Una grande cerimonia ad Arluno per l’inaugurazione del viale “8 Ottobre 2001 – Linate per non dimenticare”
Domenica 13 Novembre 2011 ad Arluno (MI) si è svolta la cerimonia di intitolazione del viale “8 Ottobre 2001 – Linate per non dimenticare” e l’inaugurazione di una stele in memoria delle vittime.
Alla cerimonia hanno partecipato numerosi i concittadini di Osvaldo Rossello, ma anche numerose Associazioni e Gruppi di volontariato del paese e dei dintorni (Aido, Avis, Protezione Civile, Volontari Pronto Soccorso di Arluno, Associazione Nonni Vigili, Associazione genitori, Auser/Anteas, Comitato di gemellaggio con l’Argentina, Pro Loco, Associazione Parco del Roccolo, Vigili del Fuoco di Corbetta, CIF).
Numerose anche le Autorità politiche presenti tra le quali Comune e Provincia di Milano
Alle ore 10.00 è iniziata la cerimonia religiosa, celebrata dal Vicario Monsignor Citterio e dal parroco del paese Don Angelo che ha visto presenti i gonfaloni di tutte le Associazioni e le Autorità politiche partecipant, numerosi componenti del Comitato 8 Ottobre, il nostro Pasquale Padovano e numerosi concittadini di Osvaldo Rossello.
Al termine della cerimonia tutti i presenti hanno sfilato in un corteo, aperto dal Corpo Bandistico Arlunese, sino al viale “8 Ottobre 2001” dove si è svolta la cerimonia di inaugurazione del viale e del bellissimo monumento realizzato dal Comune di Arluno per commemorare le vittime.
E’ stata una cerimonia molto profonda e ricca di significato anche per il contesto in cui il Comune ha deciso di collocare il monumento alla memoria. Infatti, in viale “8 Ottobre 2001”, il Comune ha realizzato delle casette che sono state donate a portatori di Handicap e ad Associazioni varie della zona ed il monumento dedicato al ricordo della tragedia di Linate è stato collocato nel cortile di una di queste casette, sede della Protezione Civile e di altre associazioni.
La cerimonia è stata aperta dall’esecuzione dell’ Inno di Italia da parte del corpo bandistico e dall’alzabandiera. Dopo una breve introduzione da parte dell’assessore Moreno Agolli è intervenuto il Sindaco Luigi Losa che ha speso parole bellissime e dense di significato. Sono poi intervenuti il Presidente del consiglio provinciale Bruno Dapei e l'assessore del Comune di Milano Marco Granelli.
Dopo l’intervento del Vicepresidente del Comitato 8 Ottobre Adele Scarani e del breve ringraziamento della famiglia Rossello, il Sindaco e la Vicepresidente hanno svelato il monumento ed è stato eseguito il “Silenzio”, al termine del quale è stata data lettura dei nomi delle 118 vittime, accompagnata dalla deposizione di 118 rose bianche ai piedi del monumento, una per ogni nome che veniva letto. Questo momento è stato veramente bellissimo ed emozionante.
La cerimonia si è poi conclusa con il taglio del nastro da parte di Maria Rosa Rossello e Pasquale Padovano per l’inaugurazione delle casette.
Noi tutti desideriamo ringraziare ancora una volta l’amministrazione comunale di Arluno e tutta la cittadinanza per la calorosa ed affettuosa accoglienza che ha dedicato a noi ed al nostro operato.
GRAZIE di cuore.
Arluno - Domenica 13 novembre 2011
2001 - 8 ottobre - 2011
Per non dimenticare…
Sono fiero ed onorato – in questo giorno di sole novembrino (tanto basta ad accendere le speranze di noi tutti…) – salutare e ringraziare, a nome mio personale e dell’Amministrazione Comunale, voi tutti cari amici che, oggi, per questo appuntamento così particolare, commovente, emozionante e carico di densi significati siete accorsi per marcare con inchiostro indelebile e rendere “viva” quella parola che a me sta particolarmente a cuore: comunità.
Comunità viva, dinamica, operosa, energica, sicura e solidale. Comunità che sa ritrovare, nella memoria, le vie della speranza e della pace.
Ringrazio tutte le Autorità presenti, civili e religiose; i colleghi Sindaci, gli Assessori e Consiglieri di Comuni ed Enti Locali; le Forze dell’Ordine; le Associazioni e i gruppi di volontariato sociale e culturale; i numerosi cittadini qui convenuti per rievocare la memoria e celebrare la vita.
