Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

10° ANNIVERSARIO (cronaca di un giorno importante)

IL NOSTRO DECIMO ANNIVERSARIO

(vedi Photo Gallery)

 

Siamo tornati al solito stile di vita, silenzioso e laborioso, dopo i giorni frenetici per le celebrazioni del decimo anniversario della tragedia di Linate.

 

E’ stato un grande anniversario e se Dio ha predestinato alla memoria alcuni uomini, nella nostra fondazione, ce ne sono molti. Ognuno di loro si occupa di ciò in cui ha esperienza e creano una catena con altri che si ritrovano a dover contattare e così l nome della Fondazione brilla di luce propria.

 

Sottolineo che non vogliamo additare il “malvagio”, perseveriamo a spiegare gli eventi e le concatenazioni di cause perché non accadano più simili situazioni.

 

Giovedì 6 Ottobre, Milano ci ha dedicato un Consiglio Comunale straordinario. Il Sindaco Giuliano Pisapia ha dichiarato Milano “capitale europea della sicurezza aerea” e per la Fondazione 8 Ottobre è stato un sussulto di orgoglio e lo stimolo a continuare nel lavoro che già porta avanti con tanto interesse e dedizione.

Certamente non è stata una commemorazione solo sul progresso pratico che si è raggiunto, i momenti topici ci sono stati, eccome!!!

 

Sabato 8 Ottobre alle ore 8,10 in un silenzio tragico e impressionante, circa trecento persone di varie nazionalità, ricordavano il momento terribile della fine di tante vite umane nel drammatico angolo dell’aeroporto di Linate.

In quel minuto, lunghissimo minuto di silenzio, osservato in tutti gli aeroporti nazionali, si è fermato tutto, anche il cuore dei presenti.

L’uomo non deve rassegnarsi al male né essere pavido spettatore e fortunatamente la vita è inarrestabile: in piazza Carnelli a Milano oltre mille ragazzi davano inizio ad una marcia non competitiva ricordando il nostro grave incidente. Le loro capacità arricchiranno il Paese e se si investe sulla loro intelligenza, simili celebrazioni spariscono.

In Duomo, alle 10, l’inizio della funzione eucaristica per le nostre118 vittime.

Non avrei mai potuto immaginare tanta grandiosità: il Duomo gremito di persone e l’ingresso ordinato e pomposo di 14 bandiere, le nazionalità che erano sull’aereo, 82 gonfaloni di comuni e associazioni da tutta Italia con i loro colori e simboli storici.

Sua Eminenza l’Arcivescovo Cardinale Scola, nell’omelia, con parole di stima per il percorso dei familiari e per la fondazione.

Sicuramente il nostro spirito non è di rendere male per male e facciamo il possibile per non conformarci alla mentalità del nostro secolo.

Abbiamo rivisto con piacere persone che quei giorni ci furono di aiuto morale e materiale: il sindaco d’allora Albertini, il vice prefetto Tronca che con l’attuale sindaco Pisapia, dirigenti SAS unitamente a Evi, e parenti, hanno letto i nomi della nostra lunga lista di vittime.

In chiusura, l’attore Cip Barcellini, con tanto sentimento ha interpretato uno scritto attribuito a Sant Agostino che nulla di più ha aggiunto che confermare la LORO presenza!

 

Il Bosco dei Faggi illuminato dal sole, colorato da fiori, bandiere e tanta, tanta gente, oltre mille presenza. Discorsi e discorsi che si consumano e la speranza che i fatti non smentiranno quelle parole. Poi la nostra canzone “A saperlo prima” che racconta la realtà di certi momenti con tutti i se e i ma che ci perseguita ancora oggi, dopo dieci anni.

La conclusione di tanta ricorrenza è stato il concerto al Teatro alla Scala, domenica 9 ottobre. Ribadisco la vicinanza del Comune di Milano che da otto anni ci offre tanta commemorazione per i nostri cari. Nulla è più appagante del percepire la capacità di immedesimarsi con il nostro percorso passato e che desideriamo per il futuro.

Per ultimo ma non in ultimo ricordo il Premio di Laurea che Milano assegna ad un giovane ricercatore che approfondisca l’argomento della sicurezza aerea con nuovi mezzi e sistemi. Lunedì 10, l’ing. Emanuele Sacchi è stato il primo a ricevere tale importante riconoscimento.

Cos’altro posso aggiungere? Il CUORE di Milano è immenso per sensibilità, comprensione e generosità e a LUI va il nostro GRAZIE e RICONOSCENZA.

 

“Non è questo il paese della verità, ma essa erra sconosciuta tra gli uomini. Dio l’ha coperta con un velo e non la lascia conoscere a coloro che non ne intendono la voce” (Blaise Pascal)

 

GRAZIE A TUTTI!

Paolo Pettinaroli

 

QUI DI SEGUITO I DISCORSI

 

 

CONSIGLIO STRAORDINARIODECIMO ANNIVERSARIO INCIDENTE DI LINATE

INTERVENTO DEL SINDACO GIULIANO PISAPIA

 

"L’8 ottobre del 2001 la nostra città è stata colpita da una delle più gravi tragedie della sua storia. 

118 persone perirono all’Aeroporto di Linate in un incidente aereo che continua a sconvolgere non solo per le dimensioni, ma soprattutto per la sua evitabilità. Una sciagura inaccettabile per la nostra coscienza. Un fatto che ripugna alla nostra identità di milanesi, di italiani, di donne e uomini consapevoli del valore della vita.

