MEMORIAL DAY: DISCORSO DEL SINDACO DI MILANO
OGGI PER NOI TUTTI È UN GIORNO DI DOLORE.
E’ UN DOLORE DIFFICILE DA ESPRIMERE DI FRONTE ALL’IMMENSA SOFFERENZA DI COLORO CHE HANNO PERSO I LORO CARI.
SAREBBE FORSE MEGLIO IL SILENZIO: LA PACE CHE CI ISPIRA ANCHE QUESTO BOSCO DI FAGGI.
NEL LIBRO DEDICATO A QUESTO LUOGO DI SERENITA’ HO LETTO TANTI PENSIERI COMMOVENTI.
PENSIERI NATI DAL PIANTO DI CHI HI NON HA PIÙ IL PAPÀ, IL FIGLIO, LA SORELLA, IL COMPAGNO O LA COMPAGNA DELLA VITA.
EPPURE SONO FRASI PIENE DI SPERANZA: CI INCORAGGIANO A PORTARE ANCHE NOI IL NOSTRO MESSAGGIO DI CORDOGLIO. CI SCUOTONO E CI CHIAMANO AI NOSTRI COMPITI DI CITTADINI E AI NOSTRI DOVERI DI ISTITUZIONI.
E’ NOSTRO DOVERE PARLARE. E’ NOSTRO DOVERE MANTENERE VIVA LA MEMORIA. E’ NOSTRO DOVERE AGIRE PERCHÉ EMERGANO CON CHIAREZZA LE RESPONSABILITA’.
VOGLIAMO SAPERE: PERCHÉ I FAMILIARI HANNO DIRITTO ALMENO AD AVERE GIUSTIZIA. E PERCHÉ ANCHE NOI SIAMO TRA QUELLI COLPITI DA QUESTA TRAGEDIA.
TROPPO SPESSO NEL NOSTRO PAESE NON SIAMO RIUSCITI A CONOSCERE I NOMI DEI RESPONSABILI DI QUANTO ACCADEVA:
CI ASPETTIAMO UNA SENTENZA PRECISA E DEFINITIVA.
OCCORE SPAZZARE VIA I DUBBI, LE INCERTEZZE. E SOPRATTUTTO IL SOSPETTO CHE I RESPONSABILI NON SARANNO MAI INDIVIDUATI E GIUDICATI, CHE RESTERANNO AL LORO POSTO.
CHI FA IN MODO CHE LE COLPE NON VENGANO ALLA LUCE SI RENDE COMPLICE DELLE STRAGI AVVENUTE. COMPLICE ANCHE DI QUELLE CHE POTRANNO AVVENIRE IN FUTURO.
MA CI SONO ANCHE ALTRE COMPLICITA’. QUELLE SUGGERITE DALLA CINICA LOTTA PER IL POTERE PERCHE’, INSEGUIRE TENDENZIOSAMENTE E CON FALSE ACCUSE L’AVVERSARIO L’AVVERSARIO, OSTACOLA LA RICERCA DELLA VERITA’.
IL COMUNE DI MILANO È STATO TRA I PRIMI A DARE UN AIUTO TANGIBILE ALLE FAMIGLIE.
LO ABBIAMO FATTO NON PERCHÉ CI SENTIAMO IN COLPA, BENCHÈ CHI PARTECIPA PROFONDAMENTE ALLO STRAZIO DI TANTE PERSONE, INVESTITO DI ALTE RESPONSABILITÀ ISTITUZIONALI, SI SENTA COMUNQUE RESPONSABILE.
ABBIAMO DATO UN SOSTEGNO REALE PERCHÉ SAPEVAMO DI RAPPRESENTARE LA VOLONTÀ DI CIASCUN MILANESE.
SAPEVAMO DI INTERPRETARE IL SENTIMENTO DI TUTTI: OGNUNO DI NOI HA VISSUTO IL LUTTO DI UN ANNO FA COME UN LUTTO PERSONALE.
QUELLA MATTINA ABBIAMO PERSO TUTTI UNA PARTE DI NOI STESSI.
