SENTENZA DI CASSAZIONE
Strage Linate, Cassazione: gravi deficenze strutturali nell'aeroporto
La responsabilità è da attribuire principalmente all'assenza del radar da terra
Roma, 5 giu. (Adnkronos) - La responsabilita' della strage di Linate nella quale persero la vita 118 persone e' da attribuire "all'assenza del radar da terra" e, piu' in generale, alle "gravi deficenze strutturali (stop-bar, sensore antiintrusione, segnaletica orizzontale e verticale fatiscente)" dell'aeroporto lombardo. Per la Corte di Cassazione sono questi gli 'imputati' numero uno della strage avvenuta l'8 ottobre del 2001. In 190 pagine la Quartasezione penale spiega il perche' lo scorso 4 aprile ha confermato cinque condanne e le due assoluzioni accordate in appello, il 7 luglio 2006, ai due dirigenti dell'Enac, Francesco Federico e Vincenzo Fusco.
Prima di tutto la Suprema Corte spiega il perche' ha dovuto confermare le due assoluzioni, respingendo il ricorso della Procura di Milano. E dice che "anche in presenza di un divieto a rullare su R6 in bassa visibilita', il movimento del Cessna e l'equivoco con l'uomo radar, Paolo Zacchetti, oltre all'assenza del radar da terra, non imputabile a Fusco, avrebbero ineluttabilmente portato al disastro cosi' come si e' verificato". In ogni caso, chiariscono i supremi giudici, "non e' dato rinvenire in capo al direttore di aeroporto una posizione di garanzia per quanto specificamente attiene ai movimenti degli aeromobili sulle aree di manovra ed ai profili omissivi addebitati". In particolare, "non puo' essere risconosciuto al direttore di aeroporto un potere al riguardo dispositivo-impositivo nei confronti di Enav".
D'accordo con i giudici di merito, la Cassazione denuncia la mancanza di un radar da terra e sottolinea che "quell'ausilio tecnico e' stato a giusta ragione ritenuto necessario per assicurare le dovute condizioni ottimali di sicurezza in quell'aeroporto". Senonche' il presidio di cui era dotato l'aeroporto di Linate "sino al 1999" e divenuto poi "obsoleto", non e' stato sostituito. "Il non avere affatto proceduto a tale sostituzione, ma anzi l'aver disattivato anche il preesistente sistema non vi e' dubbio - riconosce piazza Cavour sottoscrivendo il giudizio di merito - che abbia indebolito il sistema di sicurezza di Linate, privandolo di un sistema tecnico fondamentale e determinate, direttamente e specificamente incidente su tale sistema". La Cassazione sottoscrive ancora un'altra considerazione della Corte d'appello in cui si annotava che "Linate operava in condizioni di gravi deficenze strutturali".
Parlando delle colpe dell'uomo- radar, Paolo Zacchetti, la Cassazione, che ha confermato tre anni di reclusione, sottoscrive il giudizio di merito in cui si annotava che "la condotta di Zacchetti puo' essere qualificata solo come negligente ed imprudente e ha costituito senza dubbio la concausa ultima per il verificarsi del disastro". Confermate inoltre le condanne per disastro aviatorio colposo e per omicidio plurimo colposo nei confronti dell'ex amministratore delegato dell'Enav Sandro Gualano (6 anni e 6 mesi) e per gli altri imputati.
La Cassazione ha inoltre condannato a 4 anni e 4 mesi l'ex direttore generale dell'Enav Fabio Marzocca che, come ha evidenziato la Corte d'appello, e la Suprema Corte ha condiviso il ragionamento, era "un soggetto dotato di approfondite cognizioni tecniche e al quale veniva affidata una responsabilita' estesa all'intero funzionamenro dell'ente, sapeva che la mancanza del radar in una realta' come quella di Milano-Linate rendeva concreto il rischio di eventi" come la strage accaduta. Eppure "nulla fece per ottenere la realizzazione del progetto in tempi ragionevoli".
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