A dieci anni di distanza è bene ricordare i fatti, anche se molti di noi non potranno mai dimenticare. Non perché li abbiamo dimenticati, ma perché le coscienze non si addormentino, perché Milano tragga dal dolore una forza rinnovata.

Linate è stato il peggior disastro aereo della storia italiana.

I numeri sono impressionanti: 104 passeggeri del volo SAS, 6 membri dell’equipaggio, 2 passeggeri del velivolo CESSNA, 4 lavoratori dell’aeroporto.

Alla radice dell’incidente non c’è solo l’errore del pilota del CESSNA, ma una somma di disfunzioni aeroportuali inaccettabili.

Oggi nel giorno del 10° anniversario il Consiglio Comunale, a nome di tutti i Milanesi, vuole ricordare le vittime, vuole rinnovare la vicinanza e l’affetto a tutte le famiglie, vuole rendere omaggio alla memoria di una ferita viva, a un dolore che nulla può estinguere.

Milano nei momenti più difficili ha sempre saputo dare prova di unità, di spirito solidale e di profonda umanità. Questo è il nostro patrimonio comune. Questo è ciò che fa grande la nostra città.

Ricordo insieme a voi la commozione di tutti i milanesi in quei giorni. Ricordo la dignità e la compostezza dei familiari delle vittime e la  coesione e la solidarietà dei milanesi di fronte al loro dolore.

Dieci anni non attenuano il dolore. C’è però un motivo di conforto e di speranza: il percorso di lavoro sul tema della sicurezza aerea che a Milano ha preso avvio dopo la tragedia. Dieci anni di dolore, ma anche dieci anni di impegno civile.

Voglio ringraziare a questo proposito, a nome di tutta Milano, il Comitato “8 ottobre 2001 - Per non dimenticare” e il suo Presidente Paolo Pettinaroli per il contributo determinante dato in questi anni sia nel rinnovare la memoria delle vittime che nel lavoro attivo sulla sicurezza aeroportuale.

I parenti delle vittime hanno dato una straordinaria testimonianza di impegno civile, mettendo a disposizione il loro tempo, le loro professionalità, la loro forza personale e collettiva per un percorso di collaborazione con il Comune, SEA, SAS, ENAV e l’Agenzia Europea di sicurezza aerea.

Il principale contributo della Fondazione 8 Ottobre è stato proprio favorire il dialogo tra gli Enti e le Aziende preposte alla sicurezza aerea. Un dialogo importante da cui sono scaturite politiche e investimenti che hanno colmato lacune decennali. Un dialogo che non doveva aver bisogno di una strage per esistere: troppo spesso il nostro Paese impara solo dagli eventi tragici.

La Fondazione ci ha però trasmesso il valore della speranza e della operosità, anche nel dolore. Grazie a questo percorso oggi Milano è una capitale della sicurezza aerea, e si propone come modello di tecnologia e di buone pratiche in questo settore vitale per tutti noi.

L’Amministrazione comunale considera il lavoro della Fondazione come un esempio di metodo: una autentica lezione di stile e impegno che la società civile ha dato a tutti noi, a partire dalle Istituzioni.

Il Comune intende potenziare la propria collaborazione con tutti coloro che in questi anni si sono impegnati in un lavoro straordinario. Vogliamo farlo andando oltre le occasioni di circostanza. Vogliamo favorire concretamente il lavoro di squadra tra le diverse organizzazioni di sicurezza aerea, e candidarci a diventare un modello europeo in questo settore a vantaggio di tutto il Paese.

Lunedì premieremo un giovane laureato selezionato tra decine di giovani dei Politecnici e delle Università italiane che hanno lavorato a progetti di miglioramento della sicurezza aeroportuale. Sta crescendo la nostra capacità, giorno dopo giorno, di innovazione tecnologica in questo campo. Sono i frutti di un impegno che non è mai venuto meno.

Milano si apre sempre più al mondo: stiamo organizzando una Esposizione Universale che attirerà visitatori da tutto il Pianeta. Possiamo e dobbiamo essere una eccellenza indiscussa nel campo della sicurezza aeroportuale. Lo dobbiamo non solo alle vittime e alle loro famiglie, ma a Milano, alla sua storia, alla sua coscienza civile.

Quello di oggi è un momento per sentirci tutti più uniti. Un’occasione per far nascere dalla memoria e dal ricordo di tanta sofferenza un messaggio  di speranza e di impegno civile.

Il Comune di Milano sarà sempre accanto a voi."

 

INTERVENTO DEL CONSIGLIERE MARCO CORMIO


Signor Sindaco, Signori Assessori, Colleghi Consiglieri,

l’8 ottobre Milano ricorda il decimo anniversario di un evento che ha colpito il cuore della nostra città in modo indelebile.

Una tragedia di grandi proporzioni che ha cambiato pesantemente la vita di 119 famiglie, toccando nel profondo uno dei luoghi simbolo della nostra città, l’aeroporto di Linate.

119 famiglie che hanno scelto di mettersi insieme per affrontare e superare la tragedia che le aveva colpite, costituendo un Comitato e poi una Fondazione che non solo ha avuto il merito di fare continua memoria dell’evento, ma ha saputo trasformare il dolore in energia positiva da mettere a disposizione della collettività.

Le diverse iniziative organizzate dal Comitato in questi anni per chiedere maggior sicurezza nel trasporto aereo sono state molteplici e credo siano state davvero un forte stimolo ed un forte pungolo per le Istituzioni a fare di più sul tema della sicurezza.

