Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

Il Quindicesimo Anniversario

Cara Eminenza, cari tutti,

 

ci dice Qohelet (3, 1-8) :

 

Per tutto c’è il suo momento,

un tempo per ogni cosa sotto il cielo:

Tempo di nascere, tempo di morire,

tempo di piantare, tempo di sradicare,

tempo di uccidere, tempo di curare,

tempo di demolire, tempo di costruire,

tempo di piangere, tempo di ridere,

tempo di lutto, tempo di allegria,

tempo di gettare, tempo di raccogliere,

tempo di abbracciare, tempo di allontanarsi,

tempo di guadagnare, tempo di perdere,

tempo di conservare, tempo di gettare,

tempo di stracciare, tempo di cucire,

tempo di tacere, tempo di parlare,

tempo di amare, tempo di odiare,

tempo di guerra, tempo di pace.”

Per noi, oggi è il tempo della memoria.

 

Uniti, commemoriamo i nostri cari, persi drammaticamente l’8 ottobre 2001.

 

Ma è anche il tempo della gratitudine. Desidero ringraziare Sua Eminenza, il nostro Arcivescovo Angelo Scola, che celebra la S. Messa, in questo nostro quindicesimo Anniversario.

 

Al Sindaco Giuseppe Sala il nostro benvenuto.

 

Ringrazio le autorità religiose, civili e militari e tutti coloro che partecipano, numerosi, come ogni anno, a questa Santa funzione.

 

Un grande grazie anche al prestigioso “Coro di voci bianche de la Verdi” di Milano che, con commovente sentimento, accompagna questa commemorazione.

 

Una tragedia immane quella che ci ha coinvolti 15 anni fa, quando i nostri 118 cari, in un nebbioso mattino sono usciti di casa, senza farvi più ritorno.

 

Un dolore sconfinato, un dolore inconsolabile.

 

Un dolore che ci ha profondamente uniti e che, attraverso questa unità, è stato capace di un miracolo. Ha saputo infatti trasformarsi. E’ diventato energia inesauribile, fecondata dalla forza di una nuova visione, pervasa dall’impegno che una tragedia analoga non debba accadere mai più.

 

Il dolore inconsolabile è diventato azione attraverso la costituzione e l’opera del “Comitato 8 ottobre, per non dimenticare”. Ma anche monito ad agire con rettitudine e richiamo al rispetto delle regole per la sicurezza aerea.

 

Ecco perché siamo così numerosi anche quest’oggi, insieme al nostro Pasquale Padovano, in questa basilica, particolarmente cara a Milano, a ricordare quello che mai sarebbe dovuto succedere.

 

In questo momento di profonda, corale commozione, il mio cuore e, ne sono certa, anche quello di tutti i presenti, va a Paolo, che non smette di accompagnarci e guidarci.

 

Ma il mio cuore, il nostro cuore, sa anche guardare avanti. E, così, con emozione, abbraccia tutti i nipotini che, anche quest'anno, con tenera serietà, hanno portato i doni all'altare.

 

Per noi, questo, è il tempo dell’azione. E’ il tempo che sentiamo di dover vivere per loro, che sono il futuro. Perciò la Fondazione lavora ogni giorno, animata da un duplice scopo: quello di migliorare gli standard di sicurezza nel campo dell’aeronautica e quello di fornire immediata ed adeguata assistenza ai familiari delle vittime in caso di incidenti.

 

Desideriamo fare nostro l’insegnamento di Madre Teresa di Calcutta, da poco proclamata Santa: “Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano”.

 

Finita questa santa Messa ci recheremo, come per ogni anniversario, al Bosco dei faggi per un momento di raccoglimento.

 

Ed è attraverso questo raccoglimento, che penso a noi sempre più somiglianti, anno dopo anno, ai nostri faggi, come loro ben radicati, capaci di resistere alle avversità, capaci di mantenere fede ai propositi, senza nascondere le cicatrici. Cambiamo le nostre foglie, ma manteniamo le nostre radici, i nostri ricordi, il nostro dolore, monito indelebile della tragedia che poteva essere evitata e che faremo di tutto perché non succeda mai più.

 

Lo abbiamo giurato a noi stessi e ai nostri cari.

 

Su questo cammino abbiamo incontrato persone capaci, generose, molto esperte di sicurezza che ci hanno messo a disposizione tutta la loro competenza, sensibilità, disponibilità, per supportarci nei nostri propositi. E attraverso questa collaborazione, la nostra azione diventa ogni giorno più feconda.

 

Le difficoltà iniziali, gli intoppi incontrati per la ricerca della verità sono un ricordo lontano.

 

Ora siamo apprezzati e stimati anche da chi un tempo non capiva o, peggio, non voleva capire. Siamo sempre in prima linea e il nostro nome e la nostra credibilità hanno varcato da tempo l'oceano.

 

Questo ci rende orgogliosi. E questo orgoglio ha la capacità di annullare le fatiche mie e di tutti i nostri validissimi componenti la task force tecnica.

