RESOCONTO DEL CONVEGNO DEL 13 NOVEMBRE 2006
Il convegno comprensivo della tavola rotonda ha durato 6 ore con la partecipazione di 148 persone compresi giornalisti e reporter TV.
Il convegno, è stato patrocinato dal Presidente della Repubblica ha avuto il patronato di: Regione Lombardia, provincia di Milano, Comune di Milano, Enav, SEA Aeroporti di Milano, SACBO, SAS, SIE e Fondazione Cariplo.
I vertici dell’aviazione civile nazionale e migliori esperti della sicurezza aerea si sono dati appuntamento A Milano per discutere del tema “Ma il trasporto aereo è davvero sicuro? - Lo stato della sicurezza aerea”. L’incontro, promosso dalla Fondazione 8 ottobre 2001 e Astra, associazione per la sicurezza dei trasporti, ha sollecitato la partecipazione di centocinquanta persone provenienti da tutta Italia, tra le quali addetti ai lavori e semplici utenti.
Obiettivo degli organizzatori: fare il punto della situazione sulla sicurezza aerea, a cinque anni dalla tragedia di Linate, e affidare questo compito agli esperti del settore, i quali, non condizionati da logiche di appartenenza o di corporativismo, hanno affrontato in tutta trasparenza i temi loro affidati delineandoci il quadro genuino della situazione.
Il moderatore della mattinata è stato il Dott. Iginio Coggi, Direttore Air Press.
Maurizio Catino, Professore di sociologia dell’organizzazione presso l’Università di Milano – Bicocca ha parlato di errori organizzativi quali principali fattori causali degli incidenti aerei, focalizzando l’attenzione su come essi siano gravemente sottovalutati e si presti più importanza all’errore umano che tuttavia, solo in parte è causa del processo generativo degli incidenti.
Il Com.te Arturo Radini, esperto di sicurezza aerea e investigatore di incidenti per il gruppo Alitalia, ha preso spunto dall’incidente del tuninter del 6 agosto 2005 per affrontare il duplice tema delle operazioni di volo in ambito comunitario dei vettori extracomunitari e della manutenzione dei veicoli (in particolare dei pezzi di ricambio c.d. taroccati), sottolineando come essi rappresentino un tipico esempio di errore organizzativo.
La dott.ssa Celestina Gravina, magistrato presso la procura della repubblica di Milano, ha affrontato la vexata quaestio dei rapporti tra inchiesta giudiziaria e inchiesta tecnica. Il magistrato, in aperta polemica con l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha risposto alle critiche di chi tacciava l’inchiesta giudiziaria di soffocare e comprimere l’inchiesta tecnica (e quindi di minimizzare gli obiettivi della sicurezza) prendendo ad esempio il caso della NTSB, l’ANSV americana, che già da tempo ha compreso la necessità per i due investigatori di lavorare con uniformità di intenti e, soprattutto, di raccogliere le informazioni pur sempre nel contraddittorio delle parti.
È stata poi la volta di Goran Svennson, ispettore della Civil Aviation Authority della Svezia e membro dell’Aerodrome Panel dell’Icao, che ha sottolineato l’importanza di due momenti fondamentali per la sicurezza degli aeroporti: la realizzazione di un safety management system, il cui intento è quello di ridurre i rischi del sistema limitando quelli che sono i c.d. errori organizzativi, e di un sistema di segnalazioni degli eventi che sia di supporto al safety management system.
Infine Bruno Salvi, presidente di Astra, ha messo in luce tutte le deficienze del sistema legislativo, passato e presente, che perdura, anche negli ultimi interventi, a non conformarsi agli standards internazionali, mentre ciò sarebbe il primo passo da fare verso un approccio serio e trasparente alla sicurezza aeronautica.
Nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato l'On. Andrea Annunziata (sottosegretario ai Trasporti), il Prof. Vito Riggio, (Presidente Enac), Gen Bruno Nieddu (Presidente ENAV), Dott. Domenico di Paola, (Presid. Assaeroporti), Prof. Bruno Franchi (Presidente ANSV) ed il DOtt. Lorenzo di Boca (presidente dell'ordine dei Giornalisti).
La prima parte della tavola rotonda aveva come argomento il tema del trasporto aereo e la sicurezza cosi come il ruolo degli enti e delle istituzioni.
La seconda parte ha permesso di colloquiare apertamente con tutti gli invitati dove i contrasti tra magistratura ed Enav sono stati alquanto evidenti.
Ovviamente le attenzioni sono cadute ancora sulla strage di Linate cosi come sull'incidente della Tuninter come raccontato dal Dott. De Paola.
Il prof. Vito Riggio e' stato molto energico nel sottolineare gli ultimi interventi del suo ente in merito alle vicende della scorsa estate con l'introduzione di sanzioni (economiche) per quelle compagnie aeree che non rispettino certi standard di servizio.