E qui credo che vada fatto un doveroso riconoscimento al Presidente Paolo Pettinaroli che ha guidato sinora il Comitato in modo instancabile su mille fronti, superando anche l’amarezza causata dall’esito delle sentenze maturate nel corso del processo per l’incidente, e dalle difficoltà di muoversi spesso tra la diffidenza e l’indifferenza di un ambito molto tecnico e molto particolare come quello del trasporto aereo

Così come credo sia giusto ricordare la terribile esperienza di Pasquale Padovano, unico sopravvissuto a questa tragedia, Pasquale ha saputo superare con grande forza e con grande coraggio ferite dalle quali mai nessuno era riuscito a passare indenne.

Pasquale e la sua famiglia, la moglie Teresa, la figlia Anna, hanno rappresentato un grande esempio di come si possano vivere tragedie come queste con grande semplicità e tante volte nel corso di questi anni ci hanno fatto compagnia in Consiglio Comunale tenendo vivo in noi il ricordo di quanto accaduto l’8 ottobre 2001.

Negli interventi che abbiamo sin qui ascoltato sono stati illustrati molti di quei provvedimenti realizzati dopo l’incidente di Linate per sopperire alle carenze e alle disfunzioni che avevano originato l’incidente.

E proprio per questa prima ragione credo che il Consiglio Comunale abbia fatto bene a ricordare questo decimo anniversario, con una seduta tutta dedicata al ricordo, ma anche a ciò che è stato fatto e che si può ancora fare per migliorare la sicurezza dei nostri scali

In questi 10 anni le Giunte e i Consigli Comunali che si sono susseguiti hanno saputo certamente essere vicini alle vittime di questa tragedia in tanti modi, (la sede, il bosco dei faggi, il concerto alla Scala, i premi di laurea e tante altre cose…), ma un momento di riflessione così ampio ed importante ancora mancava, e certamente rappresenta un occasione per fare dei passi in avanti perché molte cose a Linate sono cambiate, ma certamente si può ancora migliorare.

Ho pensato di impostare il mio breve contributo alla seduta di oggi partendo da una frase contenuta nella relazione che l’Agenzia Nazionale della Sicurezza del Volo aveva predisposto sull’incidente dell’8 ottobre 2001.

Questo passaggio si riferisce alle cause dell’incidente e recita:

“La dinamica dell’evento, attribuibile al fattore umano, è però maturata in condizioni meteorologiche caratterizzate da bassissima visibilità ed in una situazione strutturale particolarmente carente, aggravata da procedure inadeguate e tali da non consentire una rilevazione tempestiva ed in grado di correggere sempre possibili errori umani “.

Questa sintesi, essenziale, ma certamente lucida nel descrivere il quadro di eventi che ha causato l’incidente, fa nascere spontanea una domanda:

“Quale può essere il giusto approccio da tenere di fronti ad incidenti gravi come questo? Come si può lavorare al meglio per evitare che tutto ciò possa ripetersi?

In uno dei tanti convegni organizzati dal Comitato 8 ottobre ho molto apprezzato le riflessioni del Professor Catino, Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione presso la Bicocca di Milano, il quale diceva che nell’analisi delle dinamiche che hanno provocato incidenti ed eventi gravi non bisogna concentrarsi solo sulla ricerca del responsabile dell’errore materiale, ma bensì sulla situazione del sistema, e dei suoi punti deboli.

In estrema sintesi: “concentrarsi soltanto sull’individuazione del colpevole può spesso allontanare dall’obiettivo principale che è invece quello di correggere errori e difetti”.

L’applicazione di questo modo di pensare ed agire genera una reale “Cultura della Sicurezza”.

Del resto anche il dibattito politico generale e quello all’interno delle Istituzioni che si generò dopo l’incidente di Linate si concentrò soprattutto sull’individuazione del colpevole, in politica del capro espiatorio, alimentando polemiche e contrapposizioni sterili che lasciarono ai margini della discussione i contenuti più profondi ed importanti.

Allora io credo che la seduta di oggi solleciti fortemente gli Enti, le Aziende, le Istituzioni ad impegnarsi nel promuovere una cultura della sicurezza che accompagni le azioni concrete nel campo della sicurezza sul lavoro e quindi negli ambienti di lavoro.

La giornata di oggi concentra inevitabilmente l’attenzione sui nostri scali e su quello che si potrà fare in questa direzione, attraverso l’impegno degli Enti di carattere nazionale, del Comune di Milano, della SEA delle Organizzazioni Sindacali e di tutti coloro che vogliono collaborare perché Milano diventi un modello per il paese, dove gli obiettivi per raggiungere elevati standard di sicurezza sul lavoro non si contrappongano alle azioni volte a migliorare l’efficienza dei servizi offerti alla collettività.

Tutto questo è stato sintetizzato in un breve documento che si porta all’attenzione del consiglio nell’intento di offrire alla Giunta alcuni indirizzi utili di lavoro futuro.

Questo impegno lo dobbiamo in primo luogo alle vittime e ai familiari di questa tragedia, alla città e ai milanesi, e se sapremo viverlo al meglio sarà davvero il miglior modo per ridare dignità e credibilità all’impegno politico di tutti coloro che operano nelle istituzioni.

 

 

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE 8 OTTOBRE 2001

PAOLO PETTINAROLI

 

Sono onorato di ritrovarmi in quest’aula e portare il saluto del Comitato e della Fondazione 8 Ottobre 2001.

Un particolare saluto ai rappresentanti dell’ ENAV, ENAC, Centro Studi DEMETRA della SEA dei sindacati ed a tutti voi qui presenti,

Un grande grazie al Sindaco e all’amministrazione comunale tutta, per l’aiuto e l’assistenza che in questi dieci anni non ci hanno mai fatto mancare.

