Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

A SAPERLO PRIMA

"A saperlo prima" con musica scritta dal cantautore Riccardo Maffoni, su testo del giornalista Fabrizio Tummolillo. L’idea di una canzone è nata il 23 gennaio durante l’assemblea dei soci del Comitato.

 


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TESTO

 

A saperlo prima

non ti lasciavo andare.

A saperlo prima

non ti facevo partire.

A saperlo prima.

 

A saperlo prima

c’era un caffé da bere lento,

un sorriso da dischiudere,

una carezza sul contorno del viso,

uno sguardo a trattenerti sulla porta.

 

C’era una parola da dirti,

un silenzio da ascoltare,

un segreto da affidarti,

una promessa nella tasca della giacca.

 

Non volare stamattina.

C’è nebbia fredda sulla pista

e non trovi niente in fondo alle luci.

Riesci a scorgere il vuoto

all’incrocio dei raccordi?

 

Non aggrapparti alla valigia.

Non rullare verso il nulla.

C’è la laurea di una figlia.

la commozione di una moglie,

c’è una madre c’è un marito.

Non graffiare il seggiolino.

E’ un rullaggio verso il buio,

un cielo che si spacca,

un urlo che rientra nella gola.

 

A saperlo prima

non ti lasciavo andare.

A saperlo prima

non ti facevo partire.

A saperlo prima.

 

A saperlo prima

c’era un caffè da bere lento,

un sorriso da dischiudere,

una carezza sul contorno del viso,

uno sguardo a trattenerti sulla porta.

 

C’era una parola da dirti,

un silenzio da ascoltare,

un segreto da affidarti,

una promessa nella tasca della giacca.

 

 

Come faccio a dirti

che era meglio non partire?

che era meglio telefonare

avvisare, rimandare.

Come fare a spiegarti

di non andare?

Che c’era tempo per le valigie,

il biglietto, la riunione?

Non si vola stasera.

Dammi l’ultima carezza.

 

La notte sogno sempre

quei secondi con lo stomaco bloccato.

A volte conto i metri

della tua corsa sghemba,

della tua paura.

A volte lo sogno,

il tuo viso spaventato.

 

A saperlo prima

non ti lasciavo andare.

A saperlo prima

non ti facevo partire.

A saperlo prima.

 

A saperlo prima

c’era un caffè da bere lento,

un sorriso da dischiudere,

una carezza sul contorno del viso,

uno sguardo a trattenerti sulla porta.

 

C’era una parola da dirti,

un silenzio da ascoltare,

un segreto da affidarti,

una promessa nella tasca della giacca.

A saperlo prima.

    03/11/2011