 

Nel nostro agire, ci sentiamo sostenuti dalle parole di Papa Francesco - che abbiamo recentemente incontrato per averci accolti in una udienza generale - secondo le quali “il vero potere è il servizio”.

 

Proseguiamo quindi il nostro cammino di servizio, confidando nell’illuminante aiuto di Dio, per impedire tragedia e dolore come abbiamo vissuto in prima persona.

 

Guardiamo avanti con fiducia, motivazione e determinazione.

 

Il prossimo anno saremo qui ancora numerosi, sempre fiduciosi, motivati e determinati.

 

Grazie.

 

 

IL DISCORSO DEL SINDACO AL TEATRO ALLA SCALA

Amici del “Comitato 8 ottobre”,

oggi, a quindici anni dal terribile incidente aereo che sconvolse la nostra città l’8 ottobre del 2001, Milano torna a stringersi con affetto e solidarietà a chi quel giorno perse un figlio, un parente, una persona cara.

 

Lo fa, secondo quella che è ormai diventata una bella tradizione milanese, all’insegna dell’arte e della musica senza tempo del Teatro alla Scala.

 

Sono passati quindici anni, ma il ricordo di quella tragedia è ancora vivo nella nostra memoria.

 

Milano è una città dinamica, che guarda al futuro, ma che non dimentica i momenti più dolorosi e drammatici della propria storia.

 

Una città che ha sempre dimostrato di saper reagire a tragedie come quella di Linate con compostezza, con dignità, con la solidarietà.

Che ha sempre dimostrato di saper trovare, anche nel dolore e nella sofferenza, la forza per reagire, per ripartire, per guardare avanti.

 

Il disastro di Linate è stato uno dei momenti più terribili della nostra storia recente.

Una tragedia assurda, causata da una serie di inefficienze, carenze tecniche ed errori imperdonabili e che non dovranno ripetersi mai più.

 

I primi a reagire siete stati proprio voi del Comitato 8 ottobre, pur così duramente colpiti dal dolore.

Siete stati voi a mettere in moto un percorso virtuoso di denuncia, di ricerca e di studio sul tema del trasporto aereo a vantaggio dell’intera comunità.

 

Con il vostro lavoro appassionato, instancabile e insostituibile, avete contribuito a rendere più sicuri i nostri aeroporti, a migliorare il trasporto aereo, a restituire certezze e diritti a milioni di viaggiatori, a creare nel Paese e all’estero un nuovo clima d’attenzione e di consapevolezza che rappresenta la miglior garanzia che, d’ora in avanti, sarà fatto tutto il possibile per scongiurare altri disastri come quello.

 

È la prima volta che ci incontriamo in una occasione ufficiale e sono felice che questo concerto mi dia l’opportunità di esprimere a tutti voi la mia solidarietà, la mia ammirazione e il ringraziamento per quanto avete fatto finora.

 

Quella di oggi è una occasione per ricordare, per riflettere, per rinnovare l’impegno a continuare insieme sulla strada che avete intrapreso tanti anni fa con coraggio, con forza d’animo e con un senso civico veramente straordinari.

 

Cari amici: Milano, le istituzioni cittadine, i nostri concittadini sono e saranno sempre al vostro fianco in una battaglia di giustizia e di impegno per la collettività che fa onore a voi e all’intera città.

 

A tutti voi il “grazie” mio, dell’amministrazione cittadina e di tutti i milanesi.

 

Giuseppe Sala

Sindaco di Milano

 

 

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE AL TEATRO ALLA SCALA

Buonasera a tutti voi e grazie per essere intervenuti, ancora una volta, così numerosi.

 

Desidero ringraziare in primo luogo il Sindaco Giuseppe Sala, l'Amministrazione Comunale, il teatro alla Scala, la SEA, la SAS per il prezioso appoggio e la vicinanza costanti.

 

Altresì ringrazio tutte le Autorità Civili, Militari, Religiose e Politiche che anche questa sera hanno voluto essere presenti con noi per condividere il Ricordo nella speciale cornice del Teatro alla Scala, il simbolo di Milano che, idealmente, accoglie tutti i parenti, amici, persone vicine a noi.

 

Un gesto importante per noi, perchè ci fa sentire più uniti, più numerosi e più coraggiosi nell'andare avanti.

 

Tutto questo è possibile grazie a voi tutti, che non ci avete mai fatto mancare il vostro sostegno e che, sono certa, non ci farete mai mancare.

 

Sono passati 15 anni da quel tragico mattino di ottobre quando un'evitabile serie di eventi e di mancate assunzioni di responsabilità ha causato 118 vittime e segnato irrimediabilmente la vita del nostro Pasquale Padovano, unico sopravvissuto.

 

Quindici anni fa, come stasera, eravamo riuniti nelle nostre case con i nostri cari e non sapevamo che sarebbe stata l'ultima sera.....