Un esempio di vera partecipazione ad ogni livello scevra da impedimenti di colore o di partito, ma solo per la volontà di fare bene, un esempio da seguire per il nostro paese

Lasciatemi ancora ricordare il Bosco dei Faggi che ci ha toccato nel nostro intimo per la sua locazione e realizzazione, i concerti al teatro alla Scala ormai diventati una attesa tradizione dove l’atmosfera è tale che Loro sono li con noi, …..e mi fermo per non perdere il filo dei pensieri.

La Fondazione ha trasformato il dolore in attenzione al nostro prossimo, vuoi per cercare un po’ di sollievo, vuoi per dare un senso alla nostra povera storia.

Ci occupiamo di sicurezza aerea con un buon risultato. IL tavolo tecnico svoltosi a Roma la scorsa settimana con la FSF, ENAC e ENAV, ha vauto un nsuccesso raguardevole.

Ci “scontriamo” con Enti che sorridono ed annuiscono, ma sono sordi e senza memoria ed il nostro lavoro, tutto di volontariato, viene sovente vanificato.

Confesso che a volte il nostro morale non è alle stelle, tutto ciò rispecchia l’andamento di questo nostro povero paese.

La nostra Task Force Tecnica si sta muovendo in tutto il mondo con impegno e capacità, soprattutto ci fa onore la richiesta della nostra collaborazione da parte dell’autorevole Flight Safety Foundation di Washington.

Mai in vita mia avrei pensato di diventare membro del consiglio direttivo di una tale Fondazione, ma,…. tant’è.

Confermiamo che la Fondazione 8 Ottobre è a disposizione del Comune di Milano e se le condizioni economiche lo permettessero, suggeriremmo di organizzare insieme un convegno internazionale in cui fare il punto di ciò che in questi dieci anni dal disastro è cambiato nel trasporto aereo qui e nel resto del mondo.

Intendo un convegno dove non si va solo per presenziare o per “plesanterie” come spesso si vede ma un incontro dove i partecipanti veramente interessati, sono attenti costruttivi ed applicano quanto appreso.

Purtroppo gli aeroporti, e non solo italiani, faticano a raggiungere gli standard richiesti. I nostri motivi sono diversi.

Politici: le ideologie che diventano mero motivo di scontri e sopraffazioni perdendo di vista il bene del paese e del cittadino.

L’assenza o la scarsità di etica da parte di coloro messi a dirigere per pura lottizzazione di parte e non per reale capacità e, non ultimo, per mancanza di fondi.

In Coscienza, speriamo che il nostro lavoro supportato dai nostri colleghi d’oltre oceano, produca ascolto e molto di più venga fatto.

L’immagine che vorremmo dare e ciò che potremmo costruire è possibile.

Ci sono le giovani generazioni che con convinzione svolgono impegnative ricerche per rendere più sicuri i nostri aeroporti.

A tale proposito, il Comune di Milano da quest’anno conferisce un premio di laurea in memoria delle vittime del disastro aereo di Linate ad un giovane laureato ricercatore che con passione ha approfondito questo tema.

Tra i quattordici elaborati pervenuti, non è stato compito facile scegliere il più significativo, e per noi, costatare tanto impegno è molto, molto gratificante. La cerimonia di premiazione si svolgerà lunedi prossimo presso il Comune di Milano alle ore 11.00 e siete tutti invitati a partecipare.

In questo momento di imbarazzi politici, grandi ingiustizie sul nostro prossimo, sistemi compiacenti e vergogne giuridiche, noi che conosciamo la sofferenza che tutto ciò provoca, vorremmo tanto un Italia più equa e etica.

Forse il mio sfogo di oggi non è adatto alla circostanza che celebriamo, ma ho dentro di me dieci anni di tensione, lavoro e fatiche troppo spesso disattese

Credo sia la chiave di lettura, che, comunque, conferma il nostro percorso, la validità della nostra azione, ed il nostro attuale ruolo, di cui ne siamo orgogliosi, nel ricordo di chi, allora, ha perso tutto e per cui ci siamo impegnati..

Forse le ricorrenze di lungo periodo rendono più doloroso il ricordo…...

Grazie

 

 

DUOMO DI MILANO

 

OMELIA DI S. EM. CARD. ANGELO SCOLA, ARCIVESCOVO DI MILANO

 

 

ARCIDIOCESI DI MILANO per la CELEBRAZIONE EUCARISTICA A SUFFRAGIO DELLE 118 VITTIME NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELL’INCIDENTE DI

LINATE 8 OTTOBRE 2001

DUOMO, 8 OTTOBRE 2011

1. «Fratelli, come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita» (Seconda

Lettura, 1Cor 15,22). Le parole dell’Apostolo Paolo ai Corinzi che abbiamo appena ascoltato danno

piena ragione del gesto sacramentale che ci raccoglie qui oggi.

Dieci anni or sono la notizia del terribile incidente nell’aeroporto di Linate lasciava tutti noi

increduli e feriti. Increduli di fronte alle dimensioni di un disastro che appariva assurdo: com’era

possibile che all’alba del terzo millennio, avendo a disposizione sistemi tecnologici sempre più

sofisticati, accadesse una cosa del genere? E feriti, soprattutto voi, familiari, a cui veniva strappata

in modo del tutto inatteso violento e improvviso la compagnia dei vostri cari. Il Comitato 8

OTTOBRE PER NON DIMENTICARE e l’omonima Fondazione conservano da allora la memoria

delle vittime e promuovono una significativa attività in favore della sicurezza aerea riconosciuta a

livello internazionale. In questo decimo anniversario ai familiari delle vittime italiane hanno voluto

unirsi quelli provenienti dalla Scandinavia. A tutti Voi ci stringiamo con l’abbraccio della carità che

nasce dal Risorto.