Il mio affetto e la mia riconoscenza – certo di interpretare il sentimento di tutti – sono particolarmente rivolti, oggi, ai familiari delle vittime di quel tragico incidente aereo che, a Linate, l’8 ottobre 2001, “cambiò” la loro vita, cancellò i sogni di spose e mariti, falsò il futuro di tanti figli, scaraventò macigni su esuli madri e padri, troncò – per 118 famiglie – un cammino di desideri, di attese e di speranza.
Il grazie di noi tutti è rivolto a Pasquale Padovano, unico superstite di una follia, che con il “Comitato 8 Ottobre 2001… per non dimenticare”, sono diventati per noi, per l’Italia e per il mondo intero la più bella testimonianza della capacità e della volontà di trasformare una tragedia in un fattore di cittadinanza attiva, partecipazione e responsabilità; contribuendo ad un percorso di miglioramento della sicurezza aeroportuale, di sensibilizzazione, di educazione e di solidarietà.
Questo impegno è l’unico capace di dare un senso alla morte e al dolore. Grazie, cari familiari, grazie per aver saputo trasmetterci, in questi dieci anni una testimonianza di valore inestimabile…
Se “bisogna trovare il coraggio di camminare nella tragedia, senza perdere la speranza”, come ci disse il Cardinal Martini, ciò è avvenuto… la parola si è fatta realtà, l’esortazione è divenuta pratica, esempio di grande dignità e chiara responsabilità.
Questo, grazie a voi che, con la vostra tenacia, con la vostra “voglia di vita” - senza rinunciare alla ricerca della verità e alla richiesta di una giustizia giusta - ci insegnate che “la morte non è niente… la morte non è la fine”.
Grazie!
Ecco allora che la nostra Arluno, oggi, vuole ricordare solennemente il decimo anniversario di quella tragedia; vuole fare memoria con pietas e dovuta riconoscenza del sacrificio del nostro caro Osvaldo e dei tanti compagni di un “viaggio senza ritorno”.
A testimonianza di questo importante momento, inaugureremo una stele: un volo di colombe, un semplice ricordo, pensato nella sobrietà che il tempo ci impone, ma denso di significato perché posa su un antico capitello corroso dal tempo che, fino al secolo scorso in una piazza di Arluno, ricordava le vittime della peste manzoniana del 1630.
L’antica memoria si fa, oggi, nuova memoria.
Quella memoria che si ammanta di gratitudine per i segni indelebili lasciatici in eredità.
Quella memoria che consegniamo con fiducia e speranza alle nuove generazioni.
Ma l’intitolazione di Viale “8 Ottobre 2001”, deliberata dalla Giunta Comunale alcuni anni orsono, trova oggi un valore aggiunto, la dovuta importanza, il giusto rilievo… perché proprio oggi, qui e per la gioia della comunità, a ricordare il sacrificio di 118 cittadini del mondo, si innalza un altro importante monumento alla vita.
Proprio in Viale “8 Ottobre 2001”, tra poco, apriremo le porte di importanti strutture comunali insite nel contesto del “Progetto Autonomia”, realizzato dalla “Cooperativa Sociale Geode” (che ringrazio) per la residenzialità di persone disabili e delle loro famiglie.
In questo complesso troveranno spazio il neo costituito gruppo di “Protezione Civile” comunale, la sede del “Parco intercomunale del Roccolo”, uno “Spazio Giovani”, la “Casa delle Associazioni”.
Sono certo, allora, che l’insieme di queste significative realtà rappresentino, oggi più che mai, un monumento alla vita, la dimensione più bella e più vera di una Comunità che crede e lavora per la sicurezza, per la salvaguardia dell’ambiente, per educare, per intraprendere percorsi di promozione sociale, culturale e di cittadinanza attiva.
Progetti, quindi, molto cari al “Comitato 8 Ottobre 2001”; intenti e propositi che ben richiamano alla mission della Fondazione.
Grazie, allora, per questa bella testimonianza che oggi ci avete offerto; grazie perché avete voluto e saputo condividere con noi questa festa per la vita, questo importante momento di riflessione, ricordo e memoria.
Per noi tutti questo giorno diventi promessa di impegno a costruire ambiti di solidarietà e servizio a favore delle nostre comunità.
“Se la memoria che nasce dal dolore non alimenta il coraggio di agire, è una radice secca ed inutile che rende vano anche il morire”.
Luigi Losa
Sindaco