DISCORSO DEL PRESIDENTE del Comitato 8 Ottobre - Paolo Pettinaroli
Innanzitutto desidero ringraziare le autorità civili, militari e religiose che hanno voluto, con la loro presenza, onorare il ricordo di quel tragico 8 Ottobre di due anni fa.
Ho ricevuto poco fa alcuni messaggi, dal Ministra Lunardi, l’On. Formigoni e dall’ On. Paolo Romani, che hanno manifestato la loro vicinanza a noi.
Un particolare ringraziamento alla SEA che ha voluto organizzare in collaborazione con il Comitato questa giornata ed alla SAS per la sempre fattiva partecipazione e ai media per l’attenzione che ci hanno dedicato fin’ora e che mi auguro non venga mai meno.
Devo però dire con rammarico che oggi nessun quotidiano ha pubblicato sulla cronaca nazionale la nostra commemorazione. Sembra che quanto avvenuto sia solo un problema di Milano o della Lombardia, non ci si vuole rendere conto che il problema della sicurezza dei voli che noi stiamo portando avanti è un problema che tocca tutto il mondo e non solo Milano, ed è per questo che noi abbiamo organizzato questa giornata.
Anche quest’anno ci ritroviamo qui, nel nostro “Bosco dei Faggi”, per ricordare e per far ricordare al mondo quell’atroce tragedia che ha colpito non solo noi parenti delle vittime ma l’Italia intera.
Sono passati due anni e contrariamente a quanto molti credevano o si auspicavano, l’iter legale ha fatto passi da gigante allo scopo di raggiungere nel minor tempo possibile le responsabilità e le colpevolezze dell’incidente. Ad un tratto, quando le cose andavano avanti speditamente e bene, c’è stato un impensabile arresto del fitto calendario di udienze già predisposto, dovuto all’emanazione di una legge che consente agli imputati di patteggiare la pena e di chiedere per pensarci la sospensione del processo per 45 giorni. Si sono perse così cinque udienze già fissate ed il processo è ripreso con grande ritardo sui tempi programmati.
Il patteggiamento non è stato richiesto e l’iter giudiziario sta procedendo regolarmente verso la ricerca della verità.
Con il mio intervento di oggi avrei voluto mettere in evidenza le manchevolezze che continuano ad esserci nella gestione della sicurezza aerea, ricordare le promesse fatte per non far dimenticare quanto avvenuto di modo che tutti possano adoperarsi perché una tragedia come questa non abbia più a ripetersi, e avrei voluto ricordare agli enti preposti ENAC, ENAV, SEA e chi altro, che al di la delle parole e delle promesse bisogna agire e lavorare insieme e uniti. Volevo ricordare al Comune di Milano che sarebbe giusto intitolare una Piazza importante in Città a ricordo della tragedia più grande che Milano abbia subito dal dopoguerra e di cui Milano ha la paternità.
A Roma presso l’aeroporto di Fiumicino, c’è una bellissima piazzetta, molto trafficata, accudita con grande cura che si chiama “Largo Linate 8 Ottobre 2001 per non dimenticare” Avrei voluto ricordare la promessa fatta a suo tempo di innalzare un monumento a ricordo davanti all’aerostazione di Linate, ma soprattutto avrei voluto dire a tutti coloro che agiscono e che hanno la gestione e la responsabilità della sicurezza di chi vola, di non lesinare sugli investimenti, di fare in modo che le promesse fatte durante i convegni, escano da quelle stanze ed arrivino sull’asfalto di Linate, di Malpensa, di Fiumicino e di tutti gli aeroporti del mondo
. Ma oggi siamo qui per ricordare i nostri cari, 118 vittime inconsapevoli di tanta negligenza ed incuria, è il giorno della preghiera, non è un giorno per lanciare accuse o per polemizzare e allora, mi limito a ricordare alcune cose che il Comitato ha promosso e che ha intenzione di portare avanti con grande fermezza.
La prima è l’istituzione di un’assicurazione per le vittime dei trasporti pubblici che possa elargire entro 30 giorni dall’incidente una congrua somma, per tutti uguale, indipendentemente dall’età o della posizione sociale o famigliare, onde evitare di rivivere tante situazioni che noi abbiamo vissuto. E’ stata promessa fatta un’ anno fa e stiamo portandola avanti.
La seconda è la costituzione di un organo tecnico formato da professionisti di indiscussa caratura, che agisca come osservatorio della realtà della Aviazione Civile Italiana in tutte le sue componenti, al fine di costruire un occhio vigile capace ed attento nell’interesse degli utenti. Il gruppo è già funzionante ed ha iniziato a stendere il programma degli interventi.
L’ultimo desiderio è quello di poter proiettare a Roma alle due Camere, il filmato che è stato già visto in tribunale, nel quale si va nel dettaglio di quanto avvenuto l’8 Ottobre 2001.
Chi ci governa tocchi con mano la realtà di cosa succede quando le cose vengono fatte con negligenza ed irresponsabilità. Per questo mi rivolgo ai deputati ed ai senatori qui presenti perché possano farsi interpreti a Roma di questo nostro desiderio.
Quel tragico mattino di due anni fa, trovandomi per lavoro distante da Milano, chiamai ripetutamente il cellulare di mio figlio, la risposta sto inseguendola ancora adesso.
Oggi mi rivolgo a voi che gestite la sicurezza degli aeroporti italiani: per l’amor di Dio, fate tutto quanto è nelle vostre facoltà perché dal cellulare nostro o dei nostri figli ci sia sempre una risposta.