Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

DISCORSO DEL SINDACO DI MILANO GABRIELE ALBERTINI

A DUE ANNI DALLA TRAGEDIA CHE HA PORTATO VIA I VOSTRI CARI, CHE VI HA TOLTO IL LORO AFFETTO, PER TUTTI NOI È COME SE IL TEMPO NON FOSSE PASSATO. LA CITTÀ NON POTRÀ MAI DIMENTICARE LA MATTINA DELL’8 OTTOBRE 2001. RIMANGONO NELLA NOSTRA MENTE LE IMMAGINI DI UN INCIDENTE ASSURDO. E RIMANE NEI NOSTRI CUORI – NEL MIO CUORE – IL RICORDO DEL DOLORE DI VOI FAMILIARI. È UN DOLORE CHE HO CONDIVISO. MA NESSUNO PUÒ PENSARE DI COMPRENDERE LA SOFFERENZA DI CHI HA PERSO UN FIGLIO, UN FRATELLO O UNA SORELLA, UN GENITORE IN UNA CIRCOSTANZA COSÌ ATROCE. NESSUNO PUÒ PENSARE DI RECARE CONFORTO NEL MOMENTO PIÙ CRUDELE. FORSE CI RIUSCÌ, QUEL GIORNO, SOLO UNA PERSONA SPECIALE: IL CARDINALE MARTINI SEPPE CONSOLARE E, INSIEME, INDICARE LA STRADA. DISSE: “BISOGNA TROVARE IL CORAGGIO DI CAMMINARE NELLA TRAGEDIA SENZA PERDERE LA SPERANZA”. ANCHE DI QUESTE PAROLE CI RICORDEREMO PER SEMPRE. PER NOI – PER CHI RAPPRESENTA LE ISTITUZIONI – C’È IL DOVERE DI OFFRIRE UNA SOLIDARIETÀ CONCRETA. C’È IL COMPITO DELLA MEMORIA. C’È L’IMPEGNO CIVILE E MORALE DELL’AGIRE PERCHÉ EMERGANO LE RESPONSABILITÀ. PERCHÉ MAI PIÙ QUANTO È ACCADUTO POSSA RIPETERSI. L’INCHIESTA GIUDIZIARIA SI È CONCLUSA. ATTENDIAMO L’ESITO DEI PROCESSI. CHI HA SBAGLIATO DOVRÀ PAGARE. SOTTO ACCUSA SONO LE PERSONE. SOTTO ACCUSA È UN SISTEMA BUROCRATICO INFERNALE, SFOCIATO IN RITARDI E LACUNE INAMMISSIBILI QUANDO È IN GIOCO LA SICUREZZA DELLA PERSONE. CARENZE CHE HANNO PRODOTTO UNA CATENA DI ERRORI GRAVISSIMI, UCCIDENDO 118 PERSONE. OGGI LI RICORDIAMO. LI CHIAMIAMO PER NOME, UNO PER UNO. LO FACCIAMO IN QUESTO LUOGO DI SPERANZA. UN LUOGO VOLUTO DAI FAMILIARI DELLE VITTIME PER RITROVARE CHI NON C’È PIÙ, PER POTERLO RIPENSARE, NON IN UNO SCENARIO TRISTE, MA CIRCONDATI DALLA BELLEZZA. E DALLA FORZA CHE TRASMETTONO QUESTI FAGGI. È PER TUTTI NOI UN GRANDE INSEGNAMENTO, QUELLO CHE CI IMPARTITE VOI FAMILIARI. NEL MOMENTO DELLA RABBIA E DELLA DISPERAZIONE SIETE STATI CAPACI DI TRASFORMARE IL VOSTRO DOLORE IN UN ATTO D’AMORE. QUESTO BOSCO DI FAGGI È UN ATTO D’AMORE. NEI CONFRONTI DELLE VITTIME INNOCENTI DELLA STRAGE. NEI CONFRONTI DI TUTTA LA COMUNITÀ. GRAZIE A VOI, OGGI ESISTE QUESTO SPAZIO VERDE, DOVE I BAMBINI POSSONO GIOCARE, DOVE OGNUNO PUÒ VENIRE A RIPOSARE LA MENTE. MA DOVE ANCHE OGNUNO PUÒ VENIRE A RICORDARE E A RIFLETTERE. UN