L’Apostolo constata un dato con cui, troppo spesso, non vogliamo fare i conti: «tutti

muoiono» (1Cor 15,22), ma la tragedia di Linate ci mette di fronte alla morte in tutta la sua natura

di nemica dell’uomo (cf. Seconda Lettura, 1Cor 15,26). La morte ha per l’uomo, soprattutto in certe

occasioni, l’aspetto della pena capitale e, quasi, dell’omicidio.

2. Eppure questa non è la parola definitiva. Non dice fino in fondo chi siamo né il contenuto

della storia degli uomini, poiché «in Cristo tutti riceveranno la vita» e, quindi, anche la morte sarà

annientata (cf. Seconda Lettura, 15,22). Questo è il formidabile annuncio che oggi ci ha portato in

Duomo a celebrare l’Eucaristia: Gesù Cristo, dice la mistica tedesca Adrienne von Speyr, «non è

un’idea, egli è il Risorto che fa entrare i suoi fratelli dentro la sua risurrezione» (Le mystère de la

mort, Namur 1989, 53). Egli è il vincitore, la fonte perenne di speranza affidabile.

3. Com’è possibile essere certi di questo annuncio che riempie il cuore di speranza? Quali

sono i segni da cui possiamo riconoscere la vittoria di Cristo sulla morte qui ed ora? La Parola di

Dio che abbiamo ascoltato ci indica la strada per riconoscerli nella nostra vita.

Innanzitutto il Risorto è chiamato «primizia». La vittoria è iniziata in Lui. Il Padre facendo

risorgere, per la potenza dello Spirito, Suo Figlio, messo a morte sul palo ignominioso della croce,

ha introdotto nella storia degli uomini la vittoria sulla morte. Di questa vittoria sono stati testimoni

la Vergine Santissima e gli apostoli, ed altri ancora. E grazie alla loro testimonianza, attraverso una

catena ininterrotta di testimoni, l’annuncio della vittoria sulla morte è arrivato fino a noi.

Gesù è la primizia dei risorti. Noi possiamo partecipare della vittoria del Risorto perché Egli,

il Vivente, ci associa alla Sua stessa vita. Come? Attraverso la comunità cristiana. Il Santo Vangelo

ci aiuta a riconoscere come la nuova parentela sgorgata sotto la croce dal Suo sacrificio («Donna,

ecco tuo figlio!», «Ecco tua madre»: Vangelo, Gv 19,26-27), è la modalità storica attraverso la

quale Cristo ci fa suoi.

Egli ha voluto bere fino in fondo il calice amaro della morte per poter, in questo modo,

accompagnare tutti gli uomini nel doloroso trapasso che il peccato ha introdotto nella storia. E ci

accompagna affidandoci alla tenera cura della Chiesa che non cessa di annunciare la vittoria del suo

Signore.

In tale modo la Chiesa - e queste parole sono pienamente vere se contempliamo la Vergine

assunta in cielo, segno e modello della Chiesa (Prefazio) – è veramente, come dice il Siracide, «la

madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza» (Prima Lettura, Sir

24,18). La comunità cristiana è l’ambito umano in cui cresce e matura il dono di sé come strada per

il compimento della vita (il bell’amore); la casa che uno teme di abbandonare perché sa che

rinnegandola non sarà più custodito (il timore); la dimora in cui l’uomo conosce il suo destino finale

(conoscenza) e così si rianima di santa speranza «Passando per la valle del pianto la cambia in

una sorgente» (Salmo responsoriale, 83).

In questo anniversario doloroso, celebrando la Santa Messa in suffragio delle 118 vittime, e

implorando dal Signore e dalla nostra amata Madonnina la grazia del conforto e della compagnia

per tutti i loro familiari, la Chiesa vuole accompagnare il vostro cammino. Anche noi, come gli

apostoli nei primi giorni, non abbiamo altro da condividere con voi se non la dolce speranza che ci

anima: «In Cristo tutti riceveranno la vita» (Seconda Lettura, 1Cor 15,22).

 

INTERVENTO DI PAOLO PETTINAROLI AL DUOMO DI MILANO


Desidero ringraziare Sua Eminenza il Cardinale Angelo Scola per la sua paterna benevolenza nel celebrare il nostro decimo anniversario proprio in occasione della sua recentissima nomina ad Arcivescovo di Milano.

Ringrazio le autorità religiose,civili e militari ed i partecipanti tutti a questa Santa Funzione

8 Ottobre 2001:

purtroppo per inqualificabili mancanze e penosi comportamenti, dieci anni fa avveniva la

tragedia aerea di Linate.

La conclusione di quel lunedì fu la conta di 118 poveri corpi ed un ferito gravissimo: Pasquale Padovano, sopravvissuto per grazie di Dio e con un percorso di grandi sofferenza fisiche e morali.

Fu gravemente offeso il diritto alla dignità ed alla vita, la legge ricostruì e valutò le circostanze e comminò le pene ai responsabili.

Tutto corretto per la società, ma per i genitori, le vedove, gli orfani rimase e resta la domanda: “perché chi doveva non ha garantito la sicurezza in quell’ aeroporto?”.