Peccato che poi queste sanzioni non vengono pagate.
Particolarmente acceso l'intervento in merito alla RESA di Linate costruita dalla parte opposta a cui servirebbe.
Bruno Franchi, presidente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha ripreso il tema dei rapporti tra inchiesta tecnica ed inchiesta dell’autorità giudiziaria, dichiarando di non condividere molte affermazioni fatte sul tema in questione nel corso del convegno. Per il presidente dell’ANSV, in particolare, è inaccettabile che la prevenzione si faccia con le sentenze dei tribunali; ritiene inoltre molto discutibile la tesi secondo cui andrebbero configurati come reati anche i mancati incidenti. «Le tesi sostenute da uno dei relatori del convegno» ha detto Franchi «vanno proprio nel senso opposto rispetto agli orientamenti che si vanno affermando in ambito internazionale in materia di prevenzione. Se tali tesi si affermassero, tutta l’attività di prevenzione per migliorare la sicurezza del volo potrebbe subire un duro colpo», Nello specifico, per quanto concerne il rapporto tra le due inchieste, Franchi, dopo aver ricordato l’unanime apprezzamento fatto all’ANSV dalle autorità investigative straniere per la completezza e l’importanza ai fini di prevenzione della relazione di inchiesta relativa all’incidente di Linate dell’8 ottobre 2001, ha richiamato quanto detto dall’ICAO a conclusione dell’audit al sistema aviazione civile italiano fatto quest’anno. In particolare, l’ICAO, dopo aver dato atto all’ANSV della propria indipendenza e posizione di terzietà ed aver manifestato grande apprezzamento per il fatto che l’ANSV stessa sia riuscita, nell’arco di pochi anni dalla sua istituzione, a creare un efficiente sistema di investigazione e di prevenzione, ha puntualizzato quanto segue.
a) L’ordinamento italiano ha istituito un’autorità permanente ed indipendente (l’ANSV) per lo svolgimento delle inchieste tecniche aeronautiche. Qualora su un evento indaghi soltanto l’ANSV, quest’ultima ha per legge il totale controllo su tutti gli elementi necessari all’investigazione; per contro, qualora sul medesimo evento indaghi anche l’autorità giudiziaria, quest’ultima potrebbe impedire o ritardare, sulla base del codice di procedura penale, l’acquisizione da parte dell’ANSV di elementi fondamentali per lo svolgimento dell’inchiesta tecnica. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento per assicurare all’ANSV l’incondizionato e tempestivo accesso a tutti gli elementi necessari allo svolgimento dell’inchiesta tecnica.
b) L’ANSV si è dotata di una policy e di idonee e vincolanti procedure per assicurare la totale protezione e non diffusione dei dati contenuti nei CVR (la “scatola nera” che registra le voci ed i suoni nella cabina di pilotaggio); per contro, l’ordinamento italiano non assicura la medesima protezione da parte di altri soggetti, in particolar modo da parte dell’autorità giudiziaria. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento, rendendolo coerente con la previsione 5.12 dell’Annesso 13 ICAO.
c) L’ANSV, anche attraverso specifiche linee guida predisposte per il proprio personale, garantisce ai rappresentanti delle omologhe autorità investigative straniere ed ai relativi consulenti i diritti loro riconosciuti dall’Annesso 13 ICAO; tali diritti possono però essere limitati da parte dell’autorità giudiziaria nel caso in cui sullo stesso evento indaghi anche quest’ultima. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento al fine di assicurare ai rappresentanti delle omologhe autorità investigative straniere ed ai relativi consulenti i diritti loro riconosciuti dall’Annesso 13 ICAO, anche in presenza dell’inchiesta dell’autorità giudiziaria.
d) Il numero degli investigatori dell’ANSV, a causa delle restrizioni imposte per legge (leggasi leggi finanziarie), è insufficiente a garantire la tempestiva chiusura di tutte le inchieste tecniche. Peraltro, le stesse restrizioni di legge hanno costretto l’ANSV ad assumere alcuni investigatori altamente qualificati soltanto per limitati periodi di tempo. L’Italia, pertanto, dovrebbe consentire alla stessa ANSV di reclutare tutti gli investigatori necessari.
Franchi ha concluso auspicando che lo Stato, con la prossima legge finanziaria, consenta all’ANSV di completare il proprio organico di personale, anche alla luce del nuovo compito attribuito all’ANSV di gestione del sistema di segnalazione volontaria, già diventato operativo il 13 ottobre scorso.
Gli atti del Convegno verranno pubblicati a cura della Fondazione 8 Ottobre e dell’ASTRA e verranno inviati ai partecipanti al convegno stesso ed a tutti coloro che ne faranno richiesta alla Fondazione.
