Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

INAUGURATA A VAREDO LA PASSERELLA "LINATE 8 OTTOBRE 2006"

Pubblichiamo con vero piacere il discorso del Sindaco di Varedo Cav. Sergio Daniel.

INTITOLAZIONE DELLA PISTA CICLABILE

Quando la gente passerà da questa strada, sarà a piedi o in bicicletta: avrà una velocità modesta e potrà rivolgere un pensiero al nome che questa strada porta.
Ed ognuno potrà pensare all’assurdo che ha portato tante persone a perdere la vita in un attimo, rapita non da un destino crudele ma da responsabilità disattese, strumenti mancanti o non funzionanti, incuria. Solo questo. 118 vittime. Una varadese.
Mi chiedo cosa pensano i responsabili di questo disastro quando accarezzano i loro figli, quando si arrabbiano perché l’asilo o la scuola a volte non offrono le garanzie di sicurezza che loro si aspetterebbero.
Mi chiedo cosa pensano i giudici che hanno sepolto questo disastro come un prodotto della fantasia, come se fosse stato un brutto sogno, quando salgono su un aereo, quando atterrano a Linate, quando affidano i loro famigliari a quelle stesse strutture e, forse, a quelle stesse persone che non hanno fatto bene il loro lavoro quando è successo il terribile impatto l’8 ottobre 2001.
Varedo intitola questa pista ciclopedonale alle vittime di quel giorno, perché nessuno dimentichi, perché una giustizia giusta almeno nel cuore delle donne e degli uomini che passeranno di qua dia memoria alle vittime: non vendetta, no! Giustizia: riconoscimento delle responsabilità ed azioni perché non debba succedere più.
Memoria, perché dagli errori del passato nasca la capacità di rimediare, di tutelare per il futuro ogni vita affidata a chi governa la possibilità di spostarsi nel mondo.
Ognuno di noi è erede delle 118 persone strappate alla vita. Ad ognuno di noi la responsabilità di conservare e far crescere attraverso azioni, ciascuno per il proprio ruolo e la propria responsabilità, la vita del futuro, affinché la memoria di questo colpevole disastro produca un diverso grado di sicurezza.
Nella nostra avventura umana così bella, così ricca oggi, dobbiamo indossare un vestito d’amore che dia alla vita un nuovo calore, che dia ai parenti delle vittime di quel disastro la certezza di non essere soli. E il silenzio che ha pervaso la loro anima quando hanno saputo della morte tragica dei loro cari diventa voce per noi tutti perché insieme possiamo trarre da questo ricordo, da questo dolore, la capacità di amare ogni genitore, ogni figlio, ogni compagno come fossero nostri:

Se la memoria che nasce dal dolore
non alimenta il coraggio di agire
è una radice secca ed inutile
che rende vano anche il morire
    Milano - 23/10/2006