La Fondazione 8 Ottobre continua a mantenere la promessa di sensibilizzare gli enti preposti a migliorare la sicurezza aerea ed è diventata importante.

La nostra Task Force Tecnica, puntualmente partecipa ai convegni in tutto il mondo su tale argomento.

Siamo stimati e rispettati e credetemi, non è poco!

La Flight Safety Foundation di Washington ci ha invitati a far parte dei lavori. Siamo convinti che l’informazione produca controllo.

So bene che tutto ciò non sconfigge il dolore. Lo si può solamente sopportare proiettandolo in una dimensione più grande.

Questo dolore che non ci è stato risparmiato ha amplificato il nostro sguardo, ora siamo più attenti alla necessità e alle mancanze che subisce il nostro prossimo.

Fa da spinta naturale alla solidarietà e confidiamo nel coraggio e nella forza che Dio vuole concederci.

Al termine di questa funzione, siamo tutti invitati a sostare nel Bosco dei Faggi dove, con il sottofondo di motori degli arrivi e delle partenze di Linate, antichi alberi sono tutt’uno con il cielo a rinchiudere e raccogliere le nostre emozioni

Ora lascio alla lettura magistrale de “LA MORTE NON E’ NIENTE” di Sant’ Agostino a Cip Barcellini

Grazie.

 

La morte non è niente.


Sono soltanto nascosto nella stanza accanto
Io sono sempre io, e tu sei sempre tu
Ciò che eravamo prima uno per l’altro, lo siamo ancora
Chiamami col mio vecchio nome, che ti è familiare
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato
Non cambiare il tono di voce,
Non assumere un’aria forzata di solennità o di tristezza
Ridi come facevi sempre
Ai piccoli scherzi che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Gioca, ridi, pensami e prega per me
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima
pronunciato senza enfasi, senza traccia di tristezza.
La mia vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima
C’è una continuità che non si spezza.
Perchè dovrei essere fuori dalla tua mente?
solo perchè sono fuori dalla tua vista?

Non sono lontano, sono dall'altra parte,

in un posto qui vicino, proprio dietro l'angolo.

Rassicurati, va tutto bene.

Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.

Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:

il tuo sorriso è la mia pace.

 

INTERVENTO DEL SINDACO DI MILANO GIULIANO PISAPIA AL BOSCO DEI FAGGI

Cari amici,

oggi, nel decimo anniversario del terribile incidente aereo che sconvolse la nostra città l’8 ottobre del 2001, tutta Milano è qui a testimoniare la vicinanza e l’affetto per chi quel giorno perse un figlio, un parente, una persona cara.

Sono passati dieci anni, ma il ricordo di quella tragedia è ancora vivo nella nostra memoria.

Milano è per definizione una città dinamica, che guarda al futuro.

È però una città che non dimentica i momenti più dolorosi e drammatici della propria storia. Sono le occasioni che hanno cementato la nostra comunità cittadina e fatto emergere i legami più profondi che uniscono tutti i milanesi.

La tragedia dell’8 ottobre 2001 è stata uno di questi momenti.

La risposta delle famiglie delle vittime, della città, delle Istituzioni e dei cittadini, è stata esemplare. Il percorso di lavoro sul tema della sicurezza aerea che a Milano ha

preso il via dopo la tragedia è stato un esempio di impegno civile.

Il Comitato “8 ottobre 2001 - Per non dimenticare”, il suo Presidente Paolo Pettinaroli e tutti i familiari delle vittime hanno svolto un ruolo fondamentale in questi anni.

La collaborazione del Comitato con il Comune, con SEA, e con tutti gli Enti a cui compete la sicurezza aerea ha dato un impulso decisivo ad una profonda riflessione sui temi della sicurezza aerea. Un percorso che ha consentito di avviare politiche e investimenti concreti che hanno colmato lacune decennali.

La cerimonia di oggi è l’occasione per ringraziare tutti i membri del Comitato per quanto hanno fatto finora.

Soprattutto è l’occasione per ribadire la volontà del Comune e delle Istituzioni cittadine a proseguire e rafforzare il percorso comune di collaborazione avviato in questi anni.

Milano ha voluto testimoniare con diverse iniziative la partecipazione delle Istituzioni al dolore dei familiari e la volontà di onorare il ricordo delle vittime di quell’incidente.

È stata intitolata alla tragedia di Linate una strada cittadina, il Presidente del Comitato Paolo Pettinaroli è stato insignito della Medaglia d’Oro di benemerenza civica, ogni anno il Teatro alla Scala, il simbolo della cultura di Milano, ospita un concerto dedicato alle vittime dell’8 ottobre 2001. Dopodomani, assegneremo la borsa di studio ad un giovane ricercatore che si è distinto nel campo della ricerca sui temi della sicurezza aerea.

Il Bosco dei Faggi dove ci troviamo oggi è una delle manifestazioni più belle dell’affetto della città verso le vittime di quell’incidente.

Un luogo della memoria, certamente, ma anche un’oasi di pace, di bellezza e di serenità. Un luogo che non appartiene solo a Milano ma è diventato un vero e proprio simbolo di fratellanza che unisce popoli diversi.

Oggi sono presenti tra noi molti amici stranieri, familiari delle decine di cittadini, soprattutto

scandinavi, che persero la vita quel giorno. La loro presenza rende ancora più profondo il

significato di questa cerimonia.

Quello di oggi è infatti soprattutto un momento di riflessione ma è anche una occasione per sentirci tutti più uniti.

Un’occasione per far nascere dalla memoria e dal ricordo di tanta sofferenza un messaggio di speranza e di amicizia tra le persone e tra i popoli.

