Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

Arturo mio carissimo...

Arturo mio carissimo,
Il momento che ci auspicavamo non arrivasse mai, alla fine é venuto.
Dopo Vittorio, Ugo è arrivato il mio turno.
Noi non ci siamo mai parlati tanto, ma ci siamo capiti sempre e subito, fino a raggiungere vertici inimmaginabili!
Lascio a te l'onere e l'onore di portare avanti questo nostro impegno etico e pratico, come solo tu sai valutare.
Lorenzo è un grande aiuto e sarà lui e i suoi ragazzi a darti quella spinta giovanile di cui l abbiamo tanto bisogno.
Un mio pensiero grande accompagnato da un enorme Grazie ai nostri primi collaboratori. Cito Mauro per riferirmi a tutti, perché non vorrei mai dimenticarmi di nessuno.
Per quanto riguarda le Istituzioni, il mio primo pensiero va al caro amico Gianni Letta, parlagli tu e digli l'affetto che ho sempre serbato per lui.
Un grande grazie e un abbraccio a Pierluigi, Alessio, Vito, Daniele, Bruno, Di Giacomo, l'ex presidente e l'attuale direttore di ENAV.
In America a Bill Voss, Bill Mccabe, Kevin Hyatt, l'avvocato Ken e tutti quanti, ricordali da parte mia, con grande affetto.
Saluta anche Sam e Mohan.
E a Enrica e a te, Caro, Grande, Immenso Amico mio, un abbraccio che possa portarti fino a lassù, dove finalmente Vedrai e Crederai.
Il mio Lorenzo è con noi e con tutti gli altri 117 che ci aspettano a braccia aperte.
Ciao, Tuo per sempre,
Paolo

 

Paolo,
Ti devo chiedere scusa, ma so che tu, più di chiunque altro, avresti capito.
Ho salutato è ricordato Vittorio, ho salutato è ricordato Ugo, ma, nel momento della tua partenza, sono rimasto ammutolito.
Malgrado lo sapessi, e lo aspettassi, ero, in realtà, impreparato. Lo rifiutavo. E la lettera che mi hai inviato, la tua ultima lettera, e che ho ricevuto il giorno dopo, ha aumentato la sensazione di solitudine e di mancanza.
Mi sono rifugiato nel supporto a Giovanna, Alex e Beatrice, ma, forse, era anche un modo impossibile di cercare di mantenere quel filo che ci ha tenuti legati, in modo incomprensibile, ma molto intenso, come hai scritto tu, per oltre dieci anni, e quotidianamente,......per tenerti ancora qui.
Ho anche avuto la lucidità, e la forza di salutarti in chiesa, e di continuare a guidare con fermezza e determinazione la Task Force, come hai voluto, e continuerò a farlo.
Ma non saprò mai dire quanto mi è' costato e quanto sia stato difficile, e lo sia ancora.
Qualcuno ha detto, una volta, che un Comandante è' un signore che sa essere solo.
Anche tu lo hai provato.
Ma, a volte, pesa. E non mi è mai pesato tanto.
Lo ho provato quando abbiamo perso Ugo, dopo Vittorio.
Ma c'eri ancora tu.
Ora mi sento davvero solo, e mi hai lascito il compito gravoso, difficile, ma entusiasmante di proseguire il lavoro che, insieme, ci ha portato fin qui.
Forse perché sai che non ti deluderò, e che proseguirò fintanto che potrò o fintanto che avrò la convinzione che mani capaci, ed altrettanto pulite, se ne prendano carico.
In questo, Mauro e Lorenzo mi sono e saranno di grande aiuto.
Da quel giorno, in continuazione, i ricordi mi assalgono e mi fanno rivivere il cammino che abbiamo costruito e percorso insieme, senza nessun aiuto, spesso contro molte avversità ed ostruzionismi, solo con il coraggio e la convinzione ( ed, a volte, l'incoscienza) di lottare per una causa giusta.
Bruxelles, Barcellona, Madrid, Lisbona, Larnaca, Berlino, Pechino, Singapore, Dublino, Parigi, Abu Dhabi, Doha, Washington, Santiago de Chile, Montreal, Istanbul, oltre i pellegrinaggi in tutta Italia, per essere presenti e portare la nostra esperienza e la nostra testimonianza.....solo per ricordare alcune delle tappe che ci hanno visto insieme.
Quanto lavoro, quanto impegno, quanta fatica, ma sono felice che tu te ne sia andato dopo averne visto i frutti.
E non ci fermeremo.
I messaggi arrivati a me, alla Fondazione ed alla famiglia testimoniano, ora, il rispetto, l'affetto e la ammirazione per quanto hai saputo creare.
Io non voglio aggiungere altro, se non una infinita nostalgia per la perdita di un amico e compagno irripetibile, come Ugo, perso proprio il giorno della commemorazione alla Scala, il 9 ottobre dell'anno scorso, pochi mesi fa. E che ricordavamo spesso insieme.
A volte, mi sembra strano, e difficile, essere rimasto qui.
Mi avete fregato. Ma vi voglio bene.
Se credessi, penserei che i 118 angeli, lassù, ai quali vi siete aggiunti, stiano sorridendo, e vi abbiano accolto a braccia aperte, e che, tutti insieme, guardiate quaggiù, mentre continuiamo il nostro impegno quotidiano con la coerenza che abbiamo sempre avuto, e la costanza che ci hai insegnato.
Non riesco a dirti addio.
Per ora, arrivederci....sognare non costa nulla, ed, a volte, fa bene al cuore.
Vorrei concludere, e spero che tu condivida, pubblicando la lettera che mi hai inviato, l'ultima.
Non ha bisogno di commenti, ne' di aggettivi, per dimostrare il tuo spessore, la tua umanità, la tua grandezza ed il vuoto che lasci.
Un forte abbraccio.
Arturo

 

Sono sincero, non riesco a trattenere le lacrime.
Ogni giorno che passa mi manca sempre di più, non sa cosa darei, caro Presidente, per una cosa semplice come vedere il suo nome tra le mail, una sua telefonata, o ancora meglio, una sua "cazziata"! Mi manca la sua voce roca, cosi tagliante ma così affettuosa e carica di consigli. Avrei solo tanta voglia di abbracciarla, dirle ancora una volta quanto le volevo e le voglio bene. Lo sa, siete la mia seconda famiglia, e ringrazio ogni giorno per avere avuto la fortuna di conoscervi.
Sarei bugiardo a dirle che è tutto facile, ma poi penso a lei, al suo ricordo, a quello che ha creato e a quello che voi avete creato. Penso a lei, ad Arturo, a Giovanna, ad Adele, a Beatrice, Silvia, Alex, Michele, Mauro, a tutti i nostri meravigliosi collaboratori della TFT e i nostri fantastici giovani, ed ecco venire meno tutte le paure. Ho voi accanto, e lei a guidarmi da lassù. Queste fortune sono in pochi ad averle, e io farò tutto ciò che è in mio potere affinché lei, Ugo, Vittorio, i nostri 118 angeli, e voi tutti, possiate avere tutto l'aiuto e supporto necessario per proseguire in questa bellissima avventura.
Vi voglio bene, e non mi stancherò mai di ripetervelo.
Con profondo affetto,
Lorenzo

    28/04/2015