Il convegno, è stato patrocinato dal Presidente della Repubblica ha avuto il patronato di: Regione Lombardia, provincia di Milano, Comune di Milano, Enav, SEA Aeroporti di Milano, SACBO, SAS, SIE e Fondazione Cariplo.
I vertici dell’aviazione civile nazionale e migliori esperti della sicurezza aerea si sono dati appuntamento A Milano per discutere del tema “Ma il trasporto aereo è davvero sicuro? - Lo stato della sicurezza aerea”. L’incontro, promosso dalla Fondazione 8 ottobre 2001 e Astra, associazione per la sicurezza dei trasporti, ha sollecitato la partecipazione di centocinquanta persone provenienti da tutta Italia, tra le quali addetti ai lavori e semplici utenti.
Obiettivo degli organizzatori: fare il punto della situazione sulla sicurezza aerea, a cinque anni dalla tragedia di Linate, e affidare questo compito agli esperti del settore, i quali, non condizionati da logiche di appartenenza o di corporativismo, hanno affrontato in tutta trasparenza i temi loro affidati delineandoci il quadro genuino della situazione.
Il moderatore della mattinata è stato il Dott. Iginio Coggi, Direttore Air Press.
Maurizio Catino, Professore di sociologia dell’organizzazione presso l’Università di Milano – Bicocca ha parlato di errori organizzativi quali principali fattori causali degli incidenti aerei, focalizzando l’attenzione su come essi siano gravemente sottovalutati e si presti più importanza all’errore umano che tuttavia, solo in parte è causa del processo generativo degli incidenti.
Il Com.te Arturo Radini, esperto di sicurezza aerea e investigatore di incidenti per il gruppo Alitalia, ha preso spunto dall’incidente del tuninter del 6 agosto 2005 per affrontare il duplice tema delle operazioni di volo in ambito comunitario dei vettori extracomunitari e della manutenzione dei veicoli (in particolare dei pezzi di ricambio c.d. taroccati), sottolineando come essi rappresentino un tipico esempio di errore organizzativo.
La dott.ssa Celestina Gravina, magistrato presso la procura della repubblica di Milano, ha affrontato la vexata quaestio dei rapporti tra inchiesta giudiziaria e inchiesta tecnica. Il magistrato, in aperta polemica con l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha risposto alle critiche di chi tacciava l’inchiesta giudiziaria di soffocare e comprimere l’inchiesta tecnica (e quindi di minimizzare gli obiettivi della sicurezza) prendendo ad esempio il caso della NTSB, l’ANSV americana, che già da tempo ha compreso la necessità per i due investigatori di lavorare con uniformità di intenti e, soprattutto, di raccogliere le informazioni pur sempre nel contraddittorio delle parti.
È stata poi la volta di Goran Svennson, ispettore della Civil Aviation Authority della Svezia e membro dell’Aerodrome Panel dell’Icao, che ha sottolineato l’importanza di due momenti fondamentali per la sicurezza degli aeroporti: la realizzazione di un safety management system, il cui intento è quello di ridurre i rischi del sistema limitando quelli che sono i c.d. errori organizzativi, e di un sistema di segnalazioni degli eventi che sia di supporto al safety management system.
Infine Bruno Salvi, presidente di Astra, ha messo in luce tutte le deficienze del sistema legislativo, passato e presente, che perdura, anche negli ultimi interventi, a non conformarsi agli standards internazionali, mentre ciò sarebbe il primo passo da fare verso un approccio serio e trasparente alla sicurezza aeronautica.
Nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato l'On. Andrea Annunziata (sottosegretario ai Trasporti), il Prof. Vito Riggio, (Presidente Enac), Gen Bruno Nieddu (Presidente ENAV), Dott. Domenico di Paola, (Presid. Assaeroporti), Prof. Bruno Franchi (Presidente ANSV) ed il DOtt. Lorenzo di Boca (presidente dell'ordine dei Giornalisti).
La prima parte della tavola rotonda aveva come argomento il tema del trasporto aereo e la sicurezza cosi come il ruolo degli enti e delle istituzioni.
La seconda parte ha permesso di colloquiare apertamente con tutti gli invitati dove i contrasti tra magistratura ed Enav sono stati alquanto evidenti.
Ovviamente le attenzioni sono cadute ancora sulla strage di Linate cosi come sull'incidente della Tuninter come raccontato dal Dott. De Paola.
Il prof. Vito Riggio e' stato molto energico nel sottolineare gli ultimi interventi del suo ente in merito alle vicende della scorsa estate con l'introduzione di sanzioni (economiche) per quelle compagnie aeree che non rispettino certi standard di servizio.
Peccato che poi queste sanzioni non vengono pagate.