Grazie 

 

Intervento del presidente del Consiglio provinciale di Milano

Bruno Dapei

 

Congiunti delle vittime, Autorità, Gentili signore e signori,

Porto a tutti voi il saluto e l’abbraccio commosso della Provincia di Milano. Giovedì scorso la seduta del Consiglio provinciale si è aperta, doverosamente, con un momento di raccoglimento in segno di vicinanza ai familiari e in onore delle vittime di una strage che ha scosso profondamente i nostri cuori e la nostra coscienza. Giovedì prossimo avrò l’onore di dare la parola in aula all’unico sopravvissuto, Pasquale Padovano.

Conservo, come ogni milanese, un ricordo vivido di quell’8 ottobre, di quando, come una frustata, colse ciascuno di noi quella sconvolgente notizia. I sentimenti si susseguivano vorticosamente. Incredulità, impotenza, dolore, , rabbia.

Quanto strideva con l’immagine famigliare di Linate, ultima e prima visione di Milano e dei nostri cari in tanti viaggi, la tragedia che si consumava quella mattina. La nostra comunità fu davvero colpita al cuore. Eravamo messi di fronte alle nostre debolezze, a quanto eravamo impreparati a qualcosa di simile. Quel giorno cambiò il corso della storia recente di Milano e dell’Italia, lasciando una ferita profonda.

Tra tante lacrime, mi vengono in particolare in mente quelle nello studio a Palazzo Isimbardi dell’allora presidente della Provincia, Ombretta Colli, mentre ci leggeva lo scritto indirizzatole da Giorgio, dipendente della Provincia che l’8 ottobre perse il fratello Agostino. Vi venivano raccontati gli attimi terribili di una famiglia in attesa di una notizia che cambia la vita. I brividi di oggi sono per me gli stessi di allora per quel lungo, straziante no, fatto di tante “o” finali, a significare tanto amore e tanta disperazione insieme. Mi ha scritto in questi giorni proprio Giorgio: “Sono trascorsi 10 anni da quell'8 ottobre, ma per noi familiari è sempre ieri. L'assurdità del come è potuto accadere si assomma al "perché" che non trova risposta alcuna”. Oggi commemoriamo quello che accadde a Linate, ci inchiniamo alla memoria di donne e uomini di tante diverse nazionalità, di tante città grandi e piccole, dei passeggeri, degli equipaggi, del personale di terra, ma soprattutto rendiamo onore al grande esempio di senso civico e coraggio di cui familiari e congiunti hanno dato prova. Mi riferisco all’attività instancabile della Fondazione e al Comitato 8 ottobre 2001; alla sua battaglia quotidiana per la sicurezza aeroportuale, cui Provincia di Milano ha reso omaggio due anni fa con la sua massima onorificenza, il premio Isimbardi.

Ringrazio per tutti il suo presidente, Paolo Pettinaroli, per questa straordinaria, caparbia, capacità di trasformare il dolore in azione a favore del prossimo, che rappresenta la Milano migliore, un esempio per noi e per tutti. Con il vostro lavoro, presidente Pettinaroli, ci insegnate cosa vuol dire veramente tenere viva la memoria e dare un senso a qualcosa che ci appare altrimenti tanto insensato.

Grazie a tutti voi.

 

Speech at Memorial Ceremony by

Mr. RICKARD GUSTAFSON President of SAS

 

Dear Relatives, Dear Mayor Pisapia, Excellencies, Dear Mr Pettinaroli, dear friends and colleagues, distinguished guests.

Today, ten years have passed since the worst aviation accident in Italian history, and in the history of our company, happened here at Linate.

Ten years since we had to experience what could not, and should not happen, actually happened.

It was the October morning when the lives of 118 people were lost, and the lives of so many families, relatives, colleagues and friends dramatically changed.

Each relative has a unique story to tell about their loved ones who perished in the accident. But what we have in common is the emptiness we all feel when someone close to us is no longer there.

I would like to express my sincere admiration and appreciation for the October 8th Committees. Your work and initiatives have served as a fantastic and valuable support for the families that were affected by the tragedy.

Aviation is by far, the safest means of transport. But in spite of this, accidents do happen. It remains essential that we learn from what happened and make sure it never can happen again.

The accident here at Linate has led to improvements in air safety, both here in Italy and abroad. I want to give specific credit to Mr. Pettinaroli for his initiatives in this respect. In the aviation family, needless to say, we will continue to make sure safety always remains our highest priority.

Ten difficult years have passed. We have all gathered at Bosco dei Faggi today. This memorial park is a very important place for both reflection and for remembrance.

The monument here, which is named “Borderless Sorrow”, serves as a symbol, to show that those who lost their lives here, will always be remembered.

 

 

 

INTERVENTO DEL SINDACO GIULIANO PISAPIA AL TEATRO ALLA SCALA

 

Cari amici,

l’8 ottobre del 2001 la nostra città è stata colpita da una delle più gravi tragedie della sua storia.118 persone perirono all’Aeroporto di Linate in uno dei più gravi incidenti aerei mai avvenuti in Italia. Una sciagura inaccettabile per la nostra coscienza. Un fatto che ripugna alla nostra identità di milanesi, di italiani, di donne e uomini consapevoli del valore della vita.

Oggi nel giorno del 10° anniversario vogliamo ricordare quelle persone. Il concerto di questa sera è una occasione per rendere loro omaggio, per raccoglierci intorno ai loro famigliari e ai loro cari e per far sentir loro l’affetto, la vicinanza della città intera.

