vero, ma al 50%.
Mi spiego meglio. Quando parlo delle scatole nere dell´aereo protagonista dell´inconveniente grave di Fiumicino del 27-28 luglio 2004 e affermo che la decodifica è stata fatta effettuare dalla società di appartenenza di chi, in quel momento, era persona sottoposta alle indagini, non esprimo un’opinione, ma racconto fatti che, documenti alla mano, sono in grado di provare.
Questa precisazione mi sembrava doverosa per i lettori di questo forum.
Grazie
Avv. Andrea Mannino
Avv. Andrea Mannino - 15/04/2009