Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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    DA FACEBOOK

    Mi è gradito pubblicare due bellissimi scritti che ho trovato su Facebook.

    Un grazie all'amico Niky per i  profondi sentimenti che ci riserva.

     

    UNA MATTINA A LINATE

    Una mattina a Linate, una mattina come tante. Una mattina che non mandava segnali di nulla che non fosse la normalità. Tanti uscivano, prendevano taxi, o si facevano accompagnare da amici, o parenti, o forse con la propria auto, in aeroporto. Le solite cose. Check in, controlli di sicurezza, un caffè, un giornale, una telefonata. Ma quella mattina è stata normale solo fino ad un preciso momento. Ore 6.12.37 GMT (le 8.12.37 ora italiana). In quell'attimo, sulla pista di Linate, accadde qualcosa di terribile, tragico, raggelante. Il volo SAS 686 entrava in collisione con il CESSNA D-IEVX. 118 vite umane furono spezzate. Un solo superstite, in condizioni disperate. Questa è la storia, e non c'è altro da dire. Il resto è tristezza, dolore, stampa, televisione. E poi indagini, processi, accuse. E poi nasce un comitato. È il comitato 8 ottobre per non dimenticare. È un luogo virtuale, per molti. Un luogo dove ritrovare se stessi, dove cercare la forza, dove posare, finalmente, uno sguardo che non smette di vagare, alla ricerca di qualcuno che non c'è più. Un luogo dove fermarsi e poter, finalmente, lasciarsi andare, trovare una ragione, anche se non c'è. Ed in quel luogo, con grande forza, tanti hanno trovato l'energia necessaria, almeno, per ricominciare a vivere, per quanto è possibile, e soprattutto per convivere con un dolore che, comunque, non li avrebbe abbandonati mai più. Da quel dolore è nato un bosco, un bosco rotondo con 118 faggi. Un bosco che emette, giorno e notte, con il sole e con la pioggia, un silenzioso messaggio. E' un messaggio particolare, perhé cambia a seconda di chi lo ascolta. E, soprattutto, cambia a seconda delle necessità di chi lo sente. A volta ti consola, a volte ti sprona, a volte non vuole essere sentito. Ma c'è sempre. Io ne ho colto, un giorno, un passaggio. Diceva: "non dimenticare". Chissà cosa significa, ho pensato. E poi ho capito. Non dimenticare quant'è importante la vita, non dimenticare che se non si fa qualcosa sempre, questo tragico evento potrebbe ripetersi, non dimenticare che non ricordarsi di noi, in realtà, è dimenticare se stessi e i nostri cari. Bene, adesso lo so. Io non dimenticherò.

    Nicky Persico - novembre 2005


    IL SENSO DELLA VITA
    Ottobre 2006. Concerto in memoria delle vittime del disastro aereo di Linate. Esserci. Questo è stato. La Scala, a Milano. Teatro e storia. Austerità, compostezza, misura. Un compito difficile. Una serata per ricordare 118 persone, che non ci sono più. E la sofferenza. Palpabile, celata, presente. Poi hanno iniziato, piano, gli strumenti, le voci, i suoni. Ed è stata, infine, armonia. Una corrente di emozioni e di tempo, sinuosa e avvolgente, ha preso piano, per mano, le coscienze. Un equilibrio delicato ha legato i pensieri di tutti. Il messaggio è stato lucido, fermo: siamo qui anche per voi, siamo tutti coinvolti. Cinque anni di attività del comitato 8 ottobre. La gratitudine. Di fronte a quel palco, dal loggione alla platea, il mondo intero: dalla Scandinavia, dalla Germania, dall´Inghilterra, dagli U.S.A, dall´Australia, persone e ricordi, testimonianze e solidarietà. E c´erano rappresentanze delle più gravi tragedie dell´aeronautica civile del nostro Paese: Cermis, Ustica, Capo Gallo, Verona, Casalecchio di Reno. Duecentonovantasei vittime in attesa, ancora, di verità, e di giustizia. Silenzi duri, violenti, disperati, accorati, nel discorso di Paolo Pettinaroli, nascosti nelle pieghe di parole composte e affilate. Lo scudiscio del giusto, la forza del perdono, e della responsabilità. Quella che altri, ha detto, rifuggono con la giustificazione. La forza vera è la costanza. La resistenza. La volontà di credere che non è ancora finita, quando tutto sembra perduto. Queste persone, allora, possono, nel buio, vedere la luce, e hanno meritato il rispetto che più di ogni altro ha valore: quello di loro stesse. E anche quello di chi merita di poterle rispettare. Al bosco dei faggi, il giorno dopo, tra 118 alberi, la dignità. Tra i tiepidi raggi di sole, il rumore dell’erba e le parole di Ivana Caffi, liquide, come lacrime calde. Un corteo di grazia e silenzio, attraversava il parco Forlanini, sorvolato da aerei in decollo, e andava ad incontrare la memoria. Esserci è stato, davvero, un privilegio. E ne sono grato. Ancora una volta, del senso della vita, tanto ho capito, e ancora tanto, di più, ho imparato.

    Nicky Persico - ottobre 2006

    Il presidente - 12/06/2009
  • Risposte

  • Leggendo i due bellissimi pensieri non sono riuscito a mantenere gli occhi asciutti.

    Caro Niky, ti ringrazio di tutto cuore, per gli scritti, e per il contributo che piu´ volte hai gia´ dato per mantenere vivo il ricordo della tragedia di Linate.
    Giuseppe - 12/06/2009
  • Grazie .... grazie di cuore ..... sono parole tanto sincere che colpiscono nel profondo del cuore! Grazie
    Francesca - 12/06/2009
  • Scopro solo ora che Paolo Pettinaroli ha voluto pubblicare queste mie note sul Vostro sito. Lo ringrazio per questo gesto di apprezzamento. Come moltissime delle cose che ogni tanto scrivo, mi sono venute già così. E ho letto anche quello che hanno scritto Francesca e Giuseppe. Mi avete lasciato senza fiato. A voi tutti rispondo con le stesse parole che ho usato su facebook : sono sempre io che devo ringraziare Paolo Pettinaroli e tutti voi del Comitato per quello che fate. Pochi sanno cosa davvero riuscite a realizzare in termini di prevenzione, e quanto il vostro incessante e silenzioso operato contribuisca alla sicurezza aerea. Avete trasformato il vostro dolore in un impegno per l´intera società: in confronto a questo, è davvero poco quello che faccio io. Un abbraccio forte a Paolo Pettinaroli e a tutti i componenti della Fondazione. Grazie. Nicky Persico
    Nicky Persico - 12/06/2009