Milano nei momenti più difficili ha sempre saputo dare prova di quello spirito solidale e umano che ha fatto grande questa città.

Ricordo la grande commozione di tutti i cittadini in quei giorni. Ricordo la dignità e la compostezza dei familiari delle vittime e la coesione e la solidarietà dei milanesi di fronte al loro dolore.

Il fatto che siano passati tanti anni da quell’evento terribile non può lenire la sofferenza delle famiglie. Non può dare ragione di tanta tristezza.

Rappresenta però un motivo di conforto la consapevolezza che molto è stato fatto e che continuerà ad essere fatto per impedire che tragedie simili possano ripetersi in futuro.

Voglio ringraziare per questo il Comitato “8 ottobre 2001 - Per non dimenticare” e il suo Presidente Paolo Pettinaroli per il contributo determinante dato in questi anni nell’onorare le vittime di quell’incidente e nel mantenere viva l’attenzione su questi temi.

Milano continuerà a sostenervi in questa opera e continuerà a collaborare con chi, come voi, ha di fatto della sicurezza dei nostri aeroporti e del trasporto aereo la propria ragion d’essere e la propria missione.

Il concerto di questa sera qui al Teatro alla Scala è un momento significativo di raccoglimento, condivisione, riflessione.

Un momento per sentirci tutti più uniti. Un’occasione per far nascere dalla memoria e dal ricordo di tanta sofferenza un messaggio di speranza e di amore per la vita.

GraziE

 

INTERVENTO DI PAOLO PETTINAROLI AL TEATRO ALLA SCALA


Desidero ringraziare il Sindaco Giuliano Pisapia, l’Amministrazione comunale di Milano, il teatro alla Scala, la SEA e con loro tutte le istituzioni e le persone che in questi dieci anni ci hanno dato il loro sostegno.

Sono sette volte che ho l’onore e l’onere di parlarvi da questo prestigioso palco. Non posso purtroppo usare parole di nostalgia: cerco disperatamente ogni volta che lo faccio di trovare un senso, ma senza successo, a quella mostruosa giornata che ha stravolto l’esistenza di 118 gruppi famigliari.

L’obbiettivo della nostra Fondazione 8 Ottobre, è stato di spronare il miglioramento della sicurezza aerea. Siamo fieri di poter dire che siamo noti a livello mondiale.

La Flight Safety Foundation di Washington ci ha fatto l’onore di accettare la nostra collaborazione tanto che partecipiamo a convegni e congressi internazionali con la nostra qualificata ed agguerrita Task Force.                                                                  

Lo scorso novembre durante il convegno IASS (seminario internazionale della sicurezza aerea), da noi organizzato a Milano, come sempre in collaborazione del Centro Studi DEMETRA, abbiamo avuto una partecipazione di 610 delegati provenienti da 53 paesi del mondo. I prossimi impegni sono a Novembre a Singapore e Abu Dabi.

Continua l’intitolazione all’ 8 Ottobre di luoghi pubblici.

Fra qualche giorno si inaugureranno due nuove zone a Casalgrande (Reggio Emilia) e a Arluno.

Un saluto agli oltre 200 famigliari delle vittime straniere. A loro un caloroso abbraccio.

Non dimentico le associazioni degli altri incidenti aerei che oggi ci onorano con la loro presenza, in particolare gli amici dell’associazione del disastro aereo di Capogallo.

Non voglio certo esibire la mia storia, ce ne sono altrettante 117, tutte da raccontare con azioni diverse ma contenenti la stessa tragicità e disperazione. Senza dimenticare il doloroso calvario di Pasquale Padovano, l’unico sopravvissuto.

Quel lunedì 8 ottobre, io ero ad Arezzo molto preso dal mio lavoro.

Qualcuno in ufficio parlò di un incidente aereo a Linate, ma non ci badai più di tanto: vero che Lorenzo, mio figlio era a Linate per un volo verso Copenhagen, ma essendo un abitudine professionale sia mia che sua, non potevo pensare che quel mezzo stesse diventando la mia croce.

Lorenzo avrebbe dovuto partire da Malpensa alle 9,30, ma su mio consiglio per attendere ad un appuntamento anticipato, aveva cambiato volo.

Le cose spesso evolvono senza che realmente ci si impegni, così nel mio cervello si insinuò da prima un sospetto, poi un dubbio, poi cominciai freneticamente ad indagare tra conoscenti che potessero dirmi come la situazione fosse e poi….il buio della disperazione, le forze che venivano meno, il rifiuto, quell’urlo muto dentro la testa e il mio mondo crollò.

Un caro amico e collega mi accompagnò a Linate. Non ho ricordo se parlassi o pregassi, so di certo che non ero in grado nè di guidare nè di organizzare i pensieri.

All’arrivo a Linate, l’impatto fu terribile: ero in un girone infernale: urla, pianti, gente che stava fisicamente male, la Croce Rossa e personale specializzato che ci assisteva e nessun incaricato aeroportuale che ammettesse la verità.

Io sapevo che Lorenzo ed i suoi compagni di viaggio non erano più, così senza parlare, l’unica cosa che seppi fare, fu di cercare ed abbracciare forte, forte Silvia: lei aveva il suo dolore grande di moglie e noi di genitori.

Con la fede e la forza d’animo, sono qui a parlarne.

Grazie.

 

Scarica il telegramma del Presidente della Repubblica

 

 

Scarica il telegramma del Presidente della Camera Gianfranco Fini


Scarica il telegramma dell'Onorevole Schifani

 



 

    Milano - 15/10/2011