PENSIERO PARTICOLARE VA PROPRIO AI BAMBINI. AI PICCOLI CHE HANNO PERSO NELL’INCIDENTE UN GENITORE, CHE DEVONO CRESCERE SENZA IL SUO SOSTEGNO, SENZA LA SUA PRESENZA AMOREVOLE. ANCHE NOI DOVREMO CONTRIBUIRE A PROTEGGERLI, AD ASSICURARE LORO UN FUTURO SERENO. ALL’INDOMANI DELLA TRAGEDIA SI È COSTITUITO IL “COMITATO 8 OTTOBRE. PER NON DIMENTICARE”. SONO GRATO ALLE PERSONE, ALLE FAMIGLIE CHE HANNO DATO VITA A QUESTO SODALIZIO: UN’ASSOCIAZIONE CHE HA LO SCOPO DI TENERE VIVA LA MEMORIA DI CHI HA PERSO LA VITA IN UN DISASTRO CHE POTEVA ESSERE EVITATO. RICORDARE E VIGILARE AFFINCHÉ SIMILI TRAGEDIE NON SI RIPETANO. È QUESTO L’OBIETTIVO DEL COMITATO. UN OBIETTIVO CHE VIENE PERSEGUITO CON METODO, CON INTELLIGENZA. E IN MODO COSTRUTTIVO, GENEROSO. SO CHE IN SENO ALLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE SONO SORTE AMICIZIE PROFONDE, COME POSSONO ESSERE SOLO I LEGAMI NATI DALLA CONDIVISIONE DI UN’ESPERIENZA TERRIBILE. SO CHE PROMUOVETE INIZIATIVE DI GRANDE SIGNIFICATO. L’AMMINISTRAZIONE DI MILANO È LIETA DI AVERVI OFFERTO UN SOSTEGNO REALE. LO ABBIAMO FATTO SENTENDO DI RAPPRESENTARE LA VOLONTÀ DI CIASCUN MILANESE. SAPEVAMO DI INTERPRETARE IL SENTIMENTO DI TUTTA LA CITTÀ: OGNUNO DI NOI HA VISSUTO IL LUTTO DI DUE ANNI FA COME UN LUTTO PERSONALE. QUELLA MATTINA ABBIAMO PERSO TUTTI UNA PARTE DI NOI STESSI. ABBIAMO CAPITO QUANTO ANCHE MILANO POSSA ESSERE FRAGILE. UNA FRAGILITÀ CHE SI È MANIFESTATA TRAGICAMENTE PROPRIO IN UNO DEI SUOI LUOGHI SIMBOLO, CENTRO DI SCAMBI, DI RAPPORTI INTERNAZIONALI, DI VITA. TENTEREMO INSIEME DI SUPERARE LO SMARRIMENTO CHE ANCORA OGGI CI PERVADE, MA CI RIUSCIREMO, FORSE, SOLO QUANDO SARÀ FATTA CHIAREZZA. E SOLO SE SAPREMO STARE UNITI. “TENENDOCI PER MANO” È UNO DEI PENSIERI CONTENUTI NEL LIBRO DEDICATO A QUESTO BOSCO DEI FAGGI. E’ UN’IMMAGINE TOCCANTE, CHE ANCHE QUEST’ANNO VORREI RIPRENDERE PER COMUNICARE IL SENSO AUTENTICO DEL VOSTRO COMITATO. E PER METTERE L’ACCENTO SUL SENTIMENTO CHE VORREI CI ACCOMUNASSE: UN SENTIMENTO DI CONCORDIA E DI FRATELLANZA. UN SENTIMENTO DI SOLIDARIETÀ. UNA SOLIDARIETÀ CHE VORREI FAR GIUNGERE A PASQUALE PADOVANO. SAPPIAMO DELLA SUA LOTTA QUOTIDIANA. GLI SIAMO VICINI. A TUTTI VOI CHIEDIAMO DI POTERVI STARE VICINO E DI STARCI VICINO. DI TENERCI PER MANO, PER RIUSCIRE TUTTI INSIEME – COME DISSE IL CARDINALE MARTINI – A CAMMINARE NELLA TRAGEDIA SENZA PERDERE LA SPERANZA.
    Milano - 08/10/2003