Ringraziamenti
Carissimi,
con la mia famiglia, voglio ringraziare ciascuno di voi per l'affetto, tanto rispetto e onore tributato a Paolo.
Purtroppo è dovuto entrare in momenti di grande sofferenza. Guardandomi attorno in quell'ospedale dove era ricoverato, avevo l'impressione che l'esistenza terrena dell'umanità è inseparabile dalla sofferenza materiale, morale e spirituale.
Scrivere di un'emozione, vuol dire raddoppiarne l'intensità, e la mano si inceppa un po' sul foglio. Io comunque ci provo.
In questi giorni ho pensato che tutti possediamo l'eternità, ma per una specie di superficialità, ci definiamo mortali e per quanti sforzi si facciano per capire, si comprende un bel nulla e soffriamo.
Ricordo Paolo nel suo agire, nella sua capacità di parola trasformatrice, nel suo porre domande giuste, di incuriosirsi e perseverare con le controparti senza alterare il tono di voce, aspettando che l'interlocutore si contraddicesse. Mi ripeteva che è necessario trovare la radice della causa, perchè l'errore può avvenire per condizioni eccezionali che si coalizzano e non solo per un colpevole menefreghismo dei responsabili. A questo punto, la discussione diventava vivace, perchè io sostengo che comunque sia, alla base c'è sempre una componente umana. Ammetto che nella sua tesi qualche cosa di accettabile ci sia!
Dopo la tragedia di Lorenzo, abbiamo capito che il rancore fa solo spettacolo e con esso difficilmente si risolvono i problemi. Tutti dobiamo muoverci a vantaggio dell'interesse collettivo oltre che proprio.
La piccola Vittoria è certa che il nonno sia su una nuvola e gioca con gli angioletti.
Questa sera ho alzato gli occhi al cielo: ci sono stelle grandi, lucenti, un'unghia di luna e neppure una nuvola!
"Dove sei nonno?"
Ovunque tu sia, di noi non ti liberi, penseremo e parleremo di te ancora per moltissimo tempo.
Paolo caro, con il nostro Lorenzo, riposa in pace!
Giovanna