Particolarmente acceso l'intervento in merito alla RESA di Linate costruita dalla parte opposta a cui servirebbe.
Bruno Franchi, presidente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha ripreso il tema dei rapporti tra inchiesta tecnica ed inchiesta dell’autorità giudiziaria, dichiarando di non condividere molte affermazioni fatte sul tema in questione nel corso del convegno. Per il presidente dell’ANSV, in particolare, è inaccettabile che la prevenzione si faccia con le sentenze dei tribunali; ritiene inoltre molto discutibile la tesi secondo cui andrebbero configurati come reati anche i mancati incidenti. «Le tesi sostenute da uno dei relatori del convegno» ha detto Franchi «vanno proprio nel senso opposto rispetto agli orientamenti che si vanno affermando in ambito internazionale in materia di prevenzione. Se tali tesi si affermassero, tutta l’attività di prevenzione per migliorare la sicurezza del volo potrebbe subire un duro colpo», Nello specifico, per quanto concerne il rapporto tra le due inchieste, Franchi, dopo aver ricordato l’unanime apprezzamento fatto all’ANSV dalle autorità investigative straniere per la completezza e l’importanza ai fini di prevenzione della relazione di inchiesta relativa all’incidente di Linate dell’8 ottobre 2001, ha richiamato quanto detto dall’ICAO a conclusione dell’audit al sistema aviazione civile italiano fatto quest’anno. In particolare, l’ICAO, dopo aver dato atto all’ANSV della propria indipendenza e posizione di terzietà ed aver manifestato grande apprezzamento per il fatto che l’ANSV stessa sia riuscita, nell’arco di pochi anni dalla sua istituzione, a creare un efficiente sistema di investigazione e di prevenzione, ha puntualizzato quanto segue.
a) L’ordinamento italiano ha istituito un’autorità permanente ed indipendente (l’ANSV) per lo svolgimento delle inchieste tecniche aeronautiche. Qualora su un evento indaghi soltanto l’ANSV, quest’ultima ha per legge il totale controllo su tutti gli elementi necessari all’investigazione; per contro, qualora sul medesimo evento indaghi anche l’autorità giudiziaria, quest’ultima potrebbe impedire o ritardare, sulla base del codice di procedura penale, l’acquisizione da parte dell’ANSV di elementi fondamentali per lo svolgimento dell’inchiesta tecnica. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento per assicurare all’ANSV l’incondizionato e tempestivo accesso a tutti gli elementi necessari allo svolgimento dell’inchiesta tecnica.
b) L’ANSV si è dotata di una policy e di idonee e vincolanti procedure per assicurare la totale protezione e non diffusione dei dati contenuti nei CVR (la “scatola nera” che registra le voci ed i suoni nella cabina di pilotaggio); per contro, l’ordinamento italiano non assicura la medesima protezione da parte di altri soggetti, in particolar modo da parte dell’autorità giudiziaria. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento, rendendolo coerente con la previsione 5.12 dell’Annesso 13 ICAO.
c) L’ANSV, anche attraverso specifiche linee guida predisposte per il proprio personale, garantisce ai rappresentanti delle omologhe autorità investigative straniere ed ai relativi consulenti i diritti loro riconosciuti dall’Annesso 13 ICAO; tali diritti possono però essere limitati da parte dell’autorità giudiziaria nel caso in cui sullo stesso evento indaghi anche quest’ultima. L’Italia dovrebbe pertanto modificare il proprio ordinamento al fine di assicurare ai rappresentanti delle omologhe autorità investigative straniere ed ai relativi consulenti i diritti loro riconosciuti dall’Annesso 13 ICAO, anche in presenza dell’inchiesta dell’autorità giudiziaria.
d) Il numero degli investigatori dell’ANSV, a causa delle restrizioni imposte per legge (leggasi leggi finanziarie), è insufficiente a garantire la tempestiva chiusura di tutte le inchieste tecniche. Peraltro, le stesse restrizioni di legge hanno costretto l’ANSV ad assumere alcuni investigatori altamente qualificati soltanto per limitati periodi di tempo. L’Italia, pertanto, dovrebbe consentire alla stessa ANSV di reclutare tutti gli investigatori necessari.
Franchi ha concluso auspicando che lo Stato, con la prossima legge finanziaria, consenta all’ANSV di completare il proprio organico di personale, anche alla luce del nuovo compito attribuito all’ANSV di gestione del sistema di segnalazione volontaria, già diventato operativo il 13 ottobre scorso.
Gli atti del Convegno verranno pubblicati a cura della Fondazione 8 Ottobre e dell’ASTRA e verranno inviati ai partecipanti al convegno stesso ed a tutti coloro che ne faranno richiesta alla Fondazione.
Milano - 20/11/2006