Dedicato a chi può leggere tra le righe: Io non mi fermerò, andrò avanti fino alla fine, voglio scoprire che cosa c'è dietro a tanta vergogna. L’Italia deve essere un Paese Onesto e Giusto!!!!!! P. PETTINAROLI
Provateci voi, a rimanere calmi.
A mantenere l'aplomb.
A esprimere con educazione la vostra perplessità quando la giustizia non offre una risposta equa alla vostra domanda di senso.
Se un vostro caro fosse però morto in un disastro aereo avvenuto non in volo, ma come successe a linate l'8 ottobre del 2001 dove un aereo sas, la compagnia aerea scandinava, in fase di decollo si schiantò contro un cessna (nascosto nella nebbia e che non avrebbe dovuto trovarsi in mezzo alla pista), continuò la sua corsa fino a infilarsi in un hangar dove esplose in un palla di fuoco bruciando vivi i 118 passeggeri e poi dopo cinque anni vi venissero a dire che i principali imputati -condannati in primo grado- devono invece essere assolti, come vi sentireste?
Come esprimereste il vostro sconforto, come sfoghereste il vostro dolore?
Forse come hanno fatto oggi i parenti delle vittime e l' unico sopravvissuto, una specie di mummia martoriata da 45 interventi chirurgici, con urla di disperazione e di rabbia.
E’ dura essere garantisti, depurare l'emotività con la razionalità, accettare che ancora una volta -come spesso, come sempre- ci siano morti senza un perchè.
Effetti senza una causa. "Tragiche fatalità"
Ma mai, mai, MAI uno straccio di responsabilità.
Testo della copertina di "tgla7" del 7 luglio 2006
A mantenere l'aplomb.
A esprimere con educazione la vostra perplessità quando la giustizia non offre una risposta equa alla vostra domanda di senso.
Se un vostro caro fosse però morto in un disastro aereo avvenuto non in volo, ma come successe a linate l'8 ottobre del 2001 dove un aereo sas, la compagnia aerea scandinava, in fase di decollo si schiantò contro un cessna (nascosto nella nebbia e che non avrebbe dovuto trovarsi in mezzo alla pista), continuò la sua corsa fino a infilarsi in un hangar dove esplose in un palla di fuoco bruciando vivi i 118 passeggeri e poi dopo cinque anni vi venissero a dire che i principali imputati -condannati in primo grado- devono invece essere assolti, come vi sentireste?
Come esprimereste il vostro sconforto, come sfoghereste il vostro dolore?
Forse come hanno fatto oggi i parenti delle vittime e l' unico sopravvissuto, una specie di mummia martoriata da 45 interventi chirurgici, con urla di disperazione e di rabbia.
E’ dura essere garantisti, depurare l'emotività con la razionalità, accettare che ancora una volta -come spesso, come sempre- ci siano morti senza un perchè.
Effetti senza una causa. "Tragiche fatalità"
Ma mai, mai, MAI uno straccio di responsabilità.
Testo della copertina di "tgla7" del 7 luglio 2006
Milano - 12/07/2006