 

Vite interrotte prematuramente quando ci sarebbero state ancora tante avventure da vivere, passioni da coltivare,progetti da inseguire.

 

Di fronte a un dolore del genere ci sono quelli che cancellano e ci sono quelli che ricordano

 

Quelli che cancellano parlano di incidente, di fatalità, pensano che il tempo lenisca le ferite e dicono di farsene una ragione.

 

Quelli che ricordano, quelli che continuano ad abbracciarsi e a stringersi come noi questa sera, parlano di disgrazia evitabile, di esigenze non più rimandabili affinchè un 8 ottobre 2001 non accada mai più.

 

Perchè un padre e una madre non debbano preoccuparsi del viaggio aereo di un figlio e perchè nessun bambino debba crescere senza genitore a causa di imperizie, imprudenze o, peggio, di assurde negligenze.

 

Ecco perchè, nonostante il dolore che comporta, noi siamo qui a ricordare.

 

E' questa la nostra speranza, che oggi celebriamo e condividiamo con voi.

 

Agostino d'Ipponia scrisse che la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio.

 

Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.

 

Siamo partiti dallo sdegno e ci siamo quindi costituiti in Comitato, dove tutti i familiari hanno trovato e possono trovare tutt'ora uno spazio di conforto per cercare quella Speranza che aiuti a superare il dolore.

 

Ma abbiamo anche seguito il nostro coraggio di cambiare le cose, e da quel coraggio è nata la Fondazione che, insieme al Comitato, lavora per migliorare gli standard di sicurezza nel trasporto aereo.

 

Cerchiamo ora di affrontare anche le recenti, temibili realtà mondiali che hanno generato un diffuso clima di paura e sospetto.

 

Il primo a sostenerci nella nostra missione fu l'allora Arcivescovo Carlo Maria Martini di cui cito la seguente riflessione:

“ Noi tutti possediamo un'acuta percezione della sproposizione tra il tempo che abbiamo e le sempre più numerose opportunità a nostra disposizione, e insieme le molteplici scadenze che ci incalzano.

Se potessimo dilatare a dismisura il nostro tempo, la nostra inquietudine si placherebbe? Non credo.    L'ansia che ci prende al pensiero dello scorrere del tempo non dipende dal numero delle ore che abbiamo a disposizione. Dipende dall'assenza di scopo, una volta colmato questo vuoto allora il tempo acquisirà un nuovo significato”

 

Ecco perchè il Comitato e la Fondazione hanno deciso di non limitarsi a segnare il tempo ma di usare il tempo per lasciare un segno.  Il nostro impegno nel mantenere vivo il ricordo non è limitato ad una memoria celebrativa ma è finalizzato a uno scopo più alto: sociale, umano e fraterno.

 

Oggi, anche grazie alle Istituzioni italiane, abbiamo un piano di assistenza alle vittime ed ai familiari delle vittime di incidente aereo e la Fondazione è in prima linea per aiutare gli enti a rendere concreta questa assistenza:la nostra task force tecnica – diretta dal comandante Radini – è presente in numerose esercitazioni di sicurezza negli aeroporti italiani e stranieri per trasmettere la propria competenza ed esperienza..  Insieme ad esperti, siamo spesso chiamati a formare le persone che dovranno, in caso di incidente, assistere le vittime e i loro familiari.

Abbiamo stipulato un accordo con l'Ordine degli Avvocati di Milano per implementare, in caso di incidente aereo, un servizio di assistenza legale imparziale e gratuito.

 

Sul piano internazionale il nostro impegno continua incessantemente.

A settembre una delegazione della Fondazione ha presenziato all'Assemblea generale dell'ICAO, l'organizzazione internazionale dell'aviazione civile, e fra pochi giorni si terrà a Milano un Convegno Internazionale sulla sicurezza del trasporto aereo organizzato dalla Fondazione insieme al centro Studi Demetra e all'Università degli studi di Milano, che vedrà la partecipazione delle più importanti istituzioni internazionali e nazionali.

 

Ad oggi posso con orgoglio affermare che la serietà del nostro lavoro è riconosciuta in tutto il mondo e molti esperti del settore considerano un prestigio entrare a far parte della nostra Task force.

 

Non è stato un percorso facile, non lo è adesso ne lo sarà in futuro. Ma non possiamo ne vogliamo smettere di guardare avanti, così vorrebbe Paolo Pettinaroli che questo percorso lo ha voluto, iniziato e portato avanti.

Continueremo ostinatamente e coraggiosamente a ricordare e a lavorare insieme per i nostri cari, per noi stesi,per i nostri nuovi affetti e per tutti quelli che aiuteremo nel nostro percorso.

 

Perchè si possono cambiare le cose, eccome si possono cambiare!!!

 

Ed ora prepariamoci ad ascoltare musica immortale di Giuseppe Verdi diretta da un Maestro d'eccezione.

Buon ascolto a tutti

Grazie

 

 

    20/10/2016