ABBIAMO CAPITO QUANTO ANCHE MILANO, COME TUTTE LE METROPOLI DEL MONDO, POSSA ESSERE FRAGILE. UNA FRAGILITÀ CHE SI È MANIFESTATA TRAGICAMENTE PROPRIO IN UNO DEI SUOI LUOGHI SIMBOLO, CENTRO DI SCAMBI, DI RAPPORTI INTERNAZIONALI, DI VITA.
UN SENSO DI SMARRIMENTO CHE POTREMO SUPERARE SE SARÀ FATTA GIUSTIZIA. E SE SAPREMO STARE UNITI, SE SAPREMO TRARRE DA QUESTA TRAGEDIA INSEGNAMENTO PER EVITARNE ALTRE.
UNA DELLE FRASI SCRITTE NEL LIBRO DEDICATO AL BOSCO DEI FAGGI, DOVE ORA CI TROVIAMO, DICE SEMPLICEMENTE: “TENENDOCI PER MANO”.
E’ UNA BELLA IMMAGINE. CREDO SIA L’IDEA CHE HA ACCOMPAGNATO LA NASCITA DEL COMITATO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME.
UN’INIZIATIVA DI VALORE, SORTA PERCHÉ SIA GARANTITO IL CORRETTO SVOLGIMENTO DELLE INDAGINI. MA ANCHE PER NON RESTARE SOLI, PER TROVARE CONFORTO GLI UNI NEGLI ALTRI.
OGGI IL NOSTRO PENSIERO VA A TUTTE LE PERSONE, ITALIANE E STRANIERE, SCOMPARSE L’8 OTTOBRE SCORSO.
VITE CHE POTEVANO ESSERE RISPARMIATE, CHE SONO STATE STRAPPATE AI LORO AFFETTI.
SIAMO VICINI ALLE LORO FAMIGLIE: A QUANTI LOTTANO OGNI GIORNO PER CONTINUARE A VIVERE NONOSTANTE LA MANCANZA DEI LORO CARI.
E ANCHE A CHI È NATO DOPO: AI BAMBINI CHE NON C’ERANO AL MOMENTO DELLA SCIAGURA, E CHE HANNO DOVUTO COMINCIARE IL LORO CAMMINO NELLA VITA SENZA POTER CONTARE SUL SOSTEGNO DI UN GENITORE.
E’ VERO: “IL CUORE CONSERVA”. CONSERVA IL SORRISO DELLE PERSONE CHE NON CI SONO PIU’, CONSERVA LA LORO FORZA, I MOMENTI FELICI.
LI CONSERVA ACCANTO AL MALE FISICO E MORALE CHE PROVOCA LA LORO PERDITA.
SIAMO QUI PER NON DIMENTICARE.
MILANO PORTERA’ PER SEMPRE IL SEGNO DI QUESTA TRAGEDIA ASSURDA, E SERBERA’ IL RICORDO DEI VOSTRI CARI.
ADESSO DOBBIAMO DARE UN SENSO A QUANTO AVVENUTO, TROVATI I RESPONSABILI, VIGILANDO PERCHE’ SIMILI DISASTRI NON SI RIPETANO MAI PIU’.
E SIETE PROPRIO VOI FAMILIARI, I PIU’ COLPITI, A DARCI CORAGGIO.
VOI CHE SIETE L’ANIMA DI TANTE INIZIATIVE: DAL COMITATO 8 OTTOBRE A QUESTI NUOVI ALBERI, AL LIBRO CHE AVETE CHIAMATO “IL CERCHIO DEL TEMPO”.
VI CHIEDIAMO DI NON ARRENDERVI.
VI CHIEDIAMO DI POTERVI STARE VICINO E DI STARCI VICINO.
DI TENERCI PER MANO, PER RIUSCIRE TUTTI INSIEME – COME VI DISSE IL CARDINALE MARTINI – A CAMMINARE NELLA TRAGEDIA SENZA PERDERE LA SPERANZA.
Milano - 08/10/2002