Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

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    La differenza tra gli incidenti di Linate e di Palermo

    Da più parti ci viene chiesto di spiegare la differenza tra gli incidenti di Linate e di Palermo.
    Con piacere cerchiamo di chiarire i dubbi.

    Il nesso tra l´incidente di Linate e quello di Palermo c´è ... eccome!

    Infatti solo per puro caso, e circostanze particolarmente favorevoli, l´incidente di Palermo non ha prodotto una tragedia come quella di Linate nel 2001. Questo è il motivo per cui la Fondazione 8 ottobre 2001 si è costituita parte civile nel processo penale, una cui prima parte si è conclusa in primo grado presso il Tribunale di Palermo.
    Il suo scopo e l´impegno, fino dalla costituzione (all´inizio come Comitato di assistenza ai famigliari delle vittime), sono stati quelli di operare, informare, sensibilizzare l´opinione pubblica, ma soprattutto gli enti e le autorità istituzionali responsabili della regolamentazione, gestione e sorveglianza su aspetti non rispondenti ai canoni di sicurezza previsti.
    Ciò per contribuire fattivamente ad evitare il ripetersi di sciagure come quella del 2001 a Linate.

    Qualche esempio sulle analogie tra inefficienze simili riscontrate in ambedue gli eventi:
    LINATE: ci sono voluti oltre 10 minuti dal momento dell´incidente per capire che era successo qualcosa ed iniziare le operazioni di soccorso, molto oltre il tempo massimo previsto in tali casi, con conseguente confusione nelle operazioni di soccorso.
    PALERMO: a Palermo, malgrado non ci fosse nebbia ed uno dei fortunati sopravvissuti (un comandante che viaggiava fuori servizio) avesse informato la torre con il suo portatile di quanto accaduto e della posizione, ci sono voluti oltre 20 minuti per individuare l´aeromobile. Nel frattempo, i passeggeri, shoccati, alcuni feriti, ma tutti sopravvissuti, si sono avviati autonomamente verso la lontana aerostazione, al buio e sotto la pioggia, senza alcuna assistenza o soccorso.
    A Linate erano tutti morti.
    LINATE: il radar per il rilevamento dei movimenti al suolo degli aerei era installato ma non funzionante, per difficoltà "burocratiche" (in attesa da lungo tempo di aggiornamento e di certificazione).
    PALERMO: il radar-doppler per segnalare fenomeni di windshear (rapide variazioni del vento in direzione e/o intensità) dopo anni di studi e progetti si è arenato in una palude di interessi contrapposti, che nulla hanno a che vedere con la sicurezza dei voli, in un aeroporto dall´orografia "difficile". Un sistema e´ installato, ma "non utilizzabile"
    LINATE: il procedimento penale sull´incidente mette in risalto le inefficienze della segnaletica e delle luci che servono le piste ed i
    raccordi, particolarmente necessarie in caso di scarsa visibilità (nebbia): Enac non ha svolto con diligenza il suo compito di sorveglianza.
    Le comunicazioni e le procedure non sono state aderenti alle norme: Enav non ha svolto azioni di controllo sull´operato dei suoi dipendenti. La documentazione aeroportuale utilizzata dal pilota non risultava aggiornata ed era carente.
    PALERMO: il PEA (Piano di Emergenza Aeroportuale) ha mostrato nell´attuazione gravissime falle e disorganizzazione totale.
    Enac aveva certificato e confermato la validità dello stesso e la sua aderenza ai requisiti solo 3 (tre) mesi prima.

    Come evidenziato all´inizio, solo il concomitante verificarsi di situazioni fortunate ha permesso ai passeggeri del volo di cavarsela con una "passeggiata" notturna e solitaria, sotto una pioggia battente, fino all´aerostazione, distante 1,5 km. La stessa pioggia che ha impedito al carburante uscito dalle ali danneggiate e sparso sul terreno fradicio, di prendere fuoco, trasformando l´aereo e i suoi passeggeri in un incubo come quello di Linate. A Palermo i Vigili del Fuoco hanno raggiunto il luogo dell´incidente (aereo sul bordo pista) 22 (ventidue) minuti dopo l´allarme: le norme di certificazione in questo caso prevedono un tempo di 2 (due) minuti per l´intervento.
    Inoltre, una volta giunti in aerostazione autonomamente, i passeggeri sopravvissuti si sono mischiati agli altri in arrivo e partenza. La opera di soccorso ed assistenza è stata estremamente carente, in molti casi inesistente.

    Tribunale di Palermo: si è concluso, in primo grado, un procedimento contro i piloti, con la condanna del Comandante, riconosciuto in prima istanza, colpevole. Un secondo procedimento, mirato ad evidenziare le gravissime carenze emerse nella macchina dei soccorsi e nella attuazione del Piano di Emergenza Aeroportuale, nonché da parte di chi ne era responsabile e doveva vigilare, è ancora al vaglio della Magistratura.
    Contribuire ad una completa ed accurata analisi dell´incidente, attraverso il quale sono state confermate gravi lacune del sistema aeroportuale non solo di Palermo (un incidente di quest´anno, a Roma Fiumicino, ha ribadito le tare emerse a Punta Raisi), e già emerse a Linate, nonché della pressoché inesistente o quanto meno efficace azione di sorveglianza e controllo affinché simili situazioni non si verifichino più, è il principale obiettivo della costituzione di parte civile della Fondazione a Palermo.

    la Task Force Tecnica

    TFT (Task Force Tecnica dell Fondazione 8 Ottobre - 30/12/2013
  • Risposte

  • Come purtroppo è noto, il giorno 27 marzo 1977 a Tenerife (Spagna) aeroporto Los Rodeos si verificò la più grave sciagura aerea della storia dell´aviazione civile (583 vittime) che coinvolse due aerei (B747) uno della Pan American e l´altro della KLM. Nei fatti, il B747 della KLM iniziò la manovra di decollo (non autorizzato) e dopo aver superato la V1 si trovò di fronte il B747 PanAm mentre cercava di immettersi in uno dei raccordi per raggiungere anch´esso la testata pista. La sciagura di Tenerife presenta molte analogie con quella di Linate avvenuta a distanza di 25 anni: entrambi gli aeroporti ricordavano infrastrutture presenti ancora oggi nel c.d. "terzo mondo" collisione tra due aeromobili avvenuta a terra, condizioni meteo (nebbia fitta) mancanza di radar di terra, scarsa professionalità, negligenza e impreparazione del personale di torre unitamente ad altri fattori umani. In entrambi i casi, la sommatoria di tali fattori ha prodotto effetti devastanti nella vita di 701 passeggeri e relative famiglie che ancora oggi immagino non si diano pace per ciò che è accaduto ai loro familiari e conseguentemente a loro. Per quanto riguarda noi italiani, possiamo solo ritenerci "fortunati" in quanto la pista di Linate fortunatamente misura solo 2.440 metri e pertanto non è adatta al traffico di wide-body tipo B747 e A380 altrimenti, visto che la nebbia a Tenerife è un fatto eccezionale mentre a Linate è ordinaria amministrazione, avremmo sicuramente battuto il "record mondiale" del 1977.
    giancarlo gallotti - 26/12/2020